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Al Nouveau Musée National de Monaco, nel Principato di Monaco, inaugura oggi, 17 aprile, “Ombre d’azur, transparence”, la personale che Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, Pescara, 1940), con la curatela di Cristiano Raimondi, ha progettato appositamente per le sale di Villa Paloma, sede del museo. Il percorso espositivo è costituito da trenta opere, soprattutto tridimensionali monocrome, allestite in sette ambienti sui tre piani del museo: «gli spazi pensati e realizzati dall’artista – ha spiegato l’istituzione – mettono in scena, in maniera non cronologica, tutti gli aspetti del suo lavoro attraverso la presentazione di nuove importanti produzioni insieme a opere storiche provenienti sia dal suo studio che da importanti collezioni private».
La mostra “Ombre d’azur, transparence” si inserisce nell’ampio programma espositivo che il Nouveau Musée National de Monaco dedica «ad artisti che, come Thomas Schutte, Richard Artschwager, Erik Bulatov, Mike Nelson, Alfredo Volpi, hanno sviluppato una ricerca autonoma, indipendente da movimenti o correnti artistiche, rivolta alla fusione delle arti e all’esperienza concreta dello spazio».
Abbiamo posto alcune domande sulla mostra a Cristiano Raimondi, curatore e responsabile sviluppo progetti internazionali del Nouveau Musée National de Monaco e curatore della mostra di Spalletti.
Come è nata la mostra “Ombre d’azur, transparence” e come sarà articolato il percorso espositivo?
«La mostra nasce dopo anni di studio sul lavoro di Ettore Spalletti e aspettavo il momento giusto per avere uno spazio adatto come quello di Villa Paloma perché ero convinto che Ettore avrebbe potuto amare i volumi e la luce e il rapporto con l’esterno. Da sempre Ettore dice che il sole albeggia sull’Adriatico e tramonta sul Tirreno: era interessante esplorare questa dimensione luce/tempo come un “miraggio delle terre dell’Abruzzo”. La mostra è immersiva, da vivere negli spazi pensati dall’artista come ambienti complessivi: in questo modo diventiamo spettatori delle opere. Ettore ha pensato di utilizzare solo le sale espositive della Villa per creare sette ambienti speciali organizzati dalle opere».
Quali aspetti della ricerca di Spalletti avete scelto di fare emergere, in particolare, dalla mostra?
«La cosa più importante è che la luce fosse ottimale per rendere quell’effetto atmosferico che esaltasse la finitura polverosa delle opere di Ettore e quindi la materia e la sua reazione con l’aria. Per Ettore è fondamentale che quando si cammina negli spazi si sia immersi in una specie di nebbiolina di colore. Poi tenevo molto a ricreare l’atmosfera sublime del suo studio».
Come si colloca questa mostra nella programmazione del Nouveau Musée National de Monaco? Potete già darci qualche anticipazione sulle prossime mostre?
«Sono anni che sognavo di fare una mostra a due con Richard Artschwager e Ettore Spalletti, ma sono riuscito invece a fare due personali. Quello che mi interessa è capire come un artista come Ettore sia riuscito a delineare un suo linguaggio compresso tra due movimenti così popolari come Arte Povera e Transavanguardia. Tra due anni presenteremo a Monaco un grande progetto sulla ceramica e affronteremo due figure: l’artista monegasco Albert Diato e l’italiano Carlo Zauli. Tra gli artisti italiani mi piacerebbe lavorare sull’opera di Emilio Prini mentre sul fronte internazionale sto pensando a una mostra dell’americana Anne Truitt».
In occasione della mostra è stato realizzato anche un documentario su Ettore Spalletti, che dopo la première a Monaco, si legge nel comunicato stampa, sarà presentato in Festival Europei per seguire poi il circuito di distribuzione televisiva in diversi Paesi. Che taglio ha?
«La mostra raccoglie tre anni di vita di Ettore con documentazioni d’archivio, interviste e il documentario, che è parte integrante della mostra come contenuto per il pubblico: il Museo ha partecipato alla produzione e viene presentato in anteprima con l’inaugurazione di questo progetto espositivo interamente pensato per gli spazi di Villa Paloma a Monaco». (Silvia Conta)
In alto: Ettore Spalletti, Veduta dello studio dell’artista, Cappelle sul Tavo-Pescara, 2013, Ph: Werner J. Hannappel
In homepage: Ettore Spalletti Veduta dello studio dell’artista, Cappelle sul Tavo-Pescara, 2017, Ph: Werner J. Hannappel
Ettore Spalletti
“Ombre d’azur, transparence”
A cura di Cristiano Raimondi
Dal 18 aprile al 3 novembre 2019
Nouveau Musée National de Monaco
Villa Paloma
Boulevard du Jardin Exotique 56, Principato di Monaco
Opening: 17 aprile 2019 (su invito)
Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (chiuso 1 maggio e nei giorni del Grand-Prix)
www.nmnm.mc