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Quella che si presenta oggi alla stampa a Roma è sicuramente una delle mostre dell’anno. Preannunciandosi come un successo garantito di critica e pubblico. Questa convinzione adamantina è stata maturata da una serie di buone ragioni riscontrate “per tabulas”, per utilizzare un’espressione propria dei giuristi. A partire dal team curatoriale, guidato da Andrea Bacchi e Anna Coliva, che comprende anche la collaborazione di eminenti studiosi e specialisti, come Maria Giulia Barberini, Anne-Lise Desmas, Luigi Ficacci, Sarah Mc Phee, Stefano Pierguidi, da tempo impegnati su Gian Lorenzo Bernini o su specifici aspetti della sua produzione o, ancora, della sua figura all’interno della grande stagione del Barocco. Altro punto forte del progetto espositivo è che “gioca in casa”: il tema conduttore della mostra, infatti, è proprio la Galleria Borghese quale scena privilegiata della scultura dell’artista: il cardinale Scipione, suo primo committente, lo volle autore di gruppi marmorei autonomi, per dare “figura di immaginazione” allo spazio di ogni stanza; il successivo committente, papa Urbano VIII Barberini, lo volle scultore integrato in una costruzione globale dello spazio, che fosse architettura, ma al contempo comprendesse dentro di sé luce, colore, figurazione, illusioni dimensionali e proporzionali. La mostra è articolata in otto sezioni – l’apprendistato con il padre Pietro; la giovinezza e la nascita di un genere: i putti; i gruppi borghesiani; il restauro dell’antico; i busti; la pittura; Bernini e Luigi XIV; il mestiere di scultore: i bozzetti – cui si affianca la straordinaria scultura della Santa Bibiana, restaurata dalla Galleria Borghese, insieme a FENDI come partner istituzionale, in occasione della mostra e che costituisce un caso a sé. Oltre che l’ennesimo punto di forza del presente progetto. Quest’opera, infatti, commissionata da papa Urbano VIII a Gian Lorenzo Bernini nel 1624 per l’altare della chiesa di Santa Bibiana a Roma, ha lasciato per la prima volta nella sua storia il luogo che la conserva sin dall’origine. Dal 4 settembre al 16 ottobre scorso i visitatori hanno potuto ammirarne dal vivo l’esecuzione dei restauri, grazie alla presenza di un vero e proprio cantiere aperto, collocato nel portico del Museo. E dal 1° novembre prossimo, giorno dell’apertura al pubblico della mostra, sarà possibile godere del suo ritrovato e originario splendore.
INFO
Opening: martedì 31 ottobre 2017, ore 18.30
BERNINI
apertura al pubblico: dal 1 novembre 2017 al 4 febbraio 2018
Galleria Borghese
Piazzale Scipione Borghese 5, Roma
orari: dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 19.00
galleriaborghese.beniculturali.it