Da oggi la scena culturale di Roma si arricchisce di ARIMONDI CIRCLE. Intersecting Cultures, il nuovo «ArtCityLab della Capitale dedicato alla promozione della cultura e delle arti in tutti gli ambiti della società contemporanea».
Il progetto è «promosso e sostenuto da Luisa Melara che lo ospita nella sua abitazione privata, ed è stato ideato con Barbara Santoro e Cesare Biasini Selvaggi».
ARIMONDI CIRCLE, nel quartiere di Portonaccio, è «un’inedita piattaforma relazionale, non virtuale, di innovazione sociale attraverso la cultura e le arti, per promuovere progetti e azioni di sviluppo sostenibile, coesione sociale, empowerment e ben-essere delle persone», hanno spiegato i fondatori.
Lo spazio, che sarà presentato alla stampa questa mattina, inaugura oggi, 25 ottobre, con la collettiva “Exhibit #1”, con quattordici artisti emergenti italiani – Giuseppe Abate, Thomas Braida, Davide Bramante, Luca De Leva, Emmanuele De Ruvo, Pamela Diamante, Michele Gabriele, Silvia Giambrone, Corinna Gosmaro, Alessia Iannetti, Marta Mancini, Luana Perilli, Fabio Ranzolin, Vincenzo Schillaci -, realizzata in collaborazione con le principali gallerie di ricerca romane.
Barbara Santoro, coordinatrice di ARIMONDI CIRCLE, ci ha raccontato il progetto.
Che cosa è “ARIMONDI CIRCLE. Intersecting Cultures”, come è nato e quali sono i suoi obiettivi?
«Condividere per generare valore, è il principio che ha ispirato la nascita di ARIMONDI CIRCLE. Ma la sua realizzazione è stata innescata dalla apparente casualità dell’incontro. Quello con un luogo, Via Arimondi 3, e la sua storia di Factory degli artisti al Portonaccio. E quello imprevisto quanto improbabile tra persone, provenienti da mondi discipline ed esperienze eterogenee, intersecting cultures, animate da un unico obiettivo comune: quello di offrire un concreto contributo, moltiplicando forze e punti di vista, alla costruzione di una comunità circolare, aperta, inclusiva e sostenibile, orientata al miglioramento della qualità della vita per tutti.
ARIMONDI CIRCLE è promosso da Luisa Melara, avvocato e manager specializzata in crisi di impresa, che lo sostiene e lo ospita nella sua abitazione privata, ex studio di Piero Pizzi Cannella; la direzione scientifica e artistica è curata da Cesare Biasini Selvaggi, vulcanico e poliedrico changemaker. Io, Barbara Santoro, imprenditrice nel settore della formazione linguistica».
Quale sarà la sua funzione nel sistema dell’arte di Roma?
«ARIMONDI CIRCLE vuole essere un ArtCityLab della Capitale, una piattaforma relazionale dedicata alla promozione di un ruolo attivo, integrato e necessario della cultura e delle arti in tutti gli ambiti della società contemporanea, per la rigenerazione dei luoghi, l’empowerment delle persone, l’innovazione industriale sostenibile e la generazione di nuove politiche sociali.
Abbiamo immaginato ARIMONDI CIRCLE come un ecosistema di comunità circolare e aperto, in cui, attraverso il confronto, la condivisione del pensiero e l’interazione tra culture e arti (in particolare visive, ma non solo), discipline ed esperienze diverse, possano nascere sinergie, progetti e pratiche che mettano al centro il bene comune, per costruire una nuova idea di welfare, il welfare culturale».
Qual è il concept “Exhibit #1” e come avete selezionato gli artisti invitati
«“Exhibit #1” è il progetto espositivo d’esordio di Arimondi Circle, che si propone, tra gli altri obiettivi, di avvicinare all’arte contemporanea un pubblico nuovo, cercando di stimolare una nuova generazione di collezionisti e mecenati, nella consapevolezza che la ricerca artistica, in particolare quella dei più giovani, ha bisogno di essere sostenuta anche in questo modo.
I protagonisti di “Exhibit #1”, curata da Cesare Biasini Selvaggi, sono quattordici artisti emergenti italiani selezionati dal suo libro-focus, pubblicato da exibart “222 artisti emergenti su cui investire”: Giuseppe Abate, Thomas Braida, Davide Bramante, Luca De Leva, Emmanuele De Ruvo, Pamela Diamante, Michele Gabriele, Silvia Giambrone, Corinna Gosmaro, Alessia Iannetti, Marta Mancini, Luana Perilli, Fabio Ranzolin, Vincenzo Schillaci».
Quali gallerie avete coinvolto in “Exhibit #1”?
L’esposizione è realizzata in collaborazione con alcune delle principali gallerie di ricerca romane, allo scopo di presentare al pubblico anche il lavoro di un altro importante anello del sistema culturale, quello dei galleristi, fondamentale per il sostegno e la promozione della ricerca artistica italiana. Le gallerie coinvolte sono ADA, Dorothy Circus Gallery, Gilda Lavia, Matèria, Monitor, Montoro12 Gallery, Studio Stefania Miscetti, The Gallery Apart, White Noise Gallery».
Tra gli eventi di presentazione del progetto un omaggio a Piero Pizzi Cannella, che tipo di progetto espositivo sarĂ ?
«Il loft al quarto piano di Via Arimondi 3, oggi abitazione di Luisa Melara e sede di ARIMONDI CIRCLE, è stato negli anni passati lo studio del celebre artista romano.Abbiamo, pertanto voluto offrire un omaggio a Piero Pizzi Cannella, con l’allestimento di una piccola, ma preziosa, quadreria di opere dagli anni Ottanta a oggi».
Giuseppe Abate, Thomas Braida, Davide Bramante, Luca De Leva, Emmanuele De Ruvo, Pamela Diamante, Michele Gabriele, Silvia Giambrone, Corinna Gosmaro, Alessia Iannetti, Marta Mancini, Luana Perilli, Fabio Ranzolin, Vincenzo Schillaci, Piero Pizzi Cannella
Arimondi Circle
Exhibit #1
A cura di Cesare Biasini Selvaggi
Dal 25 ottobre 2019 al 25 gennaio 2020
ARIMONDI CIRCLE. Intersecting Cultures
Via Arimondi 3, Roma
Opening: 25 ottobre 2019, alle 19.00
Orari: su prenotazione (segreteria@arimondicircle.it)
www.arimondicircle.it
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Mi sembra una splendida iniziativa e .i farebbe piacere ricevere info sulle vostre iniziative
Non sono un'artista, sono interessata all'arte e all'impoverimento culturale