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didattica_mostre Arte Sonora per Gioco Tolentino (mc), Castello della Rancia
didattica
Campagna maceratese. Un castello, per secoli deposito di grano, vita e pace, è stato scelto per accogliere le istallazioni sonore di Luigi Berardi e Arianna Sedioli. L’arte si fa sonora. Ma per gioco…
Il maestoso e solitario Castello della Rancia di Tolentino, ospita fino al 10 giugno, la mostra interattiva Arte Sonora per Gioco di Arianna Sedioli e Luigi Berardi. Le installazioni, alcune ideate ex-novo per questo scenario, sono le rappresentazioni di paesaggi e luoghi che, da immobili e muti, si trasformano come per incanto in un teatro delle meraviglie attraverso le azioni degli stessi bambini (e non solo).
Entrando nel cortile del castello i piccoli visitatori vengono accolti da una grande scultura lignea, posta accanto ad un pozzo antico e muto. L’invito è subito quello di azionare questo Pozzo dei suoni per far “emergere” le sonorità delle antiche acque del castello. Poi si sale al primo piano, sotto un portico del castello che ospita delle sculture-telaio che ci costringono a rinunciare alla velocità con cui di solito bruciano le proposte di gioco, per essere disponibili ad ascoltare il silenzio e avvicinarci a un evento solenne e magico: il sonno del grano. I chicchi di grano, in culle di gusci di noce e bambagia sospese a dei fili, saranno, giorno dopo giorno, bagnati dall’aria, dalla luce del sole e della luna. Cresceranno e germoglieranno, nel più assoluto silenzio. I bambini coglieranno, catturati da un rituale lento e ripetitivo, l’impercettibile suono vegetale del seme che diventa pianta, e accompagneranno il sonno del grano con una ninnananna lieve e carezzevole.
L’ala est del Castello (quella che, non a caso, guarda al mare) accoglie alcune barche a bilico e quattro grandi sculture-conchiglia che imprigionano il rumore del mare e ondeggiando sprigionano una sonorità intensa e vibrante.
L’esperienza più emozionante la si prova entrando, con il corpo, nelle volute accoglienti di queste sculture giganti, che permettono di ascoltare il fragore delle onde in una dimensione intima e avvolgente. Al frastuono della risacca fanno eco le voci morbide e tranquille delle barche a bilico, che si offrono come scia sonora della burrasca, in un mormorio cadenzato che si ripete lento, meno forte, in lontananza.
Ma le sorprese non finiscono qui. Nell’immensa sala del secondo piano, i bambini troveranno un vero e proprio Labirinto di grano dove camminare, meglio scalzi, alla ricerca del centro, immersi nel silenzio pieno e nell’odore del grano. Girato l’angolo ad accogliergli, proprio fisicamente, sono dei Libri-sonori, pensati e realizzati come una macro-scultura che si può realmente sfogliare e che avvolge i corpi dei “lettori”, mettendoli a contatto con un paesaggio sonoro immaginario, ispirato a fiabe che hanno come ambientazione il castello.
Ancora una possibilità di mettersi scalzi, nella stanza dedicata al Sasso sonante, un tappeto di pietra di migliaia di anni per entrare “in contatto” con il mondo arcaico: grandi bacili a terra contengono ghiaia e conchiglie spezzate, fossili trasformati in sassi, sabbia, ciottoli. Poi grandi gong di pietra, un litofono, una “pioggia” di sassi. L’installazione, immersa in un’oscurità sfumata, vuole farsi metafora di un viaggio sonoro ideale tra storia e mitologia, nel rapporto fra uomo e pietra.
A fine percorso, nella piccola cappella del castello, i bambini troveranno riparo da un improvviso temporale, o meglio da un Andante piovoso che permette di individuare i colori sonori dell’acqua, dalla pioggerella fino allo scroscio, allo sgocciolio, alla pozzanghera.
I ricordi che rimangono addosso, dopo essere stati in un luogo incantato, pieno di suoni e di silenzio, sono tanti. Dalla nostalgia di quella musica di acqua, di aria, di luce, di quella acustica rarefazione delle parole degli adulti, accompagnati da movimenti silenziosi. O forse il ricordo di un momento intimo nel quale i bambini si sentiranno per la prima volta in un rapporto particolare con la realtà, sonora e visiva. È questa la magia dell’Arte, difficile da esprimere a parole ma chiara e leggibile sul viso di chi esce dalla mostra, con gli occhi brillanti e nel corpo l’energia contagiosa di chi ha scoperto nuovi orizzonti per l’immaginazione.
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mostra interattiva, Castello della Rancia, Tolentino (MC), fino al 10.VI.2007. Per informazioni e prenotazioni: Associazione La Luna a Dondolo 335.7495237 e 333.8152237. www.lalunaadondolo.it – lalunaadondolo@email.it e www.artesonoraperibambini.com
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