Categorie: Opening

Anna Franceschini a Vistamarestudio, Milano

di - 4 Febbraio 2020

A Milano, negli spazi di Vistamarestudio, inaugura oggi, 4 febbraio, la prima personale di Anna Franceschini (1979, Pavia) in galleria “Did you know you have a broken glass in the window?, in cui l’artista «continua la sua indagine sul potenziale narrativo del display e sull’idea della vetrina come dispositivo para-cinematografico».

«Il titolo della mostra trae spunto da un aneddoto di Tiffany’s, dove un cliente scambiò una vetrina con un bicchiere rotto per un danno passato inosservato. L’allestimento visionario era stato realizzato da Gene Moore, storico art director del marchio dagli anni ’50 agli anni ’90, le cui vetrine fanno parte delle raccolte dello Smithsonian Institution», ha spiegato Vistamarestudio.

Anna Franceschini ci ha raccontato la sua ricerca e la mostra.
Come è nata la personale a Vistamarestudio? Come si colloca nella tua ricerca il potenziale narrativo del display e l’idea della vetrina come dispositivo para-cinematografico?

«La personale nasce dall’incrociarsi di una ricerca visiva e teorica.
Mi occupo di cinema in teoria e in pratica da quasi vent’anni. Questa frequentazione mi ha permesso di riflettere per lungo tempo sul significato di “inquadrare”. E da lì forse che nascono i primi pensieri su che cosa è un display. In maniera molto immediata e istintiva all’inizio, poi sempre più articolata.

Un film prima di tutto è l’insieme di una, poche o molte inquadrature. È nel quadro che si gioca la prima partita con il senso. Poi arrivano le concatenazioni. E nel quadro c’è movimento. Anche se si tratta di un quadro statico. C’è la tensione con il fuoricampo per esempio. I rapporti di superficie e profondità. Questo credo sia il cinema. Una continua tensione, che crea movimento.

Più studiavo e praticavo il cinema più mi interessava quello che gli stava intorno. I fenomeni ottici, gli automi, le macchine espressive, i diorami, i panorami ottocenteschi, il teatro meccanico modernista. Fino ad arrivare a comprendere che la città stessa è una grande macchina ottica. E spesso i suoi dispositivi mobili, di visione, sono i luoghi del consumo. Dal Crystal Palace allo shopping mall contemporaneo. Dai passages parigini di Benjamin ai grandi mercati. La vetrina è la cellula primaria di questo grande montaggio che è ‘il tessuto urbano’».

In mostra ci saranno il tuo nuovo film e delle fotografie inedite. Come si articola il percorso espositivo?

«Il film si appropria del modo di fare del set decorator. Del cosiddetto “trimmer”, il vetrinista. E monta, smonta, fa e disfa continui display per una merce non in vendita, per una commodity che non c’è più. E così le fotografie: prove di allestimento per un negozio immaginario, dove non c’è più nulla in vendita, ma dove il contesto è la merce in vendita. Dove si vorrebbe entrare e vivere, piuttosto.
Vorrei che la mostra fosse un momento di riflessione sulla costruzione del desiderio, un’attenzione alle dinamiche che ci rendono consumatori sofisticati, esperti, esigenti».

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

«Il mio progetto ora è quello di terminare i miei studi dottorali alla IULM scrivendo una tesi proprio sulle vetrine e il cinema. E continuare a esplorare il significato del mettere in scena, del mettere in display».

Anna Franceschini
“Did you know you have a broken glass in the window?
Dal 4 febbraio al 21 marzo 2020
Vistamarestudio

Viale Vittorio Veneto 30, Milano
Opening: 4 febbraio 2020, dalle 19.00 alle 21.00
Orari mostra: dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 19.00
www.vistamarestudio.com

Anna Franceschini, ph Andrea Rossettimore
Anna Franceschini, Did you know you have a broken glass in the window?, 2020, 120x80 cm, Stampa digitale su carta cotone montata su Dibond , Courtesy of the artist and Vistamare / Vistamarestudio, Pescara / Milano more

Articoli recenti

  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15
  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00
  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterà una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22