A Roma da oggi, 12 novembre, lo spazio Una Vetrina ospita un lavoro di Fabio Giorgi Alberti (1980, Leiden, Paesi Bassi) «espressamente riadattato per questa occasione e esposto per la prima volta a Roma. Clouds and Steel è il titolo dell’intervento, curato da Marta Silvi e allestito nello spazio di Via del Consolato, da anni partner del progetto The Independent del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, rivolto alla promozione delle realtà indipendenti che si occupano di arte contemporanea», si legge nel comunicato stampa.
The Independent, infatti, spiega il sito del MAXXI «è un progetto di ricerca incentrato sull’identificazione e promozione degli spazi e del pensiero indipendente. Il progetto esplora i contenuti delle forze creative più innovative; monitora la crescita degli spazi autonomi presenti sul territorio nazionale e internazionale; diffonde il pensiero critico e indipendente; offre uno spazio di condivisione delle esperienze contemporanea e indaga la linea di ricerca di canali non istituzionali».
Abbiamo approfondito l’intervento Clouds and Steel con Marta Silvi e Fabio Giorgi Alberti.
Come è nato il progetto a Una Vetrina?
Marta Silvi: «La vetrina ha il grande pregio di offrirsi come luogo indipendente, autonomo, di indagine. Essa disegna una parentesi nel sistema, una pausa, una fessura in cui, cambiando le coordinate e i punti di vista, lo sguardo è costretto a rinnovarsi continuamente. In Una Vetrina, fondata nel 2013 da Gianni Garrera, Giuseppe Garrera e Carlo Pratis, il limite spazio-temporale imposto (una vetrina per una settimana) per contro alimenta la ricchezza delle proposte, sempre diverse una dall’altra. Non è un caso essa sia da anni partner del progetto The Independent del MAXXI, rivolto alla promozione delle realtà indipendenti che si occupano di arte contemporanea.
Ho pensato quindi di collaborare con due artisti che seguo con grande interesse da alcuni anni e che impiegano mezzi molto differenti, pittura e scultura/installazione, la cui ricerca sapevo avrebbe trovato in questo spazio una dimensione particolarmente stimolante: Dario Agati e Fabio Giorgi Alberti».
Che cosa vedremo nello spazio di Una Vetrina?
Fabio Giorgi Alberti: «Sarà esposto un unico lavoro, Clouds and steel. È un lavoro che si colloca sulla linea di confine: tra io e tu, corpo e spirito, negativo e positivo, mondo e linguaggio, forma e idea, leggerezza e pesantezza, presenza e assenza, sicurezza e indecisione, certezza e illusione, completezza e mancanza, vero e falso, tutto e niente».
Perché avete scelto di esporre questo lavoro e come si colloca nella poetica di Fabio?
FGA: «Clouds and steel, come tanti miei lavori, tratta della continua tensione tra opposti, del continuo ribaltamento possibile e in atto tra elementi netti, semplici, reali. L’occhio dello spettatore salta da una scritta in superficie alla profondità di ciò che è riflesso in uno specchio. La frase che è stata incisa sul retro dello specchio associa la pesantezza al pensiero e la leggerezza al corpo, il contrario di quello che è il sentire comune: non è una frase sbagliata, apre una nuova prospettiva. Il possessivo, “my body […] my soul”, immediatamente, perché su uno specchio, diventa proprio dello spettatore».
Potete riassumere, in estrema sintesi, la ricerca di Fabio?
MS: «Fabio Giorgi Alberti lavora sul concetto allargato di tempo inteso come esperienza empatica tra l’io autoriale e il noi spettatoriale. L’incontro di differenti spazi visivi, all’interno di determinate coordinate temporali, costituisce la base della ricerca partecipativa a cui l’artista sottomette i suoi lavori. Egli impiega la contaminazione tra scultura, video, pittura, poesia, per indagare il linguaggio e il rapporto dell’individuo con la realtà che lo circonda. L’elemento vagamente spiazzante funziona da indice per ricalibrare la nuova posizione dell’osservatore in un mondo ripensato».
Fabio, a quali progetti stai lavorando?
FGA: «Sto lavorando a un progetto a cui tengo molto, ma di cui ancora non posso parlare. Continua il lavoro di Franca, lo studio che condivido con Adelaide Cioni in Umbria, a Cannara (Pg), in cui ospitiamo mostre e laboratori, a cui a breve affiancheremo una pubblicazione, la Franzina. Come ogni artista, continuo a scrivere ed aspettare esiti di application. Proprio questo fine settimana partecipo con The possible possibilities of possible, un intervento nel complesso di San Girolamo, a Spello (PG), a Chiave Umbra, un progetto nel territorio a cura di Mara Predicatori e Maurizio Coccia».
Fabio Giorgi Alberti
Clouds and steel
per Il Mondo Non è Sordo
A cura di Marta Silvi
Dal 12 al 19 novembre 2019
Una Vetrina
Via del Consolato 12, Roma
Opening: 12 novembre 2019, alle 19.00
Orari: sempre visibile
www.unavetrina.it, info@unavetrina.it
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