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’15 → The Waiting Hall’ alla A+B Gallery, Brescia
Opening
di Silvia Conta
A Brescia la collettiva “15 → The Waiting Hall” alla A+B Gallery, nella sede aperta lo scorso giugno, raccoglie opere nuove di tutti gli artisti artisti della galleria, aspettando Artissima nella versione sperimentale “Unplugged”, e ArtVerona.
«Siamo su una soglia, è ancora troppo presto per sapere cosa ci riserva il divenire. Questa mostra è un invito a vivere la situazione di attesa senza angoscia, a rompere i ritmi patologici che bloccano la nostra capacità di godimento estetico e a entrare in sintonia con la polifonia di colori, significati, linee di fuga e tocchi alternativi che servono per incontrarci», ha spiegato la galleria.
“15 → The Waiting Hall”, fino al 28 novembre 2020, presenta opere di Hermann Bergamelli (1990, Bergamo), Max Frintrop(1982, Germania), Marco Gobbi (1985, Brescia), Silvia Hell (1983, Bolzano), Tobias Hoffknecht (1987, Germania), Osamu Kobayashi (1984, Stati Uniti), Simon Laureyns (1979, Belgio), Marco La Rosa (1979, Brescia),Michele Lombardelli(1986, Cremona), Davide Mancini Zanchi (1986, Urbino), Tiziano Martini (1983, Germania), Marco Neri (1968, Forlì), Nazzarena Poli Maramotti (1987, Montecchio Emilia), Markus Saile (1981, Germania).
Del percorso espositivo fa parte anche un omaggio a Hanne Darboven (1941, Monaco di Baviera – 2009, Amburgo), realizzato in collaborazione con L’Arengario Studio Bibliografico, che oggi, nella propria sede di Gussago, a una decina di chilometri dal centro di Brescia, inaugura la mostra “Hanne Darboven 1968 – 1980”, a cura di Valentino Tonini e organizzata con Alex Bacon.
Nelle settimane di apertura di “15 → The Waiting Hall” A+B Gallery organizzerà anche live performance musicali e presentazioni di libri: il primo evento sarà il 24 ottobre con il concerto di Fabrizio Saiu “Au Language” (alle 20.00, su prenotazione), mentre gli altri verranno annunciati più avanti sul sito della galleria e sui suoi canali social.
Dario Bonetta, gallerista di A+B Gallery, ci ha raccontato il progetto espositivo
Che tipo di mostra inaugura A+B Gallery in questi giorni?
Si tratta della seconda mostra nella nuova sede della galleria, in Corsetto Sant’Agata, in cui vi siete trasferiti pochi mesi fa, osando nonostante la difficile situazione generale. Come vi state trovando nei nuovi spazi e che risposta avete dal pubblico?
“15 → The Waiting Hall” è una collettiva molto articolata, in cui la quasi totalità delle opere sono inedite e realizzate per la mostra. Secondo te che tracce sta lasciando la pandemia nel lavoro degli artisti della galleria?
Altre opere precedenti al 2020, sono nate in contesti particolari, come la residenza alla NKD di Dale per Nazzarena Poli Maramotti e quella in Italia di Osamu Kobayashi; mentre per Davide Mancini Zanchi l’elaborazione del progetto del libro in fase di realizzazione.
Markus Saile e Max Frintrop presentano dipinti in parallelo a esposizioni museali come quella alla NAK di Aquisgrana di Saile. Per Tobias Hoffknecht una nuova produzione e per Marco La Rosa i sette vizi capitali recentemente esposte in vari contesti. Direi, quindi, che è ancora presto per capire gli strascichi di quanto accaduto, anche perché lo stiamo ancora vivendo. Certamente, invece, incide sul modo di pensare al futuro».