A Milano la Dep Art Gallery vuole dare un segnale alla città, al ritmo di #milanononsiferma, e ha deciso di inaugurare oggi, 3 marzo, come da programma, la collettiva “Il gesto dell’Oriente. Cinque voci dell’Avanguardia coreana”, a cura di Gianluca Ranzi.
In mostra una quindicina di lavori di cinque protagonisti dell’arte sudcoreana dalla fine degli anni ‘50 del Novecento a oggi: Chun Kwang Young, Park Seobo, Lee Bae, Lee Ufan e Kim Tschang-Yeul.
Così inizia la comunicazione con cui la galleria avvertiva della conferma dell’opening, che durerà per tutta la giornata, dalle 10.00 alle 19.30: «In giorni particolarmente difficili per la città di Milano, la galleria Dep Art svolge regolarmente la sua attività e si propone ora più che mai come spazio culturale al servizio dei cittadini».
«Volevamo presentare una selezione dei maggiori artisti coreani ai nostri collezionisti italiani e offrire una mostra internazionale durante miart.
Ogni anno nel periodo di miart Dep Art presenta uno o più artisti internazionali per dare il proprio contributo, come galleria milanese, a rendere Milano sempre più internazionale. In questo senso ho ritenuto interessante cogliere la grande opportunità di proporre questi cinque artisti coreani che, a eccezione di Lee Ufan, non sono mai stati presentati a Milano».
«Con il curatore della mostra, Gianluca Ranzi, esperto di arte coreana, siamo partiti facendo una sintesi del panorama artistico coreano, considerando i suoi più grandi protagonisti. Da questa ricerca è risultata una rosa di sette artisti, abbiamo scelto di non includere Ha Chong-Hyun perché recentemente è già stato esposto in una grande personale a Milano, e Yun Hyong-Keun, perchè non siamo riusciti a reperire un numero sufficiente di opere.
Ne sono rimasti cinque, tutti in mostra, e tra loro abbiamo sondato chi volesse essere più partecipe alla preparazione della collettiva. È emerso che Kim Tschang-Yeul, che ha 91 anni, e Chun Kwang Young sono molto interessanti all’arte italiana, alla mia galleria e a esporre nei musei italiani, dimostrandosi molto collaborativi: hanno partecipato in maniera molto attiva e questo si riflette anche nel catalogo, in cui loro sono rappresentati in modo più ampio e con un apparato più ricco di materiali».
«Faccio molta ricerca internazionale. Io viaggio da sedici anni in varie parti del mondo, la settimana scorsa ero a Madrid e tra poco spero a New York. Milano è una città con molte gallerie, quindi quasi tutti gli artisti internazionali di alto calibro sono già rappresentati, ma ci sono ancora dei grandi artisti, pochi, che non hanno esposto a Milano, e io cerco di invitarli a esporre in galleria, è una delle particolarità del mio lavoro degli ultimi 5 anni, da quando siamo nella nuova sede.
L’ultima mostra in galleria abbiamo esposto Carlos Cruz-Diez, artista franco- venezuelano ch
«Enorme. In molti contesti internazionali diventa molto difficile poter fare il proprio
lavoro, molte persone, anche con cui si collabora da anni, annullano gli
appuntamenti o ti evitano proprio perchè arrivi dall’Italia, ed in particolare dalla Lombardia. È una situazione terribile che non avrei mai immaginato di trovarmi a vivere».
«Kim Tschang-Yeul (1929) è, con Lee Ufan, Park Seobo una delle figure chiave del rinnovamento che l’arte coreana intraprende tra gli anni ’50 e ’60. A contatto con esperienze quali l’Informale europeo e l’Espressionismo Astratto, Kim Tschang-Yeul matura quella personalissima cifra stilistica fatta di costellazioni pittoriche di gocce d’acqua rese con iperrealistica precisione su sfondi neutri o ricoperti di ideogrammi. Tra astrazione e figurazione la pittura diviene qui un mantra meditativo che attenua l’ego a favore di uno spazio spirituale e persino terapeutico».
«Sta al gruppo Dansaekhwa, nato all’inizio degli anni ’70 e oggi oggetto di retrospettive nei maggiori musei internazionali, sviluppare la tendenza a un minimalismo monocromo che esalta la fisicità della pittura. Ne fa parte Park Seobo (1931) che recupera l’uso tradizionale della carta Hanji per opere dall’astrazione lineare e rigorosa da cui è espunto l’ego dell’artista a favore di un vuoto meditativo e oggettivo scandito dalle verticali a rilievo e dal gioco delle loro ombre».
«Fa parte del gruppo Dansaekhwa anche Lee Ufan (1936), l’artista oggi più noto internazionalmente anche per la sua partecipazione come artista-teorico del gruppo giapponese Mono-Ha. Egli mette a punto una pittura riduzionista fatta di linee e pennellate fluide, memori della tradizione calligrafica, che nella sua opera danno luogo a risonanze e corrispondenze, dialoghi tra pieno e vuoto che interrogano non solo lo spazio dell’opera ma anche l’ambiente circostante».
«Chun Kwang Young (1944) fa collidere pittura e scultura in superfici animate da miriadi di pacchettini di carta Mulberry tinta col tè o altri pigmenti naturali, un ricordo d’infanzia legato all’uso coreano di impacchettare con la carta di giornale erbe medicinali e spezie. Come recita il titolo di questi quadri, essi sono “aggregazioni” di armonia e conflitto, di natura e cultura, di ordine e caos».
«Lee Bae (1956) lavora invece con silenti composizioni che declinano elegantemente tutte le possibilità cromatiche del nero, ottenuto attraverso sottilissimi strati di carboncino o di lamelle di legno combusto. La combustione e l’effetto del fuoco alludono qui alla metamorfosi di tutte le cose e alla considerazione, comune a tutti gli artisti in mostra, dello spazio pittorico come un evento soggetto all’azione del tempo e quindi aperto anche alla quarta dimensione».
•
Chun Kwang Young, Park Seobo, Lee Bae, Lee Ufan, Kim Tschang-Yeul, “Il gesto dell’Oriente. Cinque voci dell’Avanguardia coreana”, a cura di Gianluca Ranzi, dal 4 marzo al 9 maggio 2020, Dep Art Gallery, Via Comelico 40, Milano
Opening: martedì 3 marzo, dalle 10.00 alle 19.30
Orari: dal martedì al sabato, dalle 10.30 alle 19.00 (domenica e lunedì chiuso)
www.depart.it
•
Il 2024 l'ha dimostrato, l'architettura roboante e instagrammabile è giunta al capolinea. Forse è giunto il momento di affinare lo…
Caterina Frongia, Millim Studio, Flaminia Veronesi e Anastasiya Parvanova sono le protagoniste della narrazione al femminile in corso presso Spazio…
Sei consigli (+1) di letture manga da recuperare prima della fine dell'anno, tra storie d'azione, d'amore, intimità e crescita personale.…
Aperte fino al 2 febbraio 2025 le iscrizioni per la sesta edizione di TMN, la scuola di performance diretta dall’artista…
Fino al 2 giugno 2025 il Forte di Bard dedica una mostra a Emilio Vedova, maestro indiscusso della pittura italiana…
Dopo otto anni di lavori, quel percorso lungo un chilometro che collega gli Uffizi a Palazzo Pitti torna ad essere…