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12
dicembre 2016
Maggioranza di cosa?
Il fatto
La maggioranza resta quella di supporto a Renzi, ma il Premier cambia e poi c'è la figura di Denis Verdini, che in appoggio all'idea di Riforma del vecchio Presidente del Consiglio vuole un Ministero, e dunque sottosegretari. Scenari di un'Italia a singhiozzo
di redazione
Guiderà il Governo, nell’ennesima transizione italiana. Paolo Gentiloni, ex esteri, riceve dal Presidente Mattarella l’incarico di formare il nuovo esecutivo. Che cambierà ben poco dall’attuale, anzi, da quello che è stato fino a una settimana fa, con Matteo Renzi.
Entro mercoledì, pare, tutto sarà pronto. Poi il giuramento e la fiducia della maggioranza, cercando soprattutto – prima di tutto – di sondare le forze politiche disposte a garantire la nascita della nuova Italia.
Nuova per niente, in effetti, perché si tratta di un governo-fotocopia, accettato «non per scelta, ma per senso di responsabilità», da colui che è un giornalista professionista, e che sceglie il verbo “accompagnare” per questo che appare un traghettamento verso quel che aveva “indicato” Matteo Renzi. E che Gentiloni sente vicino, anche nell’operazione che nelle prossime ore – con cinque miliardi di euro – dovrà salvare Monte dei Paschi di Siena, e occuparsi della ricostruzione delle zone terremotate, al primo posto nella lista delle priorità dell’esecutivo.
Accompagnando il Paese verso un nuovo voto, per un altro governo, l’ennesimo, in tempi e modi ragionevoli. E condivisi. Come non succede da tempo, troppo. Bruciando occasioni, tempo e denaro. (MB)