02 aprile 2025

È uscito exibart 128 on paper: armiamoci di poesia per vivere il nostro tempo

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Trovate il nuovo numero di exibart on paper, il 128, a miart e negli spazi culturali di Milano e in tutta Italia: parliamo della tensione tra poesia e realtà, della responsabilità dell'arte e dei corpi del reato

L’essenza di un giornale è la prossimità alla cronaca, anche nel caso di una rivista d’arte e cultura contemporanee. Proprio nelle ore in cui presentiamo il nuovo exibart on paper, il 128, si registra un nuovo, agghiacciante caso di femminicidio. La vittima questa volta è una studentessa universitaria di 22 anni, accoltellata da un uomo, un suo compagno di corso, a una fermata dell’autobus, a Messina. Donne Armate di Poesia è il titolo dell’articolo, a firma di Emanuela De Leonardis, in cui Shirin Neshat racconta i suoi 30 anni di carriera, una intervista in cui l’artista iraniana, portavoce delle donne nel mondo, ci racconta il trauma che ha ispirato la sua ricerca. L’occasione è la sua mostra al PAC di Milano, intitolata Body of Evidence, termine derivato dal diritto e che indica il corpo del reato, un riferimento spietato alla realtà, molto spesso cruda, ma in questo caso reinterpretato anche nelle sue sfumature poetiche.

Al legame tra realtà e poesia fa riferimento anche Giulia Ronchi nel suo editoriale, richiamando Grand Budapest Hotel, film del 2014 di Wes Anderson: «Il “barbaro mattatoio” a cui fa riferimento Monsieur Gustave, guardando con sdegno il profilarsi dei totalitarismi che avrebbero condotto alla Seconda Guerra Mondiale, è lo stesso a cui assistiamo quotidianamente aprendo i giornali, tra tregue violate, corse al riarmo e nuovi assetti basati sui rapporti di forza». «Rileggendo queste pagine poco prima di darle alle stampe, non posso non accorgermi anche del “tenue barlume di civiltà” che resta, anzi, si fa strada con voce potente e poetica».

«In questo algido e spesso desolante panorama da risiko, con tanto di carri armati dall’Ucraina al Medio Oriente, sembra però esserci ancora spazio per il senso della visionarietà dell’arte oltre la finanziarizzazione, ovvero per la sua responsabilità nel cambiamento della società», si legge nell’editoriale di Cesare Biasini Selvaggi, citando la candidatura di Michelangelo Pistoletto al Premio Nobel per la Pace.

Insomma, un presente da cui ripartire per costruire un futuro possibile, come sembra lasciar intendere l’immagine che abbiamo scelto per questa copertina enigmatica e incisiva, uno still da Elisa, opera di Arcangelo Sassolino. «Elisa. Nome proprio di persona, femminile. Oppure, titolo scelto da Arcangelo Sassolino per la simbolica scultura a forma di escavatrice, bianca e senza testa, che si muove su se stessa con movimenti lenti e apparentemente incontrollati. Elisa – l’opera video – Sassolino l’ha realizzata nel 2012, e nel 2022, a trent’anni dalla strage di Capaci e di Via D’Amelio l’ha allestita in Piazza Villena ai Quattro Canti di Palermo», racconta Elsa Barbieri nell’articolo che troverete a pagina 65. Oggi, a distanza di qualche anno, nella sua documentazione video, torna a vivere nella mostra Fondato sul Lavoro, con la curatela di Ginevra Pucci e la direzione artistica di Alessandro Bulgini, che Flashback Habitat inaugura il 2 aprile 2025 nel suo spazio torinese in Corso Giovanni Lanza».

Ma epicentro di exibart 128 on paper è Milano attraverso le sue Art Week e Design Week – occhio alla mappa degli appuntamenti imperdibili, segnalati da Untitled Association -, trainate da miart, con le sue 179 gallerie provenienti da 31 Paesi e cinque Continenti, e dal Salone del Mobile. Due occasioni di confronto che rappresentano un momento in cui riflettere sullo stato del proprio settore di riferimento. E dunque, il Salone del Mobile lascerebbe profilare, da una parte, le ombre di uno spostamento economico su larga scala, dall’altra, una voglia di contaminazione che lega sempre di più arte, design e creatività fuori dagli schemi, come si può evincere dall’articolo di Marco Petroni. Silvia Adler invece si focalizza sui musei milanesi che, valorizzati in occasioni di speciali eventi, in realtà sono un tesoro da scoprire tutto l’anno. Un 2025 meneghino che fa segnare anche l’apertura della super galleria internazionale Thaddaeus Ropac: ce ne parla Elena Bonanno di Linguaglossa, direttrice della sede, intervistata da Erica Roccella.

Lo sguardo può quindi spaziare tra i paesaggi di Jacopo Valentini e le intelligenze collettive che saranno messe in campo alla 19ma Biennale di Architettura di Venezia che aprirà al pubblico il 10 maggio 2025. Ce la racconta il curatore Carlo Ratti, nell’intervista di Luca Molinari. Zaira Carrer invece approfondisce il Padiglione Italia, curato da Guendalina Salimei e intitolato TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare.

Tornano poi le nostre abituali rubriche su teatro – Inclusività nel teatro: a che punto siamo?, di Giulia Alonzo – e sull’illustrazione, con l’intervista di Paola Pulvirenti a Chiara Pozzi, fondatrice di Illustrazioni Seriali. Chiudiamo il numero con uno sguardo verso l’alto, con le biografie d’arte orientate dalle stelle di exibastro, di Luciana Berti.

Vi aspettiamo a miart ma anche in gallerie, musei, fondazioni, spazi e istituzioni culturali di tutta Italia, dove troverete in distribuzione il nuovo numero di exibart, il 128, mentre per abbonarsi e per ricevere la versione digitale dei nostri on paper, potete cliccare qui.

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