A Roma negli spazi di Palazzo Albertoni Spinola, in Piazza di Campitelli 2, la Galleria Mattia De Luca presenta l’antologica “Conrad Marca-Relli. Il Maestro Irascibile“, la prima retrospettiva romana organizzata in collaborazione con l’Archivio Marca-Relli «interamente dedicata all’artista italoamericano, figura cardine dell’Espressionismo Astratto americano». «Dopo la storica esposizione della Galleria La Tartaruga del 1957», ha spiegato la galleria, questa mostra, visitabile fino al 4 dicembre 2021, «ripercorre il forte impatto della figura e dell’opera di Marca–Relli sulla scena americana e internazionale».
Dagli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale Conrad Marca-Relli (Boston, 1913 – Parma, 2000) è stato, infatti, tra i protagonisti della scena artistica newyorkese aderendo prima al Downton Gruop e poi fondando, nel 1949, l’Eight Street Club con Mark Rothko, Fran Kline e William de Kooning. Amico di Jackson Pollock e Lee Krasner, docente a Yale e alla Berkeley, nel 1967 il Whitney Museum gli dedica una personale. Instancabile viaggiatore tra gli Stati Uniti e l’Europa, nel 1997 si traferisce a Parma, città scelta per la collaborazione che lo legava alla Galleria d’Arte Niccoli, con la quale, nello stesso anno, fonda l’Archivio Marca-Relli, che da allora collabora a tutte le mostre dedicate all’artista, tra cui l’ampia retrospettiva organizzata a Milano, negli spazi della Rotonda di via Besana, nel 2008.
Opere di Marca-Relli sono presenti nelle collezioni, tra le altre, del Guggenheim di Bilbao, di The Art Institute, MET, MoMA, Whitney Museum of American Art a New York; del MoMA di San Francisco, Museum of Modern Art di San Francisco, della Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia e della National Gallery of Art, Smithsonian American Art Museum di Washington D.C.
Nelle sale di Palazzo Albertoni Spinola – ha spiegato la galleria – è «possibile apprezzare opere del calibro di Cityscape del 1953, olio su tela ispirato ai soggiorni messicani dell’artista e punto di svolta per l’approdo alla tecnica del collage; […] le Seated Figure di metà anni Cinquanta, capisaldi del suo corpus grazie alla loro armonia compositiva di reminiscenza cubista. Immancabili i capolavori del 1955 The Strategist e The Struggle, insieme all’opera-elogio Death of Jackson Pollock, testamento di quella che più che un’amicizia è una reciproca influenza, ricca di scontri […] di dialoghi, di incontri e rispetto reciproco. Il viaggio nella produzione del maestro italoamericano prosegue con l’armonico subbuglio di forme di M-11-56, opera che aprirà la strada ai capolavori newyorkesi The Battle e The Warrior, rispettivamente parte delle collezioni permanenti MET e del Guggenheim Museum di New York. Logica conseguenza del percorso artistico di Marca-Relli, sono esposte le tele di fine anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta, nelle quali svanisce ogni riferimento antropomorfo per fare spazio a composizioni architettoniche di sapore classico, come in The Wall No. 2. Non mancano i media alternativi con i quali l’artista si cimenta lungo l’intero arco della sua vita, come nel caso di Cunard L-8-62, che ci mostrano la grande capacità di Marca-Relli di assorbire gli stimoli derivanti dalle esperienze del minimal e dell’Arte povera, attraverso composizioni che, pur non perdendo mai di vista l’armonia delle forme, si aprono ai concetti di ritmo e di materia tipici dei lavori di Donald Judd e di quelli dei grandi poveristi. Marca-Relli, espressionista astratto dall’impostazione europea, è non solo un “ponte” fra Roma e New York, ma soprattutto un maestro a cavallo di due mondi, l’Europa e gli Stati Uniti».
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