06 novembre 2007

fino al 23.XI.2007 Modigliani e la spiritualità africana Roma, Modigliani Institut

 
Spiritualità e culto del primitivismo si intrecciano. La forma umana si trasforma in una misteriosa e trascendente danza tribale. All’esordio quella che presto diventerà Casa Modigliani...

di

L’Amedeo Modigliani (Livorno, 1884 – Parigi, 1920) pittore è sicuramente più noto rispetto al Modigliani scultore. Questa mostra tenta di capovolgere questa ricezione, proponendo una serie di opere di art nègre -provenienti dalla collezione di Vincenzo Moggi-, oltre ad alcune sculture e disegni di Modigliani. La passione di quest’ultimo per la scultura viene così sottolineata, ripercorrendo un iter simbolico e significativo dell’artista e dell’uomo. Insieme alle sculture e ai disegni è presente una selezione di importanti documenti provenienti dagli Archivi Legali Amedeo Modigliani, che descrivono alcuni dei momenti più significativi della vita dell’artista, come la lettera inviata alla famiglia Modigliani dallo zio dell’artista, Amedeo Garsin.
Proseguendo la visita, si trovano una serie di sculture in legno, pietra e bronzo fra le quali spiccano le quattro sculture di Modigliani: Testa di Cariatide (1911), Testa (1910-11), Testa (1911) e il ritratto di Bice Boralevi. Le forme ovali e allungate dei volti, del collo, del naso e degli occhi ricordano le maschere primitive di provenienza africana. In quegli anni, come molti altri artisti quali Picasso, Matisse, Derain e Vlaminck, Modigliani rimase affascinato dall’art nègre.
Cariatide sormontata da maternitàCome i cubisti, Modigliani cercava di dare una visione frontale o di profilo all’opera per accentuarne l’asimmetria e sproporzione, ma da essi si distingueva per il significato spirituale che attribuiva alla deformazione e alla stilizzazione. In questo senso, la ricezione dell’arte africana riguarda non soltanto il suo aspetto formale. Allo stesso modo, l’incontro con Brancusi, avvenuto nel 1909, stimolò in Modigliani l’interesse per una maggiore sintesi delle forme, verso la loro purezza assoluta.
Ad accompagnare le sculture, alcuni disegni e studi preparatori. In Testa di Cariatide Blu (1912) e in Testa capitello (1911) emerge la monumentalità e l’armonia volumetrica delle forme classiche, in particolar modo quelle delle statue greche ed egizie che Modigliani amava visitare al Louvre. Come nelle sculture, anche in questi disegni Modigliani conferisce alle forme dei visi e dei corpi una pacata armonia, data dall’incisività e dalla leggerezza delle linee, che sembrano seguire un ritmo interiore proveniente da arcane memorie del passato, come in una danza tribale.
A concludere la mostra, le fotografie che Anna Marceddu ha realizzato al Musée dell’Orangerie, che ritraggono la ricostruzione dello studio di Paul Guillame -il celebre collezionista di arte africana, mercante d’arte e mecenate di molti artisti che lavoravano a Parigi in quegli anni, fra i quali Picasso e lo stesso Modigliani- e quelle di sculture e maschere africane scattate da Kurt Amman.

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dal 25 ottobre al 23 novembre 2007
Modigliani e la spiritualità africana
a cura di Massimo Riposati
Modigliani Institut Archives Légales Paris-Rome – Palazzo Taverna
Via di Monte Giordano, 36 (centro storico) – 00186 Roma
Orario: da lunedì a venerdì ore 17-20
Ingresso libero
Catalogo Carte Segrete, € 38
Info: +39 069826220; modiglia@club-internet.fr; www.modigliani-amedeo.com

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5 Commenti

  1. Vi scrivo, amareggiato, deluso, scandalizzato, dopo aver consultato attentamente il catalogo della mostra per denunciare la scarsissima qualità delle “opere” di “Arti Africane” presenti in mostra affiancate a capolavori del grande Modì.
    Dubito fortemente dell’autenticità delle sculture africane in esposizione, copie malfatte di epoca molto recente per nulla differenti dagli oggetti che ognuno di noi può comprare a pochi euro sulle bancarelle dei mercatini africani.
    Una figuraccia per gli organizzatori, per la meravigliosa e amata Roma, per l’Italia agli occhi del mondo, una mancanza di rispetto per Modì che ha tratto ispirazione dalla bellezza, eleganza, spiritualità dell’arte africana e non da oggetti brutti, storti e sporchi, una mancanza di rispetto verso l’Arte Africana che ovunque, tranne in Italia, è studiata e celebrata per le universalmente riconosciute eccelse qualità, un’arte nella quale non c’è arbitrio!

    Io faccio parte di un gruppo di appassionati e/o studiosi di arti africane che da anni si occupano di questi argomenti attraverso la pubblicazione di saggi, volumi, cataloghi e attraverso l’organizzazione di seminari e meeting; l’ultima iniziativa è la nascita di un sito internet http://www.artesafricanae.org già assai visitato anche dall’estero.
    Una parte di noi è collegata con il gruppo di studio di etno-estetica del Centro Studi Archeologia africana di Milano, con sede presso il Museo di Storia naturale del capoluogo lombardo (www.csaamilano.it/).

  2. Mi complimento per l’articolo critico della Tamburro.
    Una recensione dell’evento scritta non solo in forma descrittiva,ma con il cuore, dove razionalità ed emozione lasciano trasparire una conoscenza approfondita dell’arte e deli movimenti artistici in cui è contestualizzata l’arte di Modigliani.

  3. Ma come ? Ancora una volta l’Italia si occupa di Modigliani e cade nel ridicolo.
    Ma cosa penseranno in Francia di noi ?

    Le opere di Modigliani sono state accostate ad un artigianato africato che sfigurerebbe nella paccottiglia in vendita nell’areoporto di Dakar.

    Ma come è possibile essere cosi superficiali e incompetenti ? Basta dare un occhiata ai siti http://www.sothebys.com o http://www.christie.com per capire come sono fatti i pezzi d’arte africana originali.
    Anche un bambino vedrebbe la differenza !

  4. Gentile Direttore,
    >
    > in merito alla Mostra in corso a Roma “Modigliani e la spiritualità
    > africana”, presso la sede di Palazzo Taverna, riteniamo opportuno e
    > doveroso esporre il nostro negativo parere in quanto si dà una immagine
    > forviante di quello che è nella realtà l’Arte Africana, proponendo pezzi
    > di nessuna qualità, dubbia provenienza (se non paragonabile a quella che
    > si trova in ogni angolo della strada o al mercato di Porta Portese dai
    > cosidetti “vu cumprà”) e ci duole raccogliere anche la delusione di
    > diversi collezionisti e galleristi, andati in visita come noi, e rimasti
    > totalmente sconcertati.
    > L’Arte Africana, come l’Arte Oceanica ha influenzato tutta l’arte moderna
    > dai primi del ‘900, ma questo importante messaggio culturale, per
    > l’ennesima volta è stato disatteso.
    > Riportiamo una frase dell’artista Andrè Breton, convinti che basti a
    > spiegare la forza e l’importanza dell’Arte Primitiva, concetto che in
    > questa “mostra” è stato completamente disatteso ed ingnorato!
    > “L’Art Africain , c’est la terre, le champe cultivé, le maternité….L’Art
    > Océanien, c’est l’oiseou, le ciel, le réve »
    > (André BRETON)
    > Distinti saluti
    >
    > Daniela Del Tutto
    > Roberto De Simone
    >
    > CAROVANE ARTE TRIBALE-Roma
    > http://www.tribalart.roma.it

  5. scarsa la mostra ? come tutte quelle dove c’e’ di mezzo parisot. vorrei sapere se gli archivi legali esistono per tutelare e inneggiare la grandezza di modigliani o solo per fare mostre forzate e dal sapore per fare “cassetta” ?

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