A Roma, alla Galleria Gilda Lavia, inaugura oggi la personale di Petra Feriancová “Ego in habitat”, a cura di Tiago de Abreu Pinto (fino al 12 dicembre).
(qui la nostra intervista all’artista in occasione della sua personale a Tivoli)
«“Ego in habitat”, titolo della mostra personale di Petra Feriancová (qui la nostra intervista all’artista in occasione della sua personale a Tivoli), curata da Tiago de Abreu Pinto, vuole essere un percorso attraverso le varie forme espressive utilizzate dall’artista nel corso degli anni. Per questa mostra l’artista ha reinterpretato lo spazio ideando ad hoc una struttura architettonica che accoglierà le opere. Come spesso accade nel lavoro di Feriancová, l’idea di itinerario, assume un’importanza primaria; il viaggio nella memoria e nelle sensazioni sempre nuove che essa genera, non procede quasi mai come una narrazione lineare. Il tutto è basato sull’idea di associazione, di molteplicità dove però il senso di un percorso assoluto volto ad una conclusione definitiva, è vissuto come errore, trappola».
«La Galleria, sin dall’inizio, focalizza la sua ricerca su artisti che adottano un approccio concettuale servendosi di diversi media. L’obiettivo resta sempre lo stesso nella speranza di poter essere sempre all’avanguardia, offrendo al pubblico una riflessione sulla nostra società e sugli aspetti poetici e nascosti della vita di ognuno».
«La scelta degli artisti non segue uno schema predefinito; una volta che il lavoro colpisce, rientrando in quelle che sono le linee guida della galleria, si procede analizzando tutti gli aspetti di una eventuale collaborazione, offrendo all’artista un supporto a tutto tondo».
«L’aspetto che si potrebbe ritenere comune alle diverse mostre realizzate, è quello di fornire all’artista la libertà di potersi relazionare allo spazio come meglio crede, cercando di porre meno limitazioni possibili».
«Credo che la Fiera sia una delle principali occasioni per mostrare il proprio lavoro ad un vasto pubblico; non esiste secondo me una regola generale sul risultato finale della partecipazione ma, senza alcun dubbio, nella maggior parte dei casi è anche un investimento a lungo termine».
«In questo particolare momento, l’assenza del contesto fieristico ha ridotto le occasioni di visibilità e quindi credo che la sfida maggiore sia quella di portare, all’interno di ogni galleria, delle proposte ancora più interessanti e ricercate del solito.
Credo che sia una buona strada per coinvolgere il collezionista e fargli vivere più intensamente gli spazi della galleria».
«La prossima fiera a cui parteciperemo sarà Artissima; il progetto scelto prevede un dialogo tra l’artista Pamela Diamante e il maestro Mario Giacomelli; quest’occasione sarà una piccola anticipazione, della mostra personale del maestro, in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli, che aprirà la nuova stagione 2021 in galleria».
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Bella intervista. Condivido quello che dice zebra rispetto all eurocentrismo dei media occidentali e del razzismo palese ma anche inconsapevole e nascosto che coinvolge molte persone. Mi sono chiesta spesso che cosa stava accadendo nei territori invasi dai turchi al confine con la Siria. Non ho trovato nessun articolo. Niente. Verrò senz altro a visitare la mostra.