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Dimora Artica: 7 artisti per la nuova sede

di - 5 Febbraio 2019
In cinque anni di attività a ritmo serrato Dimora Artica si è affermata come uno dei project space più attivi e riconosciuti di Milano. Fondata da Andrea Lacarpia nel 2013, Dimora Artica si trasferisce ora in una nuova sede – sempre a NoLo, non distante dalla precedente -, ma mantiene immutato il suo spirito volto alla ricerca e allo scountig. Al suo attivo conta una cinquantina di mostre e diversi progetti paralleli, tra cui una rivista e le preziose edizioni, la presenza in importanti fiere di settore e numerose collaborazioni.
Con un po’ d’emozione si attende ora il taglio del nastro della nuova sede, il 6 febbraio, con “Screen Tearing”, una collettiva con sette artisti: Agostino Bergamaschi, Davide Dicorato, Matteo Gatti, Francesco Pacelli, Marco Schiavone, Alan Stefanato, Natália Trejbalová, tra fotografia, video, scultura e pittura.
Abbiamo incontrato Andrea Lacarpia, per conoscere le novità e ripercorrere la storia di Dimora Artica.
Dimora Artica cambia casa. Dove sarà la nuova sede? Ci saranno dei cambiamenti anche in merito all’attività che da anni portate avanti?
«Restiamo nello stesso quartiere milanese di Turro, nella parte più a nord della zona in grande fermento negli ultimi anni ribattezzata NoLo, avvicinandoci però al Naviglio Martesana. A cambiare è soprattutto la tipologia di spazio, ora più ampio e con una vetrina su strada che ci proietta nella dimensione urbana. La diversa fisionomia dell’ambiente espositivo influirà nella definizione dei progetti e degli allestimenti, ma l’immaginario proposto da Dimora Artica resta principalmente legato ad una visione della ricerca artistica contemporanea come mitografia del presente, unendo riferimenti che spaziano dalla letteratura speculativa alla scienza, dalla tradizione magica alle nuove tecnologie. Nel nuovo spazio la direzione artistica resta condivisa da me e Francesco Pacelli, artista con il quale collaboro nella gestione di Dimora Artica già da qualche mese».
Una collettiva per inaugurare la nuova sede. Come avete scelto gli artisti e il tema? Quali saranno le prossime mostre?
«Fin da quando l’idea del trasferimento è divenuta concreta ho immaginato di aprire con una mostra collettiva che riunisse artisti nati tra gli anni ’80 e gli anni ’90, con il fine di approfondire l’approccio della generazione di artisti nata e cresciuta con una tecnologia digitale sempre più pervasiva. Partendo dal presupposto che la ricerca artistica possa porre spunti di riflessione rispetto al fluire delle immagini, mostrandoci la realtà contemporanea nella sua complessità, nasce il progetto intitolato “Screen Tearing”, termine tecnico che definisce un’anomalia nella resa dei fotogrammi in uno schermo, che unirà nello stesso allestimento opere fotografiche, sculture, video e dipinti di sette artisti attivi in Italia: Agostino Bergamaschi, Davide Dicorato, Matteo Gatti, Francesco Pacelli, Marco Schiavone, Alan Stefanato, Natália Trejbalová. Dopo Screen Tearing presenteremo la mostra personale di Paolo Brambilla, in un progetto in cui l’artista prende in esame l’atto stesso del raccontare, considerando la narrativa come una dimensione senza spazio né tempo, la cui storia non ha mai fine».
Una parentesi “amarcord”: come è nata Dimora Artica? A quante mostre e progetti paralleli avete dato vita negli anni?
«Il progetto Dimora Artica è nato nel 2013 dalla volontà di approfondire la permanenza nell’arte contemporanea degli archetipi simbolici ed iconografici propri della cultura tradizionale. Il nome del progetto è tratto da una visionaria teoria che posiziona al Polo Nord la dimora delle prime popolazioni indoeuropee, sorta di paradiso originario dal quale si sarebbero poi allontanate a causa della glaciazione. Quindi, metaforicamente Dimora Artica può essere vista come un ponte con tale luogo primordiale, che in realtà è un luogo interiore. Negli anni la sede di Dimora Artica ha ospitato circa cinquanta mostre, di cui quaranta personali, alle quali si aggiungono le mostre curate in altri spazi, le partecipazioni a fiere, gli scambi e le collaborazioni con altri project space. Un’attività parallela alle mostre è quella di Dimora Artica edizioni: la rivista online “Cerchio” magazine, la pubblicazione “Cerchio art book” e i multipli d’artista, rigorosamente formato A4, che abbiamo presentato in diverse occasioni e che saranno sempre visibili in un’area appositamente allestita nel nuovo spazio». (Silvia Conta)
Agostino Bergamaschi, Davide Dicorato, Matteo Gatti, Francesco Pacelli, Marco Schiavone, Alan Stefanato, Natália Trejbalová
“Screen Tearing”
a cura di Dimora Artica
dal 6 febbraio al 7 marzo 2019
Dimora Artica
Via Dolomiti 11, Milano (MM1 Turro)
Opening: mercoledì 6 febbraio, ore 18.30
Orari: sabato, domenica e lunedì, dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Altri giorni su appuntamento
www.dimoraartica.com, dimoraartica@gmail.com

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