17 ottobre 2019

Bonora, Camoni e Carossa al Museo Carlo Zauli, Faenza

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Al Museo Carlo Zauli di Faenza Giulia Bonora, Chiara Camoni e Arianna Carossa per la mostra dedicata agli esiti delle residenze d'artista dell'estate 2019. Fino al 18 novembre

Museo Carlo Zauli Faenza
Chiara Camoni, workshop al Museo Carlo Zauli, 2019, courtesy l'artista e Museo Carlo Zauli

A Faenza, negli spazi del Museo Carlo Zauli inaugura oggi, 17 ottobre, la mostra dedicata alle residenze d’artista dell’estate 2019 «che hanno visto protagoniste tre artiste, in altrettanti progetti speciali: Giulia Bonora, Chiara Camoni, Arianna Carossa. Con poetiche e percorsi differenti, le artiste si sono confrontate, come sempre negli inviti in residenza, con il lavoro e gli spazi di Carlo Zauli», ha spiegato il museo.

La prima artista – in ordine cronologico – in residenza durante la scorsa estate al Museo Carlo Zauli è stata Chiara Camoni (1974), «invitata a misurarsi con la dimensione del workshop, all’interno di un progetto di formazione che il museo porta avanti con AiCC, Associazione Italiana Città della Ceramica, in una visione della ceramica che tiene insieme il fare con il pensare, superando le divisioni fra arte, artigianato e design».

Chiara Camoni alla domanda «Quale è stato lo spirito di questa residenza?», ha replicato «La mia risposta è così, senza discorso, un elenco: la bellezza, la difficoltà, il conscio e l’inconscio, il passato, il sotterraneo, le parole e i gesti e lo spazio, il sé e l’altro».

In mostra ora, Kabira, un cavallo in creta nera – la stessa che utilizzava Zauli -, risultato di un esteso lavoro collettivo in tre giorni di workshop condotto dall’artista in cui l’opera è stata realizzata attraverso continue riletture e discussioni di gruppo.

«Partendo dall’apertura del deposito delle terre, si sono alternati momenti di modellazione in studio al disegno dal vero dei cavalli al maneggio, esperimenti con crini e letture di libri che hanno costituito le coordinate all’interno delle quali si è sviluppata l’azione delle mani di tutti i partecipanti.

Dopo essicazione e cottura, i pezzi sono stati assemblati nuovamente in maniera condivisa e aperta a tutti, e il cavallo, una struttura portante in legno coperta da lunghe collane di pezzetti in terra, è già esposto al museo, fino alla data dell’opening, per poi partire per una mostra in Galles, ed essere sostituito dal video documentario sulla realizzazione».

Giulia Bonora (1986, Ferrara) è stata la successiva artista in residenza ed è giunta al Museo Carlo Zauli come vincitrice della residenza all’interno del premio internazionale Open To Art, organizzato dalla galleria milanese Officine Saffi, selezionata fra oltre 400 candidati.

«L’esperienza della residenza – ci ha raccontato l’artista – non è nuova per me, ma al Museo Carlo Zauli si respira un’aria magica. Seppur per un artista il focus sia incentrato nella produzione “del lavoro”, in questo luogo al primo posto c’è l’esperienza umana, il vivere quotidiano è fluido, connesso alle persone che vivono il museo. La residenza mi ha arricchito di nuove conoscenze e fornito di strumenti utilissimi per il futuro del mio lavoro, in quanto non avendo un vero laboratorio di ceramica, la produzione delle mie sculture è nomade.
Per quanto riguarda il lavoro presso il Museo Carlo Zauli ho potuto operare seguendo una progettualità e senza trascurare l’aspetto della ricerca; nel mio caso sono interessata a specifiche tonalità di smalto blu che è stato possibile ottenere grazie al consiglio tecnico di professionisti e dopo decine di test».

Arianna Carossa ha chiuso il ciclo delle residenze estive 2019. «Dopo anni di approccio tradizionale alla ceramica, – ha spiegato il museo – Carossa ha intrapreso un percorso incentrato sulla relazione: la sua sfida attuale è infatti individuare legami tra sostanze, concetti e materiali molto distanti tra loro, con l’obiettivo finale di integrare cultura e natura. Anche a Faenza quindi ha unito in inediti assemblaggi di resti organici di animali, a materiali della tradizione scultorea». Durante l’open studio, poi, «oltre a conversare con Luca Bochicchio, l’artista ha sonorizzato la sala dei forni con un lavoro del 2017, Errante il desiderio si chiama furore. L’ambiente, anticamente stalla per cavalli, ha raccontato così la propria storia attraverso dei nitriti incisi in loop su vinile».

Alla domanda «Che cosa ti ha dato la residenza al Museo Carlo Zauli?» l’artista ha risposto: «Naturalmente la possibilità di continuare a sviluppare la mia ricerca attraverso la ceramica, con tutto il supporto che poteva essermi dato. Ma soprattutto la cosa più importante per me è che la residenza sia stata una tappa di un cammino fatto insieme tic tac tic tac, non destinato ad esser isola, ma con le connotazioni dell’esser fiume».

Giulia Bonora, Chiara Camoni, Arianna Carossa
Residenza d’artista / edizione 2019
A cura di Museo Carlo Zauli
Dal 18 ottobre al 18 novembre 2019
Museo Carlo Zauli
Via Della Croce 6, Faenza (Ravenna)
Opening: 17 ottobre 2019, alle 21.00
Orari: dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.00, su appuntamento e in occasione di tutti gli eventi (ingresso gratuito)
www.museozauli.it, museocarlozauli@gmail.com

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