09 dicembre 2019

Federico Clavarino e Tami Izko con “Eel Soup” a Viasaterna, Milano

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A Viasaterna Federico Clavarino e Tami Izko con il progetto "Eel Soup", a Milano dopo Bruxelles, Istanbul e Łódź. Fino al 14 febbraio

Federico Clavarino Viasaterna
Federico Clavarino, Untiled 01 (part.), 2018, stampa inkjet, cm 100x70 © Federico Clavarino, courtesy Viasaterna

A Milano, negli spazio di Viasaterna, inaugura oggi, 9 dicembre, “Eel Soup”, il progetto espositivo degli artisti residenti a Londra Federico Clavarino (1984, Torino) e Tami Izko (1984, Cochabamba, Bolivia), che si sviluppa attraverso «una selezione dalle rispettive produzioni di opere, di matrice fotografica per Clavarino e di natura scultorea per Izko».

Prima di giugnere a Milano “Eel Soup” ha fatto tappa al Pinguin artist-run space di Bruxelles (2018), all’Istanbul Biennal (2019) e al Fotofestiwal Łódź, in Polonia (2019).

Nel percorso della mostra in Viasaterna le fotografie di Clavarino entrano in un serrato dialogo con le ceramiche dalle forme organiche di Izko, in una dimensione dai punti di riferimento mobili, creata da un allestimento con superfici specchianti che, oltre a porre in relazioni mutevoli le singole opere, inglobano lo spettatore, creando una narrazione continuamente variabile.

«Il progetto espositivo ruota intorno alle connessioni tra i due medium, narrando la loro congiunzione nello spazio e nelle superfici specchianti dell’allestimento, pensato per abbracciare le opere e il visitatore favorendone la compresenza», ha spiegato la galleria.

Il progetto espositivo di “Eel Soup” raccontato dalla galleria

«Il titolo della mostra “Eel Soup” evoca l’immagine straniante di una zuppa di anguille, senza estremità, fluida e informe. Allo stesso modo, i lavori presentati si torcono, si chiudono e si aprono nello spazio creando una serie di configurazioni significative.

Clavarino si concentra su dettagli sfuggenti, su lievi presenze naturali e umane, rivelandone alcune relazioni, forze e intrecci che si instaurano tra loro e che rimarrebbero invisibili se non catturati dall’obiettivo. Clavarino mette in luce la fragilità delle connessioni contemporanee, mostrando lo spazio e la vicinanza tra gli elementi fotografati, ritagliandone i dettagli e creando una tensione tra ciò che viene mostrato e ciò che rimane fuori dalla cornice.

In un secondo momento, le opere vengono associate in un racconto in grado di ampliare il registro e suscitando la messa in scena di una realtà effimera. Le immagini rimandano alle sculture di Izko, che formano apparati epidermici, organici, capace di traslarne i tratti nelle fessure e nelle giunture dell’argilla. La plasticità della ceramica viene usata come fonte per restituire la forma umana nelle sue differenti dimensioni e moduli come risultato, a sua volta, di un incontro e una concatenazione alchemica di elementi naturali.

Ad accompagnare il visitatore la fluidità delle superfici specchio che tagliano le fotografie, ne incorniciano dettagli e riflettono l’immagine insieme alla plasticità scultorea», si legge nel comunicato stampa.

Federico Clavarino e Tami Izko
Eel Soup
Dal 10 dicembre 2019 al 14 febbraio 2020
Viasaterna
Via Giacomo Leopardi 32, Milano
Opening: 9 dicembre 2019, dalle 18.00 alle 21.00
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 12.00 alle 19.00 (mattine e sabato su appuntamento)
www.viasaterna.com, info@viasaterna.com

 

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