Categorie: Opening

41 modi per dire | Centrale Fies

di - 16 Giugno 2017
Centrale Fies, da quasi vent’anni, racconta di una tendenza molto italiana: quella di saper lavorare egregiamente “ai margini” geografici, facendo tesoro di spazi, ambienti ed esperienze. Perché la “periferia” non è mai stata così affascinante e mai come in questo caso ha permesso la costruzione di vere e proprie pratiche che hanno mischiato l’arte contemporanea con la società, recuperando “beni comuni”, lavorando rizomaticamente incuneandosi in questo caso nelle sale macchine di una centrale idroelettrica in Trentino, e più precisamente a Dro. Che è poi anche la sede del Festival delle Arti Performative “Drodesera”. A Centrale Fies, negli anni, hanno trovato spazio un hub culturale per aziende e settore pubblico, una scuola libera estiva per ricercatori e artisti, un luogo per giovani creativi italiani, e la stagione oggi ricomincia con una mostra – in collaborazione tra Fies, Bolzano Danza e Museion, di Alessandro Sciarroni, curata da Barbara Boninsegna e Filippo Andreatta.
Nato nel 1973, Sciarroni utilizza il teatro e la danza come palco dell’arte; attraverso la resistenza fisica degli interpreti svela le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, invitando spettatori e attori a vivere una relazione empatica. Presentato alla Biennale de la Danse di Lione nel 2016, ha lavorato anche al 104 di Parigi (di cui è artista associato), per il Juli Dans Festival ad Amsterdam, per Crossing the Line di New York, all’Hong Kong Art Festival, e il suo lavoro è stato esposto anche presso al Centre Pompidou, al Walker Art Center di Minneapolis, al MAXXI di Roma, e alla Biennale di Venezia.
E allora, pronti a immergervi in questo universo di movimento e luci e suoni? Benissimo, ma dovrete farlo guardando alle pareti. Già, perché di Sciarroni stavolta vedrete il backstage: attraverso una selezione di scatti prodotti a partire dagli anni ’90, e intitolata semplicemente “41”, a Centrale Fies sarà in scena una costellazione di immagini selezionate, chiamate a rivelare un aspetto inedito dell’artista, che insieme al regista Karim Zeriahen propone anche una nuova versione dello spettacolo “FOLK’S”, che diventerà anche proiezione multimediale per la facciata di Museion nei giovedì di luglio (13-20-27). Per rivedere le performance di Sciarroni, a Dro, dovrete invece aspettare la fine prossimo mese (25 e 29 luglio), con Chroma e Young Girl, azione presentata proprio qui dieci anni fa.
Un compleanno speciale, in un posto dove si “disimparano” i concetti comuni legati ad arte, design, politica, filosofia, attualità, architettura, cultura, turismo, eredità, pensiero, “Per comunicare un mondo che cambia”.

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