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28
novembre 2017
Si intitola “Il miglior posto. Un dialogo tra artisti nel tempo”, vale a dire tra Giovanni Francesco Guerrieri e Gianluca Quaglia, pittore caravaggesco marchigiano il primo, artista contemporaneo il secondo, il progetto espositivo che inaugura oggi la riapertura della Cappella della Villa Reale di Monza. Ma sono ulteriori i motivi che mi hanno spinto a questa scelta per l’Opening di oggi. La mostra, curata da Antonio D’Amico, ha infatti l’obiettivo di raccogliere fondi per restaurare alcuni dipinti danneggiati dal terremoto che ha colpito il centro Italia e, in particolare, Fossombrone, città natale di Guerrieri. E, poi, i due artisti “convitati”, lontani nel tempo e nello spazio, dialogano su un tema che ha attraversato la storia dell’arte e su cui tutti gli artisti si sono da sempre interrogati e misurati: la capacità e la possibilità di guardare al di là del proprio punto di vista, al di là del visibile. All’interno della Cappella Reale, sull’altare maggiore, campeggia la “Vergine con il Bambino e sant’Anna”, dipinta da Guerrieri nel 1627. Sugli altari laterali, invece, Gianluca Quaglia ridisegna, mediante l’uso della grafite, due cosmi in cui gli unici punti luminosi rimangono le stelle, guide silenziose dell’umanità dalla notte dei tempi. Completa la sua installazione una serie di cubi lignei ricoperti di grafite e alcuni elementi ceramici colorati posti su una pedana rialzata da terra, sulla quale ciascun visitatore può salire per ammirare la mostra e guadagnarsi il “miglior posto”. Il punto di osservazione privilegiato per la risposta figurativa di Guerrieri, consona al suo tempo, devozionale e piena di pathos, e di Quaglia che, dal canto suo, si interroga sul divino, sul sacro e sulle sue svariate possibilità di interpretazione e lettura che oggi possono emergere, privilegiando una visione cosmica legata alla sacralità laica dell’universo.
Questo sintetico, ma denso progetto espositivo sottolinea, pertanto, come il rapporto tra arte, liturgia e sacralità sia faccenda particolarmente seria e che pone questioni serie: la rimozione dell’arte sacra contemporanea da buona parte dei manuali di storia dell’arte, il rapporto fra qualità e industria dei manufatti. Ma, soprattutto, che non si deve avere paura di trovare e utilizzare nuovi simboli, nuove forme d’arte, nuovi linguaggi, anche quelli che sembrano poco interessanti a chi evangelizza, ma che sono tuttavia importanti per le persone, perché sanno parlare alle persone e, con la loro libera sensibilità, andare al cuore del messaggio. Si tratta di dipinti e sculture di artisti contemporanei che non sono opere in senso stretto di arte sacra, proprio come l’installazione di Quaglia. Il tema del divino e del sacro è, infatti, ormai uscito dalle chiese per diventare luogo dove gli artisti si confrontano, attraverso la sola mediazione dell’immagine, con il mistero della vita e della morte. Restituendoci dei capolavori della storia dell’arte che testimoniano l’implicita, inconscia, talvolta persino “sacrilega” religiosità dell’arte contemporanea. (Cesare Biasini Selvaggi)
In alto e in homepage: Il miglior posto. Giovanni Francesco Guerrieri, Gianluca Quaglia. Un dialogo tra artisti nel tempo alla Villa Reale di Monza, vista della mostra
INFO
Opening: 17.30
Il miglior posto. Giovanni Francesco Guerrieri, Gianluca Quaglia. Un dialogo tra artisti nel tempo alla Villa Reale di Monza
Cappella della Villa Reale, Monza
orari: martedì-venerdì, 14.00-18.00; sabato-domenica, 10.00-18.00
ingresso libero
tel. 02.45487400 – www.reggiadimonza.it