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Adelisa Selimbašic: Ipercubo presenta Perché è così difficile dichiararsi?
Opening
di redazione
Perché è così difficile dichiararsi? Si intitola la mostra personale dell’artista italo-bosniaca Adelisa Selimbašić (1996), curata da Rossella Farinotti. L’inaugurazione avrà luogo il 26 ottobre alle 18:00 presso la sede di IPERCUBO in Corso di Porta Ticinese 87. In questa occasione, l’artista esporrà opere inedite realizzate a seguito della recente residenza a New York, dove ha partecipato anche a una mostra bipersonale.
Selimbašić, già nota in Italia e all’estero per le sue raffigurazioni femminili in contesti quotidiani e per l’uso audace dei colori, in questa nuova serie di dipinti, rappresenta corpi che si scompongono assumendo una dimensione ambigua. Come la stessa artista dichiara «Rifletto su come i corpi femminili siano percepiti rispetto agli stereotipi eteronormativi più comuni e, soprattutto, sulla lotta interiore che queste percezioni implicano: una sfida tra il nostro sé autentico e ciò che la società ci impone di essere. Inoltre, non vedo l’identità come una realtà statica e definita, ma come un processo in costante evoluzione».
La curatrice, Rossella Farinotti, segnala l’importanza delle opere esposte in galleria: «La mostra di Adelisa presenta sia lavori inediti, sia nuove azioni volte a sottolineare la necessità dell’artista di concepire la galleria in un modo diverso. Adelisa, infatti, interviene nello spazio ponendo il visitatore in diretto e intimo contatto con le opere che avranno un supporto inedito, quasi a spingere verso modi di agire extrapittorici. Un approccio che l’artista ha sperimentato in precedenza e attivato in due precedenti momenti fondamentali per la sua ricerca: a Marselleria (Milano) nel febbraio 2023 organizza una performance di vogueing in dialogo con le sue opere e i corpi rappresentati, per una mostra collettiva dal titolo Sassifraga, una restituzione della residenza Tagli_. Inoltre, nel giugno 2023, presso la Cremona Art-Week, le sue grandi nuotatrici dipinte su tela vengono installate tridimensionalmente in una struttura architettonica ad arco, per dare la possibilità al fruitore di entrare nell’opera, attivando un rapporto fisico con essa e con lo spazio».