L’Opening di oggi ci dà lo spunto di parlare di un’eccellenza italiana. Vale a dire dei centri e dei laboratori di conservazione e restauro. Ci vengono invidiati in tutto il mondo e dai cinque continenti sono sempre molti i giovani che, ogni anno, si candidano a frequentarne corsi o a svolgervi stage o tirocini. Solo tre giorni fa è stato inaugurato nella capitale, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini e del Direttore ISCR Gisella Capponi, il laboratorio di Restauro Aperto del benemerito Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro presso la chiesa di Santa Marta al Collegio Romano. Gli spazi della chiesa di Santa Marta al Collegio Romano e il retrostante Coro delle Monache sono stati allestiti come laboratorio di restauro e aperti alla libera visione del pubblico. In questo modo visitatori, turisti, studenti di tutte le scuole avranno l’opportunità di conoscere e apprezzarne l’attività. E credo che saranno in molti a rimanere a bocca di fronte alla passione, alla perizia, al know how, all’innovazione tecnologica dietro il lavoro dei restauratori dell’ISCR.
Questi argomenti ci conducono anche, inaspettatamente, a un evento espositivo che ha “trasferito” in provincia di Cuneo, presso il Museo della Ceramica di Mondovì, un grande dipinto di Edouard Manet (1832-1883) dal titolo “Il Signor Arnaud a cavallo”. La mostra, infatti, presenta il progetto di studio attualmente in corso sull’opera, di proprietà della Galleria d’Arte Moderna di Milano, per provare a spiegare quando e come, dopo la morte di Manet, il dipinto sia stato modificato.
Il progetto di studio, diretto da Paola Zatti (conservatore responsabile, Galleria d’Arte Moderna, Milano) e da Barbara Ferriani (restauratrice, Milano), si svolge con il supporto della Fondazione CRC e della Fondazione Magnetto, presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, dove è stata avviata un’estesa campagna diagnostica condotta dai laboratori scientifici e di imaging, con il supporto dei laboratori di restauro e dell’area storico artistica. “Il caso Manet” offre una nuova chiave di lettura dell’opera dell’impressionista francese, aprendo inedite prospettive di indagine, incrociando testimonianze storiche, l’esame ravvicinato della tecnica esecutiva e le analisi scientifiche condotte con differenti tecniche e strumentazioni.
Il percorso espositivo accompagna, pertanto, il visitatore con una serie di pannelli esplicativi che raccontano la storia dell’opera e le diverse fasi della ricerca fin qui svolta. Apre la mostra un’introduzione storica con alcune testimonianze fotografiche di fine Ottocento, attraverso le quali si è appurato che alcune opere, al momento della morte di Manet, erano incompiute e furono completate successivamente: tra queste, oltre a “Il Signor Arnaud a cavallo”, “Femme en robe de soirée”, di proprietà del Solomon R. Guggenheim Museum di New York, su cui è in corso un analogo intervento di indagine scientifica. Il percorso prosegue con il racconto delle diverse analisi condotte, per permettere al pubblico di seguire passo dopo passo il lavoro di ricerca documentaria e indagine diagnostica, sino ad arrivare all’esposizione dell’opera in questione. (Cesare Biasini Selvaggi)
In alto: Edouard Manet, Il signor Arnaud a cavallo
In home: credits Centro Conservazione e Restauro Venaria Reale e GAM Milano
INFO
“Il caso Manet. Indagini sul Signor Arnaud a cavallo della GAM di Milano”
dal 27 ottobre al 17 dicembre 2017
Museo della Ceramica
Palazzo Fauzone di Germagnano, piazza Maggiore 1, Mondovì
orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 18; il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.
Ingresso libero
www.fondazionecrc.it.