Categorie: Opening

A Torino quattro appuntamenti tra opening, beneficenza e performance

di - 6 Febbraio 2020

A Torino, da oggi all’8 febbraio quattro appuntamenti con quattro diversi approcci al contemporaneo e al rapporto con la realtà: alla Galleria Alberto Peola la prima personale in galleria di Giuseppe Mulas, classe 1995, mentre Quartz Studio propone un focus sulla ricerca di Maurizio Camerani, attraverso lavori – molti inediti – dal 1976 al 1981; alla Galleria Franco Noero l’arte fa benificenza, con quasi quaranta artisti per “The Milk Way” e il PAV Parco Arte Vivente si anima con le performance di Mali Weil.

Galleria Alberto Peola
Giuseppe Mulas
Sleep Well Childhood”
A cura di Eleonora Fascetta
Opening: 6 febbraio 2020, dalle 19.00
Fino al 14 marzo

Alla Galleria Alberto Peola la prima mostra personale in galleria di Giuseppe Mulas (Alghero, 1995), “Sleep Well Childhood”, a cura di Eleonora Fascetta. «Ricordi e frammenti di vita si intrecciano in una pittura densa e stratificata che, partendo dall’infanzia, apre una narrazione rivelatrice di memorie celate tra passato e presente. […] Rievocazioni di un’innocente pubertà si mescolano al gioco e al sogno, alterando ed estendendo il corpo in nuove proiezioni».

«Complici di segreti, le curiose entità che abitano la pittura di Giuseppe Mulas sono spinte dal desiderio e, ansiose per il vuoto dell’abbandono, rifuggono lo sguardo dell’altro oscurandosi dietro magiche illusioni. Le storie si confondono e rimodellano così i ricordi dei luoghi e degli incontri che, senza cadere nel rimpianto o nel dolore, si animano di dolcezza e ironia», ha spiegato la galleria.

Giuseppe Mulas, Remember Me When I Die, 2019, tecnica mista su tela, courtesy l’artisate e Galleria Alberto Peola

Quartz Studio
Maurizio Camerani
“Make a better world now”
A cura di Anna Daneri
Opening: 6 febbraio 2020, alle 18.00
Fino al 4 aprile

La personale di Maurizio Camerani (Ferrara, 1951) “Make a better world now”, a cura di Anna Daneri porta a Quartz Studio un nucleo di opere dell’artista realizzata tra il 1976 e il 1981, alcune delle quali mai esposte, che «esemplificano un percorso condotto da Camerani all’insegna della “perdita del centro”, intesa come allontanamento sia dagli spazi preposti all’arte che dal concetto tradizionale di autorialità. È una poetica che Camerani concretizza innanzitutto attraverso un riposizionamento della figura dell’artista non solo nei confronti dei modelli accademici, ma anche del sistema ufficiale per sviluppare procedimenti di analisi e confutazione del repertorio comportamentale altrui».
«A partire dall’immagine della performance Make a better world now del 1977, scelta dalla curatrice per una conversazione su tematiche ambientaliste tenutasi nell’ambito di Artissima 2019, si è sviluppata una riflessione sulle pratiche artistiche degli anni Settanta condotta attraverso una selezione di lavori storici dell’artista, ripensati e riattivati nel progetto espositivo attuale.

Secondo le parole di Maurizio Camerani “la mostra rientra in un disegno più complessivo per esplorare le opere dei miei anni ‘70”, esiti di una ricerca che si orientava alla sperimentazione “extra-mediale”, come la definirà Enrico Crispolti, caratterizzata dall’utilizzo di media differenti scelti in base alle urgenze espressive di specifiche circostanze» ha raccontato la galleria.

Maurizio Camerani, Make a better world now, performance, 1977, courtesy l’artista e Quartz Studio

Galleria Franco Noero
“The Milky Way”
Promossa da Pianoterra Onlus, a cura di Damiana Leoni
Dal 6 al 7 febbraio 2020
Apertura mostra: 6 febbraio, dalle 12.00 alle 21.00 e 7 febbraio, dalle 10.00 alle 16.00

Per la quinta edizione “The Milky Way” sceglie Torino. È la mostra di raccolta fondi promossa da Pianoterra Onlus, a cura di Damiana Leoni, che quest’anno si svolge negli spazi della Galleria Franco Noero, nella sede di Piazza Carignano.

Dopo le quattro tappe precedenti Galleria Lia Rumma di Napoli nel 2014, presso la galleria Studio SALES di Roma nel 2015; da Giò Marconi a Milano nel 2016 e di nuovo da Lia Rumma a Napoli nel 2018, “The Milky Way” giunge per la prima volta a Torino e ha come tematica annuale Interno/Inner. «A ragionare su questo tema saranno i tanti artisti che hanno scelto di sostenere Pianoterra Onlus: Isabel Barber, Pierre Bismuth, Manuele Cerutti, Claudia Comte, Matteo Cordero, Sara Enrico, Jason Dodge, Jos de Gruyter & Harald Thys, Nathalie Du Pasquier, Petra Feriancova, Francesca Ferreri, Shay Frisch, Naoki Fuku, Martino Gamper, Silvia Giambrone, Teresa Giannico, Rodrigo Hernández, Stefano Impellizzeri, Eva Kot’átková, KIKKO, Renato Leotta, Tamara MacArthur, Daniele Milvio, Ignasi Monreal, Lulù Nuti, Marco Palmieri, Pietro Pasolini, Federico Pietrella, Benedetto Pietromarchi, Caterina Pini, Andrea Respino, Lili Reynaud-Dewar, Yves Scherer, Enrico Tealdi, Rirkrit Tiravanija, Grazia Toderi, Giovanni Vetere, Peter Wächtler».

«La missione di “The Milky Way” è da sempre quella di dare voce, con un grande progetto che privilegia la creatività contemporanea, ad una buona causa. Acquistando un’opera della mostra “The Milky Way” si potrà fare parte di un percorso, aperto a tutti coloro che vorranno sostenere le attività di Pianoterra Onlus.
Negli scorsi anni il ricavato della vendita delle opere in mostra – acquistabili anche online – è andato a favore delle famiglie più vulnerabili di Napoli, Roma e province per rispondere ai bisogni primari delle madri in difficoltà e per costruire con loro percorsi articolati di sostegno, ascolto, cura e formazione professionale. Pianoterra Onlus interviene al fianco delle famiglie più vulnerabili nei quartieri più difficili, concentrandosi soprattutto sulle mamme e sui bambini, nella convinzione che migliorando le condizioni di partenza di una vita si possa spezzare quel circolo vizioso che vede il disagio trasmettersi da una generazione all’altra», si legge nel comunicato stampa.

Ignasi Monreal, Plats, 2019, Ceramica, 20 x 20 x 45 cm, Courtesy l’artista e Studio Stefania Miscetti, Roma

PAV Parco Arte Vivente
Mali Weil
“Forest / Experimenting”
Performance: 7 febbraio alle 16.00 e 8 febbraio alle 18.00

«Il progetto fa parte del percorso di ricerca di Mali Weil – piattaforma artistica costituita da Elisa Di Liberato, Lorenzo Facchinelli e Mara Ferrieri di base a Trento – sul tema della foresta, spazio che in questo ambito diventa un luogo dove ripensare il concetto di cittadinanza in relazione alla città e alla natura.

Sviluppata in una duplice azione, la performance al PAV di Torino porta il pubblico a interagire e contribuire al processo creativo alimentato da punti di vista e sensibilità diverse date dai due gruppi coinvolti: venerdì 7 febbraio l’azione sarà affidata a un gruppo di studenti della scuola media IC Sinigaglia – Succ. Ada Negri di Torino, mentre sabato 8 vedrà performer ed esperti in ambito giuridico e filosofico, ma anche dal mondo dell’attivismo e del design che, stimolati dagli artisti, costruiscono e attivano un protocollo immaginativo, creando, in sinergia con Mali Weil, un corpus di esperimenti mentali pensati per immaginare altre cittadinanze possibili», si legge nel comunicato stampa.

Forests | Experimenting​ è il terzo episodio di un processo di forestazione, preceduto da ​Forests | Recomposing​, svoltosi in forma di lecture al Trento Film Festival in aprile e ​Forests | Unlearning performance presentata a SAAL Biennaal International Performing Arts Festival (Tallinn, EE) in agosto.

La ricerca è condotta in partnership con Centrale Fies, Compagnia di San Paolo.

Mali Weil, Forest / Experimenting, PAV Parco Arte Vivente, Torino, courtesy l’artista

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