18 febbraio 2022

Daniele Marzorati tra Building e Edicola Radetzky, Milano

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"Cercando di far conoscenza con Omo e Giuba" è il progetto di Daniele Marzorati che, patrocinato dall’Università di Parma – Museo di Storia Naturale, a Milano si articola tra gli spazi di BUILDING (dal 19 febbraio al 19 marzo) e di Edicola Radetzky (fino al 28 febbraio), per riflettere sul passato coloniale italiano

Daniele Marzorati Omo, 2020-2021 biro su carta, 63 foglia a4 180x210 cm, dettaglio. . Courtesy l'artista e BUILDING

A Milano domani, 19 febbraio, dalle 10 alle 19, a BUILDING inaugura la personale di Daniele Marzorati (1988, Novedrate, Como) “Cercando di far conoscenza con Omo e Giuba”, un progetto promosso insieme a Edicola Radetzky e patrocinato dall’Università di Parma – Museo di Storia Naturale.
«In un ideale “scambio di veste” tra spazio pubblico e privato» il progetto, a cura di Irene Sofia Comi, «è ospitato contemporaneamente nelle due sedi milanesi di Edicola Radetzky (spazio non profit di viale Gorizia (Darsena), fino al 28 febbraio) e BUILDING (galleria d’arte in via Monte di Pietà 23, fino al 19 marzo) che, mediante due prospettive differenti, mostrano l’analisi di due spazi storici, tracce simboliche di una comune narrazione identitaria».

«In stretta connessione con il passato coloniale italiano, “Cercando di far conoscenza con Omo e Giuba” – ha spiegato la galleria – ruota intorno alla figura dell’esploratore e ufficiale Vittorio Bottego (1860-1897). Indagando alcune tracce tangibili del rimosso coloniale presente nella città di Parma, il progetto propone una riflessione sulla rappresentazione della memoria collettiva nello spazio pubblico e sull’esperienza del patrimonio coloniale zoologico nello spazio museale».

«L’eredità storica di Vittorio Bottego, divenuto celebre per i suoi viaggi nel Corno d’Africa, permane nella sua città natale, Parma, in particolare nel monumento a lui dedicato e nella “Sala Bottego” del Museo di Storia Naturale a lui intitolato che ospita, tra gli altri oggetti, la collezione di storia naturale dell’esploratore. Nell’osservare tali elementi, che raccontano il passato storico italiano, ma che di fronte a uno sguardo normato possono invece apparire “neutrali”, Marzorati indaga le narrazioni costruite e conservate dall’immaginario della società contemporanea, portando alla luce strutture identitarie, coloniali e politiche in esse presenti».

«La mostra “Cercando di far conoscenza con Omo e Giuba” è la presentazione della prima parte di una ricerca più ampia che l’artista porta avanti dal 2019 e che coinvolge, oltre a Parma e Milano, le città di Firenze, Faenza e Udine nell’intento di ridefinire i confini semantici e le capacità cognitive che l’essere umano esercita attraverso l’atto dell’osservare, inserendosi all’interno del dibattito contemporaneo sullo sguardo post- coloniale nei confronti della realtà circostante», ha proseguito la galleria.

Daniele Marzorati, Cercando di far conoscenza con Omo e Giuba, Installation view, Edicola Radetzky, 2022. Courtesy l’artista e Edicola Radetzky

A Edicola Radetzky

«Nello spazio pubblico di Edicola Radetzky sono visibili, in due diverse dimensioni, alcune immagini fotografiche tratte dalla ricerca che Marzorati ha condotto all’interno del Museo di Storia Naturale di Parma. Queste immagini sono realizzate con l’obiettivo di oltrepassare le griglie fisiche e culturali del museo per arrivare a comprendere più da vicino la natura degli oggetti esposti e dialogare con la loro memoria e la loro storia, attraverso e oltre la loro superficie.
Al termine dell’esposizione a Edicola Radetzky una parte dei negativi qui presentati sarà riallestita nella biblioteca di BUILDING. Ricollocati tra gli scaffali, in dialogo visivo con gli scatti dedicati al complesso monumentale di Bottego, i negativi daranno vita a un’interpretazione altra, in un’incessante e attiva ricerca d’archivio, dalla statuaria monumentale alla collezione museale, dallo spazio pubblico allo spazio privato», hanno spiegato gli organizzatori.

Daniele Marzorati, Panorama. Cercando di far conoscenza con Omo e Giuba, 2021 stampa alla gelatina d’argento
130 x 30 cm. Courtesy l’artista e BUILDING

A BUILDING

«Nello spazio privato della biblioteca di BUILDING, Marzorati presenta due sezioni di due disegni e alcune stampe fotografiche che indagano il monumento a Bottego. Nel prendere le distanze da una mera logica di appropriazione, lo sguardo dell’artista si sofferma sulle figure di Omo e Giuba, personificazioni di due fiumi dell’Etiopia e mete delle spedizioni del condottiero, provando a ricontestualizzare i due personaggi, estraendoli dalla loro raffigurazione nella gerarchia del monumento e attribuendo loro un ruolo inedito e indipendente», hanno proseguito gli organizzatori.

Daniele Marzorati, Dialogo. Cercando di far conoscenza con Omo e Giuba, 2021 stampa alla gelatina d’argento
20×25 cm. Courtesy l’artista e BUILDING

Il dialogo tra Edicola Radetzky, BUILDING, l’Università e il Museo

«Un dialogo, quello tra Edicola Radetzky, BUILDING, l’Università e il Museo parmensi, – hanno spiegato gli attori coinvolti – nato dalla volontà della curatrice Irene Sofia Comi di creare una collaborazione sul territorio tra enti diversi per tipologia e missione, che mira al fiorire di una rete sistemica e istituzionale espansa, capace di mettere in connessione non solo luoghi della città caratterizzati da una natura differente, ciascuno con le proprie specificità e finalità, ma anche creando un dialogo interregionale tra attori e storie di due diverse città, Parma e Milano.
Nel portare avanti questo progetto, Marzorati ha lavorato con diversi formati e soluzioni visive. In alcuni casi l’artista ha realizzato ingrandimenti da negativo delle dimensioni reali della fauna fotografata, come avviene ad esempio nelle stampe su tela presentate a Edicola Radetzky, le quali, mimando il formato tipico della cartellonistica pubblicitaria, guidano lo sguardo dell’osservatore verso la percezione di tali “oggetti” in quanto animali, cogliendone l’essenza corporea. In altri casi invece, invece, l’artista ha ridotto le proporzioni dei corpi, come accade ad esempio nei disegni a biro blu esposti presso BUILDING, composti da diversi fogli di carta che segmentano le due sculture di Omo e Giuba, isolandone i dettagli e donando loro un aspetto più umano e verosimile, in un confronto in scala 1:1 con il fruitore. In ultimo, in entrambe le sedi, viene mostrata una selezione di fotografie, stampe da negativi di grande formato (20 x 25 cm)».

 

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