A Bolzano, alla Fondazione Antonio Dalle Nogare, inaugura oggi, 13 novembre, “Willi the Cat”, una mostra con le opere degli studenti della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano, a cura di Massimo Bartolini e Luca Trevisani, che dà il via alla collaborazione tra la Fondazione e l’Università altoatesina attraverso la piattaforma WILLI.
Realizzata nell’ambito del progetto Fondazione Live, la mostra «rappresenta il primo appuntamento di quella che sarà una collaborazione a lungo termine tra le due importanti istituzioni bolzanine che avrà l’obiettivo di unire i rispettivi punti di forza di queste due realtà, impegnate ciascuna a suo modo nell‘indagare e aprire nuove possibilità per l’arte contemporanea sul nostro territorio», hanno spiegato gli organizzatori.
Questa sera, alle 19, sul sito della Fondazione, cliccando qui, potete seguire una conversazione digitale con Antonio Dalle Nogare, Nitzan Cohen, Massimo Bartolini, Luca Trevisani e altri, che sancirà l’apertura della mostra.
«I curatori Bartolini e Trevisani, entrambi affermati artisti e docenti della Libera Università di Bolzano, hanno selezionato per la mostra alcune opere di studenti dell’anno accademico 2019/2020. Opere che dal punto di vista della tecnica e della teoria sottesa, fossero assimilabili alla nota collezione d’arte concettuale di Antonio Dalle Nogare. Nel corso dal titolo “Studio Space” Bartolini e Trevisani hanno affrontato insieme agli studenti il tema dello spazio. Lo spazio in connessione con il tempo, lo spazio dal punto di vista sociale e, ovviamente, lo spazio con le sue possibilità e limiti in termini di produzione artistica. Il medesimo approccio si ritrova anche nelle opere della collezione privata di Antonio Dalle Nogare, dalla quale i curatori hanno estratto una selezione di lavori da esporre insieme a quelle degli studenti».
«La scultura è un modo per capire cosa vuol dire abitare. Abitare è una cosa che coinvolge l’uomo e gli altri animali, gli spazi che costruiamo per stare al caldo e per proteggerci, ma anche gli spazi mentali che dobbiamo continuamente riscrivere, come le nostre abitudini», ha proseguito Luca Trevisani.
Nel percorso espositivo si incontrano opere di Allora & Calzadilla, Vincenzo Agnetti, Annika Althoff, Carl Andre, Charles Atlas, Filippo Contatore, Sara Cortesi, Chiara Duchi, Adriana Ghimp, Dan Graham, Jonas Kolecki, Richard Long, Gordon Matta-Clark, Lilian Polosek, Irene Rainer, Gregor Schneider, Andreas Slominski, Michael Ungerer, Italo Zuffi.
«WILLI è una piattaforma che si sviluppa ampliando l’idea di soglia, di rifugio e dimora, passando da uno stato percettivo all’altro. L’architettura plasma la nostra coscienza senza che l’avvertiamo, lo spazio ci comanda con imperativi sottili, ma i gatti sono flemmatici, e ci insegnano a ripudiare i limiti con eleganza. Come affermano i due docenti, “Willi the Cat” è una mostra che esplora relazioni tra esseri umani e animali, tra esseri umani e architettura, tra esseri viventi e il loro habitat, tra mondo animato e degli oggetti», hanno aggiunto gli organizzatori.
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