Categorie: Opening

Alighiero universale

di - 10 Maggio 2017
Non è piaggeria, ma Alighiero Boetti è immenso. Già, lo abbiamo visto in ogni salsa negli ultimi anni. Per alcuni è sovraesposto, per altri solo questione di mercato, per i giovani artisti un modello da imitare. Se lo si dovesse definire con qualche termine da TV nazionalpopolare si direbbe che è un fuoriclasse che non ha avuto vita facile. Come, ad esempio, quando nel 1990 la sua sala personale alla Biennale venne accolta tra molti fischi – che non sono mai sbandierati nel mondo dell’arte, dove prevale spesso un bon-ton un po’ ipocrita.
Pensate quel che volete, ma se siete a Venezia non potete bucare la mostra che la Fondazione Cini gli dedica, con la curatela di Luca Massimo Barbero e Agata Boetti, e con il supporto di Tornabuoni Art. “Minimum Maximum” ci restituisce uno spaccato leggero della produzione dell’artista. Leggero, attenzione, inteso nell’accezione di Italo Calvino che forse sarebbe piaciuta a Boetti, ovvero della capacità di far “giocare” in maniera intelligente lo stato delle cose: in questo caso, appunto, il minimo e il massimo, il piccolo e il grande, in coppia.
Una declinazione espositiva che in toto è un omaggio alla passione per le misurazioni che hanno sempre accompagnato la poetica di Alighiero Boetti, insieme all’amore e alla cultura per i numeri, per le quadrature, per il doppio. Qui, però, non aspettatevi un’antologica e nemmeno una retrospettiva: trattasi, invece, di una mostra “introspettiva” che in sole 21 opere raduna una serie di esempi di lavori entrati nell’iconografia dell’arte del Novecento: Tutto, Mimetico, Mappe, Postali, Ricami Monocromi e Alternando da uno a cento e viceversa e il pezzo più forte: Estate 70; carta da parati grezza dalle dimensioni ambientali: venti metri per due. Un murale, praticamente, che Boetti aveva realizzato nell’estate del 1970 nella Galleria di Franco Toselli, a Milano, chiusa per ferie.
Scriveva Anne Marie Sauzeau, sull’opera: “Porta al suo sviluppo estremo il gioco speculare tra segni combinatori su una superficie quadrettata. […] Lo stesso meccanismo colorato dà luogo a un progetto di piastrelle da bagno, che non troverà mai un illuminato protettore”. Meno male che invece, oggi, sarà il mercato, sarà la moda, sarà che i morti piacciono tanto, abbiamo la possibilità di vedere queste illuminate visioni. (MB)

Articoli recenti

  • Opening

herman de vries: è suo il secondo appuntamento di Dep Art Out a Ceglie Messapica

Appuntamento questa sera, 28 luglio, con “be here now”, l’esposizione dei tre lavori inediti che l’artista olandese herman de vries…

28 Luglio 2024 0:02
  • Mostre

The Morbid Palace: una collettiva riporta in vita una ex chiesa abbandonata nel cuore di Genova

La galleria Pinksummer porta l’arte fuori dalle sue mura espositive per fondersi con la città presentando una collettiva estiva dal…

27 Luglio 2024 17:01
  • Mostre

La pioggia e il velo, Rita Ackermann e Cy Twombly in dialogo alla Fondazione Iris

Manna Rain: le nuove piogge astratte e cinematografiche di Rita Ackermann in dialogo con l’eredità di Cy Twombly, per la…

27 Luglio 2024 16:10
  • Mercato

Il Ponte Casa d’Aste è stata acquisita dai francesi Millon & Associés

La maison italiana fondata nel 1974 fa il suo ingresso nel gruppo d’aste Millon, ma mantiene forte la sua identità

27 Luglio 2024 12:31
  • Fotografia

Other Identity #122, altre forme di identità culturali e pubbliche: Cristina De Paola

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

27 Luglio 2024 12:10
  • Bandi e concorsi

WineWise, la open call di Art Days che porta l’arte tra i vigneti della Campania

WineWise: parte la open call per artisti emergenti promossa da Art Days Napoli Campania. In palio la produzione di un'opera…

27 Luglio 2024 10:00