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Dim Sampaio alla Prometeogallery, Milano
Opening
di Silvia Conta
A Milano, alla Prometeogallery, inaugura oggi, 14 novembre, la prima personale di Dim Sampaio (1975, Sitio Novo, Brasile) negli spazi della galleria.
La mostra dà «voce a una rabbia pensante attraverso una figurazione ostinata e capace di innescare riflessioni e di suggerire domande».
«Trasfigurazione. Carne, pulsione, colore è il titolo della mostra, intensa, dinamica e furente, che ha origine – come la ricerca dell’artista – intorno all’epifania della figura che irrompe veemente sulle tele. L’umanità che Sampaio ricava dai versamenti cromatici, costruendone i lineamenti senza mai perdere il dato dell’immediatezza e anzi conservando l’ambiguità iconografica, è feroce e fragile, è scatenata nei tormenti ed è sempre evocata in uno stato ambiguo e singolare, sospeso tra l’emergere condensandosi e lo scomparire dissolvendosi. Le sue figure, che non indossano abiti riconoscibili e fuoriescono dal colore in parte informi in parte fortemente espressive, combattono, soggiaciono, si scontrano, danzano, gesticolano, piangono, si amano, leggono, gridano, si aggirano, siedono, negano qualunque possibile collocazione nello spazio-tempo, e appaiono come energie sconosciute eppure compromesse con il nostro destino e la nostra memoria.
Come una sorta di ritorno al rimosso che si manifesta con l’accumulo e il dispendio di un’energia che è al contempo psichica, esistenziale, tecnica e fisica, la pittura dichiaratamente trasfigurale di Dim Sampaio esprime l’urgenza di suscitare e visualizzare archetipi mai estinti», ha spiegato la galleria.
Abbiamo posto alcune domande a Dim Sampaio.
Come è nata la personale alla Prometeogallery?
«Bruno Corà, esperto conoscitore della linea guida di Prometeogallery di Ida Pisani, che da sempre porta avanti quegli artisti che danno visivamente espressione alle problematiche socio-polithce attuali, ci ha fatti conoscere, intravedendo nella mia ricerca artistica una solida voce del disagio contemporaneo. Incontro dopo incontro, ne abbiamo fatti molti negli ultimi due anni, Ida Pisani ha dato forma a un nucleo figurativo che appare immediatamente così tormentato da riuscire a scuotere l’animo umano, oggi più che mai sopito dall’insieme di luoghi comuni su cui si fondano le conoscenze convenzionalmente riconosciute e accettate».
Puoi riassumere, in estrema sintesi, la tua ricerca? Quali parti della tua produzione sono rappresentate nel percorso espositivo?
«Tutta la mia produzione è incentrata sulla figura. Negli ultimi anni ho cercato di andare oltre la figura spontanea, immaginata, concentrandomi sull’osservazione dal vivo, sfruttando la messa in posa delle persone o ricorrendo, solo raramente, alle immagini fotografiche. Questo approdo, per niente statico ma continuamente dinamicizzato dalla ricerca senza esaurimento che mi contraddistingue, costituisce il nucleo centrale della mostra. L’ho rinominato, insieme a Pietro Bellasi, “TRASFIGURAZIONE” e proprio da qui nasce il titolo “Trasfigurazione. Carne, pulsione, colore”».
In quali progetti espositivi ti vedremo coinvolto nei prossimi mesi?
«Molto presto prenderò parte alla mostra collettiva “Passing”, a Miami, curata da Prometeogallery di Ida Pisani. Parallelamente agirò una serie di performance che ho ideato per la promozione del mio libro Bluacuto, pubblicato da Format Edizioni».
Una domanda per la galleria: quali progetti svilupperà Prometeogallery nei prossimi mesi?
Prometeogallery: «Tra qualche settimana Prometeogallery di Ida Pisani si sposterà a Miami dal primo al 14 dicembre per una mostra collettiva, “Passing”, nata con l’audace intenzione di rivoluzionare questo particolare momento del nostro sistema dell’arte. Questo progetto, volutamente intrepido, intende stimolare e accompagnare un cambiamento lasciando un segno duraturo. Con le opere degli artisti che rappresentiamo, ovvero Maria José Arjona, Filippo Berta, Fabrizio Cotognini, Regina José Galindo, Omar Hassan, Hiwa K, Iva Lulashi, Edson Luli, Maria Evelia Marmolejo, Ruben Montini, Rosanna Rossi, Dim Sampaio, Mario Santizo, Santiago Sierra, Giuseppe Stampone, Nina Surel, Mao Tongqiang e Driant Zeneli, “Passing” evidenzia l’atto di passare da un luogo all’altro, all’interno di un luogo o attraverso di esso, creando così una nuova narrazione capace di coinvolgere un’ampia comunità, invitandola a viaggiare, attraversare, passare attraverso di essa.
Una volta chiuso oltreoceano il 2019, ripartiremo nel 2020 con la mostra personale di Giuseppe Stampone e con la partecipazione ad Arte Fiera Bologna, Cape Town Art Fair, Arco Madrid e The Armory Show».
Dim Sampaio
Trasfigurazione. Carne, pulsione, colore
Dal 15 novembre 2019 al 10 gennaio 2020
Prometeogallery di Ida Pisani
Via G. Ventura 6, Milano
Opening: 14 novembre 2019, alle 19.00
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00, sabato su appuntamento
www.prometeogallery.com, info@prometeogallery.com