Alla Fondazione Modena Arti Visive, nella Palazzina dei Giardini, dal 6 marzo sarà aperta la prima personale di Geumhyung Jeong (1980, Seoul) in un’istituzione d’arte contemporanea italiana “Upgrade in Progress”, a cura di Diana Baldon, curator-at-large di Fondazione Modena Arti Visive.
Non ci sarà inaugurazione, ma la mostra sarà visitabile regolarmente dalle 11.00 del 6 marzo fino al 2 giugno.
«Il 29 marzo alle 17.00, l’artista metterà in scena un live demonstration tour pensato appositamenteper “Upgrade in Progress”, in cui interagirà con gli oggetti che compongono l’installazione alla Palazzina dei Giardini», ha anticipato l’istituzione.
«L’esposizione presenta una nuova installazione site-specific commissionata da Fondazione Modena Arti Visive, incentrata sul progetto più recente di Geumhyung Jeong.
L’artista si è distinta a livello internazionale nell’ambito delle arti performative per le sue coreografie allo stesso tempo divertenti e inquietanti in cui si esibisce con apparecchi elettronici con sembianze umanoidi. Combinando diversi mezzi espressivi – danza, teatro, film e scultura – l’artista realizza le sue opere con una varietà di dispositivi protesici, strumenti hardware meccanici e tecnologici, cosmetici, manichini medici, inserendo performance dal vivo che “dimostrano” come i suoi oggetti possano essere utilizzati. Quando li presenta in contesti dedicati alle arti visive, l’artista dispone gli oggetti secondo strane sequenze e li ordina su piedistalli all’interno di ambienti molto illuminati, imitando gli archivi scientifici e le collezioni museali», ha anticipato l’istituzione.
«”Upgrade in Progress” è l’ulteriore sviluppo di Homemade RC Toy, una serie di sculture meccaniche a controllo remoto realizzate dall’artista nel 2019 per la sua personale alla Kunsthalle Basel, e di Small Upgrade, presentato lo stesso anno alla quinta Ural Industrial Biennial of Contemporary Art, in Russia. Per via della loro realizzazione fai-da-te con componenti acquistati online, e avendo Jeong imparato da autodidatta codici meccanici e di programmazione, i suoi “robot” risultano estremamente amatoriali e i movimenti ad essi infusi alchemicamente dall’artista appaiono imprevedibili e sgraziati.
Come suggerisce il titolo della mostra, questo nuovo gruppo di opere è il prosieguo di una narrativa allegorica intrapresa lo scorso anno. I robot meccanici a controllo remoto sono costruiti con caratteristiche visive e strutturali simili a quelle dei “modelli” precedenti, ma possiedono una maggiore varietà di movimenti grazie a una progettazione che, oltre ad aumentarne la flessibilità, controlla anche lo strano aspetto di alcune parti del loro corpo.
Le sculture sono collocate su una serie di piani di lavoro modulari che trasformano le sale della Palazzina dei Giardini in un unico palcoscenico e al tempo stesso in un’officina che l’artista utilizzerà concretamente nel corso della mostra. Grazie a questa specifica ambientazione spaziale, l’opera non è solo una statica rappresentazione del luogo in cui Jeong svolge test ed esperimenti sui propri “giocattoli”, ma si trasferisce, tramite l’azione dell’artista, in una serie di video che agiscono come tutorial, appositamente prodotti e disposti lungo il percorso espositivo.
Come sottolinea la curatrice Diana Baldon, «trasformando questa scenografia ipertecnologica con il solo potere dell’immaginazione creativa, la mostra di Jeong rivela ciò che sta oltre la profonda materialità del corpo tecnologico: una gabbia che ha bisogno di riappropriarsi sia del corpo mortale che del suo controllo, di cui però solo la mente dell’artista ha la chiave» », si legge nel comunicato stampa.
«In parallelo alla mostra modenese, il focus su Geumhyung Jeong si estende su Bologna attraverso la collaborazione con Live Arts Week IX (dal 26 marzo al 4 aprile 2020), evento dedicato alle live arts a cura di Xing, che presenta per la prima volta in Italia la performance Rehab Training (26 e 27 marzo ore 19 presso la galleria P420). Un’occasione per ampliare lo sguardo su un’artista che interroga la relazione tra il proprio corpo e le tecnologie con delicata ossessione e forte sensualità.
Nel caso di questa performance, si tratta di apparecchiature sanitarie utilizzate nella formazione degli infermieri con cui l’artista accompagna (o manipola?) un manichino per l’intero ciclo. La riabilitazione è un viaggio in una relazione intima e perturbante in cui sfuma il confine tra soggetto e oggetto», ha spiegato Fondazione Modena Arti Visive.
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Geumhyung Jeong, “Upgrade in Progress”, a cura di Diana Baldon, dal 6 marzo al 2 giugno 2020, Fondazione Modena Arti Visive, Palazzina dei Giardini, Corso Cavour 2, Modena
Performance: Live Demonstration Tour, 29 marzo 2020, alle 17.00
Orari: mercoledì, giovedì, venerdì dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00, sabato, domenica e festivi dalle 11.00 alle 19.00
Sabato 16 maggio, in occasione della notte bianca “Nessun Dorma”: apertura straordinaria fino a mezzanotte e ingresso libero dalle 19.00
www.fmav.org
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Live Arts Week IX, Bologna
Performance: Rehab Training, 26 e 27 marzo 2020, alle 19 alla galleria P420
www.liveartiweek.it
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