Categorie: Opening

BOZAR Bruxelles riapre con Keith Haring. Con quali norme d’accesso?

di - 15 Maggio 2020

A Bruxelles dal 19 maggio il pubblico potrà tornare al BOZAR Centre for Fine Arts e nel  comunicato stampa che annuncia la riapertura il museo e nel proprio sito web dedica un lungo paragrafo alle nuove modalità di accesso agli spazi espositivi, che appaiono molto simili a quelle che dovranno essere adottate anche in Italia.

Ad accogliere i visitatori al BOZAR saranno quattro mostre, tra cui la retrospettiva dedicata a Keith Haring, inaugurata lo scorso 6 dicembre, che al momento della chiusura forzata del museo stava riscuotendo una vasta popolarità e che è stata prorogata fino al 21 luglio.

Ci saranno, inoltre, la maggior personale dell’artista belga Jacqueline Mesmaeker come nuovo progetto espositivo e due mostre inaugurate prima del lockdown, la personale di Jos de Gruyter & Harald Thys con il progetto presentato nel Padiglione Belgio della 58ma Biennale di Venezia,Mondo Cane“, e un percorso dedicato all’architetto croato Vjenceslav Richter (1917-2002).

Nell’edificio sono allestite anche altre due mostre, Henry Van de Velde Awardse “Ana Torfs. The Magician & The Surgeon”, che per ora rimangono chiuse, ma la cui apertura è prevista a breve.

Quali sono le misure per l’accesso al museo?

Il BOZAR ha diramato in modo molto chiaro le regole da attenere per accedere alle sale espositive e al bookshop del museo, mentre bar e ristorante interni restano chiusi.

Innanzitutto, ha ricordato il museo, varranno le regole generali per tutte le riaperture di locali pubblici: disponibilità di gel disinfettante per le mani, pulizia straordinaria delle maniglie delle porte e delle toilette, nessun pagamento in contanti e ingressi contingentati.

Accanto a queste il BOZAR ha poi precisata alcune norme comportamentali che riguardano in modo specifico il museo e che, a quanto sembra, avremo molto simili anche in Italia:
• l’acquisto dei biglietti deve essere effettuato online e per una precisa fascia oraria, niente visite di gruppo, visite guidate o notturne. A poter visitare le mostre insieme saranno solo le persone che coabitano.
• Ci sarà l’obbligo di mascherina (che per il momento non sarà fornita dal museo) e di mantenere la distanza di sicurezza di un metro e mezzo: il museo appronterà una segnaletica per percorsi di visita da seguire, sotto gli occhi della sorveglianza.
• Il guardaroba sarà chiuso e il museo consiglia di lasciare a casa borse e zaini.
Qui le misure in dettaglio.

Le mostre (tutte fino al 21 luglio)

Keith Haring

Realizzata dalla Tate Liverpool in collaborazione con il BOZAR, è una delle maggiori retrospettive dedicate all’artista americano.

La mostra, ha spiegato il museo, vuole riscoprire il lavoro dell’artista, a sua influenza sull’arte e la cultura e il suo attivismo legato tematiche sociali come, tra le altre, razzismo, diritti LGBTQI+, dipendenza dalle droghe e AIDS/HIV. Il percorso espositivo è strutturato su base cronologica e tematica attraverso più di 85 disegni e dipinti insieme a video, collage, poster, murales e documenti d’archivio.

Tra i programmi collaterali, per ora sospesi, c’è Walk With Me, una serie di visite guidate a affidate ad associazioni locali e artisti la cui attività abbia un legame con le tematiche affronate da Keith Haring.

Jacqueline Mesmaeker, “Ah, quelle aventure!”

Realizzata in collaborazione con Museumcultuur Strombeek/Gent è la più estesa personale dell’artista belga, nata nel 1929 a Bruxelles dove ancora oggi risiede, e ripercorre la sua carriera artistica iniziata a metà degli anni Settanta, con particolare attenzione alle sue pionieristiche sperimentazione con le immagini in movimento.

Jacqueline Mesmaeker, Peggy & J.M. (part.) © Jacqueline Mesmaeker

Jos de Gruyter & Harald Thys, “Mondo Cane”

La mostra porta al pubblico belga “Mondo Cane” l’opera di Jos de Gruyter & Harald Thys per il padiglione del Belgio alla Biennale di Venezia 2019.

Jos de Gruyter & Harald Thys, Mondo Cane, BOZAR, 2020, courtesy the artist and BOZAR

Vjenceslav Richter, “The World as a Pavilion”

Realizzata in collaborazione con MSU Zagreb Museum of Contemporary Art, la mostra è un’ampia ricognizione delle sperimentazioni e della ricerche che l’architetto croato Vjenceslav Richter (1917-2002) ha condotto dalla fine degli anni Quaranta alla fine degli anni Novanta. L’intero progetto espositivo riflette sul lavoro di Richter attraverso la struttura padiglione come metafora e concetto spaziale in cui architettura e arti visive si incontrano.

©Zlatko Zrnec, Vjenceslav Richter Archive, MSU Zagreb

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Tag: 58ma Biennale di Venezia Ana Torfs BOZAR Centre for Fine Arts bruxelles Henry Van de Velde Awards Jacqueline Mesmaeker Jos de Gruyter & Harald Thys Keith Haring MSU Zagreb Museum of Contemporary Art Museumcultuur Strombeek/Gen Padiglione Belgio Tate Liverpool Vjenceslav Richter

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