Ennio Morlotti, Adda, 1952. Pastelli su carta, 27x29 cm
La pittura naturalistica può essere ancora attuale al giorno d’oggi? Il tramonto del paesaggio. Antichi e nuovi orizzonti nell’arte lecchese e lombarda, muove intorno a questa questione e ne prova l’importanza, culturale e senza tempo: l’arte naturalistica potrà tornare a risplendere nel mondo dell’arte contemporanea, in cui pare aver perso un ruolo di rilevanza? Oppure forse l’importanza artistica del naturalismo è tramontata per sempre?
La risposta a queste domande passa attraverso le opere – allestite in tre sezioni, dedicate al dialogo tra pittura, fotografia e natura, al rapporto/scontro tra arte astratta e natura e, infine, al dialogo/dibattito tra tecnologia, essere umano e ambiente naturale – di artisti storicizzati della provincia lecchese, artisti lombardi storicamente affermati e artisti e artiste di nuova generazione: Stefano Armanini, Giuseppe Banchieri, Mauro Bellucci, Mauro Benatti, Giuseppe Brambilla detto “Il Sancina”, Raffaele Buonuomo, Stefano Caimi, Giulio Cerocchi, Luigi Erba, Edoardo Fraquelli, Donato Frisia, Donato Frisia Jr., Nicoletta Gatti, Emilio Gola, Sara Invernizzi, Ennio Morlotti, Daniele Re, Antonio Scaccabarozzi, Gino Scagnetti, Gianni Secomandi e Tino Vaglieri.
La mostra, a cura di Lorenzo Paolo Messina (curatore sezione Pittura e Scultura, Associazione Lumis Arte) e Daniele Re (curatore sezione Fotografia e Grafica, Associazione Lumis Arte) – prende il via da uno degli ultimi quadri dipinti in vita da Emilio Gola (Venezia), presente in mostra con altre due opere, legate al suo amato borgo di Mondonico (Olgiate Molgora, Lecco). Ci sono poi una visione dei Dossi di Mondonico e dell’Adda a Imbersago di Ennio Morlotti, e anche le sue ultime Bagnanti, messe in relazione con alcuni suoi giovanili paesaggi della città di Lecco. Lungo l’itinerario, comprensivo anche di una selezione di otto opere che approfondisce la produzione di Antonio Scaccabarozzi, sono presenti anche opere di ben 21 artist* provenienti da fuori la provincia lucchese – come Milano, Bergamo, Pavia, Como – e di nuova generazione come Stefano Caimi e Sara Invernizzi.
Dall’inizio del ‘900 ai giorni nostri, attraverso oli, disegni, sculture, installazioni e fotografie, Il tramonto del paesaggio. Antichi e nuovi orizzonti nell’arte lecchese e lombarda, che è accompagnata da un catalogo edito da Cattaneo Editore, propone un itinerario nella pittura naturalistica e di paesaggio per mostrare la sua estrema attualità a livello artistico e culturale, mettendo ben in risalto il legame che esiste tra le opere degli artisti esposti e alcune profonde trasformazioni dell’arte italiana e non solo.
Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 14 al 20 aprile, in scena nei teatri…
Al Museo Carlo Bilotti di Roma, in occasione dell’Anno Giubilare, una mostra collettiva dalle collezioni capitoline esplora il linguaggio del…
Le Stanze del Vetro hanno inaugurato una mostra che racconta la presenza del vetro muranese alla Biennale di Venezia: un’occasione…
Il grande fotografo mette in mostra all’ICCD_Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma oltre trenta immagini di…
Trent’anni di carriera dell’artista iraniana racchiusi in oltre 200 fotografie e 10 videoinstallazioni: dalle prime opere dedicate alle donne in…
Quali sono le abitudini vigenti in termini di mobilità? Il museo torinese dedicato all’automobile ha deciso di mettere in campo…