Al Madre – Museo d’Arte Contemporanea di Napoli inaugura oggi, 8 luglio, l’installazione-playground Giocherai nel quotidiano, correndo / You will play in the everyday, running di Temitayo Ogunbiyi (Rochester, New York, vive a Lagos, Nigeria), a cura di Kathryn Weir, commissionata da Fondazione Donnaregina per “Madre Factory 2020“, che rimarrà usufruibile fino al 2 novembre.
Il lavoro di Temitayo Ogunbiyi, si inserisce nella serie di iniziative per il pubblico di “Madre Factory 2020”, iniziate a metà giugno e che proseguiranno fino al 13 settembre, tra «laboratori e workshop gratuiti per adulti e bambini, realizzati nell’ambito di Madre per il Sociale e dedicati a Gianni Rodari e all’insegnamento della sua Grammatica della Fantasia, in occasione del centenario della sua nascita», ha spiegato il museo.
In particolare, da oggi a sabato 11 luglio, si susseguiranno delle attività legate all’installazione di Temitayo Ogunbiyi: «attraverso l’apposizione degli stencil ideati dall’artista, che incontrerà virtualmente i bambini attraverso delle video call, e utilizzando solo strumenti eco-compatibili come pennelli a fibra naturale, i partecipanti al workshop daranno vita ad un racconto della loro esperienza, da condividere con tutti i visitatori del museo».
Potete trovare il programma completo di “Madre Factory 2020” sul sito del Madre.
«La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ha commissionato a Temitayo Ogunbiyi, artista che vive a Lagos, in Nigeria, la creazione di un playground, uno spazio di gioco, appositamente concepito per il Madre. Sculture interattive – disegnate ispirandosi a viti intrecciate, tecniche di acconciatura e all’itinerario tracciato da Google Maps tra Lagos e Napoli – trasformano il cortile interno del museo in un terreno di gioco e un giardino, dove bambini e adulti possono giocare. La ricerca artistica di Ogunbiyi, che spesso trae ispirazione dal contesto naturale, dalle identità e dalle tradizioni locali, è anche il punto di partenza per un ciclo di laboratori dal titolo Planting and plant love: attraverso i riferimenti alla botanica locale e al confronto tra le storie culinarie campane e nigeriane, l’opera viene inserita nella “natura”, costruendo all’interno del cortile uno spazio ideale in cui i ragazzi di tutte le età imparano a prendersi cura di un giardino che diventerà patrimonio collettivo».
«La “Madre Factory 2020”, iniziata a giugno e fino a settembre, è stata pensata proprio per essere al fianco delle tante persone in difficoltà e per ampliare il raggio di azione del museo. Realizzata nell’ambito dell’iniziativa della Presidente Laura Valente di Madre per il Sociale, la Factory 2020 è rivolta ai visitatori di tutte le età, invitati a riappropriarsi di uno spazio comune dove incontrarsi, partecipare a workshop artistici, giocare… Per questo abbiamo commissionato all’artista di Lagos Temitayo Ogunbiyi la creazione di una giostra d’artista, un’opera appositamente concepita per il Madre. Sarà il simbolo di questa nostra estate che trasformerà il cortile del museo in un terreno di gioco e un giardino».
«Il programma verrà annunciato prossimamente. Per ora posso anticipare la linea che guiderà le scelte. Il museo oggi deve essere più che mai un luogo civico dove tutti possono informarsi e dibattere sulle questioni del nostro tempo. La crisi ecologica è fortemente collegata a quella sanitaria e sociale. Per affrontare queste crisi il museo deve trasformarsi in uno spazio eterogeneo e aperto a tutti per la condivisione di idee e conoscenze, e la creazione di relazioni, valori e tessuto sociale. L’arte è un campo aperto per individuare e trasmettere nuove idee. Abbiamo voluto dedicare la stagione 2020-2021 al tema dell’ecologia per dare un ulteriore segnale del fatto che intendiamo concepire il museo come luogo dove ci si possa formare e informare, interrogarsi e approfondire l’attualità».
«L’arte di Temitayo Ogunbiyi esplora il rapporto tra ambiente, linea e rappresentazione. Muovendosi tra disegno, pittura, scultura e installazione, il suo lavoro risponde e crea dialoghi tra l’attualità globale, la storiografia antropologica e le culture botaniche. I sistemi che catturano, mediano e dirigono il movimento degli individui e della materia sono argomenti d’indagine ricorrenti nella sua pratica. Nel 2018 ha costruito il suo primo parco giochi funzionale, appropriandosi di materiali da costruzione e di articoli casalinghi convenzionali in una composizione di stimoli astratti. Ad oggi l’artista ha realizzato tre spazi di gioco di questo tipo», ha spiegato il museo.
«Ogunbiyi ha ricevuto numerose borse di studio e premi, tra cui una borsa di studio della Smithsonian Artist in Research Fellowship e una della Ford Foundation. Le sue opere sono state incluse in mostre presso la Pulitzer Foundation for the Arts, il Centre for Contemporary Art Lagos, il Museum of Contemporary African Diasporan Arts (Brooklyn, NYC), il Perm Art Museum, il Dom Umenia (Bratislava, Slovacchia), Berlin Art Projects, il Fries Museum di Berlino e, più recentemente, la 2a Biennale d’Arte Contemporanea di Lagos 2019. Il suo progetto di parco giochi è apparso anche in una pubblicazione curatoriale commissionata dalla X Biennale di Berlino. Ogunbiyi ha conseguito un BA alla Princeton University (2006) e un MA alla Columbia University (2011)», si legge nel comunicato stampa.
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