Un agosto fitto di appuntamenti alla Stazione dell’Arte, a Ulassai: mentre il museo, con “Maria Lai. Fame d’infinito”, a cura di Davide Mariani, ha da poco aperto al pubblico il nuovo allestimento multinsensoriale, già si appresta a inaugurare, il 13 agosto alle 19.00, la personale di Narcisa Monni, con quaranta opere nuove.
Per tutto il mese, inoltre, la Stazione dell’Arte, continuerà a ospitare concerti con i protagonisti della musica italiana e internazionale che scandiscono la programmazione di Rocce Rosse Blues Festival 2020, inaugurato con i concerti di Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura lo scorso 4 agosto e di Moses Concas, Francesco Piu e Poggi & Polverari l’8.
A cura di Davide Mariani
Dal 13 agosto all’11 ottobre 2020
Opening: 13 agosto, alle 19.00
«Il distanziamento sociale tradotto con il linguaggio dell’arte: la pandemia sta influenzando il processo creativo di pittori, scultori e musicisti, e il risultato è nelle opere che oggi raccontano il periodo del cosiddetto lockdown. È questo il filo conduttore di “Insieme a te non ci sto più”, mostra inedita di Narcisa Monni, visitabile negli spazi museali della Stazione dell’Arte di Ulassai.
La rassegna, curata dal direttore Davide Mariani, con il supporto del Comune di Ulassai, della Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna, si compone di oltre quaranta opere inedite realizzate dall’artista negli ultimi mesied esposte per la prima volta al pubblico», ha spiegato il museo.
«Torna la musica dal vivo a Ulassai con il Rocce Rosse Blues Festival 2020! Un’edizione speciale per la manifestazione, che si trasferisce quest’anno nella suggestiva Stazione dell’Arte, il museo fortemente voluto da Maria Lai nel suo paese natale» ha annunciato il comunicato stampa.
Potete trovare tutte le informazioni sul sito web di Rocce Rosse Blues e sulla sua pagina Facebook.
Ecco i prossimi appuntamenti, raccontati dall’organizzazione:
14 agosto, alle 21.30
«Serata speciale del festival con “The Crossing” di Enzo Favata. Il valente e inventivo sassofonista sardo con il suo ormai consolidato quartetto porta a Ulassai il suo già celebrato progetto che, oltre al leader, sassofonista e polistrumentista, schiera Pasquale Mirra, uno dei più acclamati vibrafonisti europei (suonerà per l’occasione anche la marimba midi), Rosa Brunello al basso elettrico e Marco Frattini alla batteria ed electronic pads».
15 agosto, alle 21.30
«Antonella Ruggiero, una delle voci più intense e suggestive della musica italiana, arriva sul palco di Rocce Rosse Blues. La sua esibizione sarà seguita da quella di Simona Molinari. Regine della sperimentazione tra generi e tradizioni diverse, le due artiste regaleranno al pubblico due concerti creativi e coinvolgenti».
17 agosto, alle 21.30
«Donna, bassista, leader di un gruppo da lei fondato e con una carriera da solista ben avviata. Rosa Brunello, musicista veneta, in poco tempo è riuscita ad affermarsi nel panorama jazzistico italiano e non solo, partecipando a importanti festival in tutto il mondo».
23 agosto, alle 21.30
«Il vulcanico Stefano Bollani, seduto al suo pianoforte, approda alla rassegna blues con il tour dedicato al capolavoro di Andrew LLoyd Webber & Tim Rice. A 50 anni dalla pubblicazione dell’album originale ‘Jesus Christ Superstar’, il pianista, con il benestare del compositore inglese, propone la sua personale versione del leggendario musical».
22 agosto, alle 21.30
«Con il tour in solo “Boostology”, Davide “Boosta” Dileo fa tappa a Rocce Rosse Blues per un concerto speciale in cui il tastierista dei Subsonica passeggia tra strumenti grandi e piccoli, tra suoni, canzoni e ispirazioni della sua memoria e della musica che ama, percorrendo i sentieri meno battuti del ‘900 e le pietre miliari del proprio repertorio pianistico, fino a svelare in anteprima alcuni pezzi del nuovo disco».
Di e con Andrea Scanzi
Direttore di scena Simone Rota
«Lo spettacolo (patrocinato dalla Fondazione Gaber, ndr) si incentra sul Giorgio Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di uscire dalla tv e che entra con Sandro Luporini nella storia. Tutto nasce da un’idea di Andrea Scanzi, gaberiano doc; giornalista e scrittore aretino che si è laureato ad Arezzo nel 2000 su Gaber, De André e i cantautori di quella generazione. Scanzi conosceva Gaber, che di lui amava dire: “Ma perché questo ventenne sa tutto di me?”. Se non fosse stato malato, Gaber sarebbe stato correlatore nella sua tesi di laurea», ha spiegato l’organizzazione.
Così racconta Andrea Scanzi: «Ho visto per la prima volta Giorgio Gaber nel ’91 a Fiesole ed è da allora che gli voglio bene; sono terrorizzato dall’idea che la sua memoria si perda. Il nome Gaber lo conoscono tutti, ma se vai a scavare ti accorgi che Giorgio Gaber è conosciuto solo in modo superficiale. Il Gaber più forte, quello più geniale, è spesso quello che meno si conosce. Sono convinto che Gaber e Luporini siano stati profetici almeno quanto Pasolini. In ogni loro canzone e monologo ci sono degli elementi di lucidità, profezia e forza che sono qualcosa d’incredibile. La presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica, il gusto anarcoide per la provocazione, il coraggio (a volte brutale) di “buttare lì qualcosa” e l’avere anticipato così drammaticamente i tempi, fanno del pensiero di Gaber-Luporini, oggi più che mai, un attualissimo riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo, della cultura, del nostro sociale quotidiano.
E pensare che c’era Giorgio Gaber è uno spettacolo per non dimenticare un artista eccezionale. Sarà la versione aggiornata e rivisitata del mio Gaber se fosse Gaber, che ho messo in scena 150 volte. La regola è chiara: sono disponibile a portarlo in tutti quei Comuni che, oltre a mettere in scena lo spettacolo, si impegneranno a intitolare una via, una biblioteca, o cosa riterranno più opportuno, a Giorgio Gaber. Viva Gaber!».
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