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21
giugno 2010
fino al 27.VI.2010 Artists in Residence Show / Sissi Milano, Fondazione Pomodoro
milano
In un armadio o portata addosso e mostrata per le strade. Nata nelle residenze per artisti e approdata in galleria. Arte o vita di tutti i giorni? Per l’artista non c’è contraddizione...
Partire
dalle residenze per artisti, aprire le porte di un fenomeno crescente nel
panorama artistico contemporaneo, porta a ripensare la relazione fra arte e
vita, fra abitare un dentro e apparire in un esterno. La maggior parte delle opere
esposte ricreano di fronte allo spettatore una dimensione di ricerca,
sperimentazione e progettazione poetica, intrecciata agli interrogativi
esistenziali di artisti che vivono un percorso di formazione e allo stesso
tempo di costruzione personale.
Lo
svedese Mats Adelman giustappone videoarte e scultura lignea a partire da un bisogno di
ritorno alla natura che, ragionato attraverso il medium artistico, porta a una
riflessione sul tema delle realtà parallele illusorie. Il rapporto
realtà/rappresentazione investe anche l’architettura teatrale di Luigi
Presicce, che si
presenta nel fronte come un’ombra nera di stile cinese, per mostrare il colore
che distingue gli oggetti nel retro: il tutto accompagnato dal tintinnio di
sonagli di uno strumento fermo, che si agita nella riproduzione di un video
oscurato.
Nella
costruzione modulare di Tommy Støckel cambiano l’uso, la posizione, la dimensione, ma le forme
si ripetono per comporre la realtà: una lettera, un cubo di carta, un tavolo in
miniatura moltiplicati, ingranditi e assommati convergono a formare
futuristiche città ideali, modelli semplificati per possibili organizzazioni
fisiche e mentali.
Dal
ripensare la realtà proponendo il contributo di una prospettiva artistica si
passa all’interrogativo morale-sociale del collettivo argentino Etcètera…, che prova a rileggere l’Inferno
dantesco
sostituendo il concetto di errore a quello di peccato. Superata la componente
dichiaratamente politica, l’opera apre e invita, attraverso gli interventi dei
propri ospiti infernali, a stimolanti possibilità creative. Forse il segreto
sta nelle parole di una Carmen di cartone: “Cancellare il confine profondo
fra l’innocenza e la colpa”.
In
quest’arte, che si presenta nel dispiegamento della sua vita, l’opera sembra
addirittura giungere all’espressione di atteggiamenti umani. Questa la
sensazione che suscita l’animata Air to Air Communication di Jimmy Kuenle, che rende partecipi della propria
evoluzione da sacca sgonfia a catena di piloni gonfiati. Giganteschi pupazzi
percorsi dallo stesso soffio vitalizzante si elevano da terra come a mani
giunte, stendono le braccia allo spettatore, invitano all’abbraccio, a uno
slalom tra le forme, a esser vissute.
C’è
poi chi ha scelto non solo di vivere nell’arte, ma di viversi come arte: Sissi
(Bologna, 1977),
da creatrice a performance vivente, ospitata per un assolo nella UniCredit Project Room. Una metamorfosi
incessante, che rimanda il problema dell’identità, evitando – attraverso la
sovrabbondanza di forme, materiali, colori – l’associazione dell’abito al
monaco. Un vortice di vestiti e accessori di moda non convenzionali, per
divenire manifesto vivente di una libertà creativa dirompente, arginata dalla
classificazione abito-occasione e dalla regolarità dell’allestimento.
dalle residenze per artisti, aprire le porte di un fenomeno crescente nel
panorama artistico contemporaneo, porta a ripensare la relazione fra arte e
vita, fra abitare un dentro e apparire in un esterno. La maggior parte delle opere
esposte ricreano di fronte allo spettatore una dimensione di ricerca,
sperimentazione e progettazione poetica, intrecciata agli interrogativi
esistenziali di artisti che vivono un percorso di formazione e allo stesso
tempo di costruzione personale.
Lo
svedese Mats Adelman giustappone videoarte e scultura lignea a partire da un bisogno di
ritorno alla natura che, ragionato attraverso il medium artistico, porta a una
riflessione sul tema delle realtà parallele illusorie. Il rapporto
realtà/rappresentazione investe anche l’architettura teatrale di Luigi
Presicce, che si
presenta nel fronte come un’ombra nera di stile cinese, per mostrare il colore
che distingue gli oggetti nel retro: il tutto accompagnato dal tintinnio di
sonagli di uno strumento fermo, che si agita nella riproduzione di un video
oscurato.
Nella
costruzione modulare di Tommy Støckel cambiano l’uso, la posizione, la dimensione, ma le forme
si ripetono per comporre la realtà: una lettera, un cubo di carta, un tavolo in
miniatura moltiplicati, ingranditi e assommati convergono a formare
futuristiche città ideali, modelli semplificati per possibili organizzazioni
fisiche e mentali.
Dal
ripensare la realtà proponendo il contributo di una prospettiva artistica si
passa all’interrogativo morale-sociale del collettivo argentino Etcètera…, che prova a rileggere l’Inferno
dantesco
sostituendo il concetto di errore a quello di peccato. Superata la componente
dichiaratamente politica, l’opera apre e invita, attraverso gli interventi dei
propri ospiti infernali, a stimolanti possibilità creative. Forse il segreto
sta nelle parole di una Carmen di cartone: “Cancellare il confine profondo
fra l’innocenza e la colpa”.
In
quest’arte, che si presenta nel dispiegamento della sua vita, l’opera sembra
addirittura giungere all’espressione di atteggiamenti umani. Questa la
sensazione che suscita l’animata Air to Air Communication di Jimmy Kuenle, che rende partecipi della propria
evoluzione da sacca sgonfia a catena di piloni gonfiati. Giganteschi pupazzi
percorsi dallo stesso soffio vitalizzante si elevano da terra come a mani
giunte, stendono le braccia allo spettatore, invitano all’abbraccio, a uno
slalom tra le forme, a esser vissute.
C’è
poi chi ha scelto non solo di vivere nell’arte, ma di viversi come arte: Sissi
(Bologna, 1977),
da creatrice a performance vivente, ospitata per un assolo nella UniCredit Project Room. Una metamorfosi
incessante, che rimanda il problema dell’identità, evitando – attraverso la
sovrabbondanza di forme, materiali, colori – l’associazione dell’abito al
monaco. Un vortice di vestiti e accessori di moda non convenzionali, per
divenire manifesto vivente di una libertà creativa dirompente, arginata dalla
classificazione abito-occasione e dalla regolarità dell’allestimento.
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mostra
visitata il 2 giugno 2010
dal
4 maggio al 27 giugno 2010
Sissi – Addosso
ARS – Artists in Residence Show
a
cura di Milovan Ferrato e Angela Vattese
Fondazione Arnaldo
Pomodoro
Via
Solari, 35 (zona Tortona) – 20144 Milano
Orario:
da mercoledì a domenica ore 11-18 (ultimo ingresso ore 17); giovedì ore 11-22
(ultimo ingresso ore 21)
Ingresso:
intero € 8; ridotto € 5; libero ogni seconda domenica del mese
Catalogo
FAP
Info:
tel. +39 0289075394; info@fondazionearnaldopomodoro.it; www.fondazionearnaldopomodoro.it
[exibart]