-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Villa Medici apre le porte ad Auguste Rodin (1841-1917), con una mostra che esprime, attraverso le sue opere, la potenza ed espressività della sua arte. Nella rassegna vengono esposte circa ottanta sculture, tra bronzi, gessi e marmi, accanto ad una trentina di disegni ed altrettante fotografie estremamente suggestive, alcune delle quali ritraggono l’artista durante i suoi soggiorni romani. Rodin giunse la prima volta in Italia nel 1876 e vi tornò più volte, affascinato dalle suggestioni che l’arte antica gli suscitava. Attraverso un forte modellato ed una robusta capacità espressiva, l’artista diede vita ad un energico linguaggio plastico, con trasparenti suggestioni michelangiolesche, capace di stravolgere la materia attraverso una vibrante tensione delle superfici. Tra le sue opere più alte è certamente la porta monumentale, di cui sono visibili in mostra una serie di bozzetti. Per quest’opera rimasta incompiuta, Rodin ideò un grandioso progetto ispirato alla “Divina Commedia” di Dante, che gli suggerì il titolo “Porta dell’Inferno”. Dai tanti disegni e schizzi che l’artista realizzò, egli ne trasse alcune delle sue sculture più belle ed intense. Tra queste, la mostra presenta “Il Bacio”, in cui le figure dei due amanti si chiudono idealmente in un solo blocco potentemente modellato, ed “Il Pensatore ” che, come molte altre sculture di Rodin, esprime le inquietudini dell’uomo di fine secolo. Sono sentimenti dolorosi racchiusi nei corpi contratti e tesi in sforzi spasmodici. Nella mostra è costante il confronto con l’antico, in cui esempi di statuaria romana affiancano le opere dell’artista francese. Ed è così che l’imponente “Cibele ”, realizzata da Rodin nel 1904, ricorda nella posizione la vicina “Afrodite seduta”, opera romana risalente al II secolo d.C.. Altro modello ideale per Rodin fu Michelangelo e, osservando “L’Età del Bronzo” del 1877, il confronto con il maestro fiorentino è inevitabile. Come lui, dalla materia informe, Rodin creò oper!
e vive e piene di energia. Il percorso espositivo, oltre a svolgersi nelle sale di Villa Medici, prosegue negli splendidi giardini, dove sono sistemate alcune delle sculture più importanti, tra cui “L’uomo che cammina” o la drammatica scena di “Ugolino e i suoi figli”. I visitatori sono invitati ad assistere al restauro che Antoine Amarger svolgerà sul “Monumento ai Borghesi di Calais”, fatto giungere eccezionalmente a Roma per l’occasione. Anche in questo caso la citazione dal passato è evidente, poiché il drappeggio delle vesti dei protagonisti trova ispirazione nel gruppo dei “Profeti” di Donatello . Il famoso monumento venne commissionato nel 1895 dai cittadini di Calais per rendere omaggio ai borghesi che nel 1347, pur rischiando la propria vita, decisero di consegnare le chiavi della città al vittorioso re d’Inghilterra.
articoli correlati
Il restauro del “Monumento dei Borghesi di Calais”
francesca matarrese
“Rodin e l’Italia”.
Roma, Accademia di Francia. Villa Medici, Viale Trinità dei Monti, 1.
Fino al 9.VII.2001. Orario: 10.30-19.30 tutti i giorni, chiuso martedì. Biglietto: L. 15.000, ridotto L. 10.000, per le scuole L. 5.000.
Tel. 06/6761270. Catalogo Edizione De Luca Lire 60.000.
[exibart]