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La mostra che celebra gli 80 anni di Oliviero Toscani, alla Galleria Mazzoleni, a Torino
Opening
Oggi, 2 novembre, con un’inaugurazione dalle 18 alle 22, le porte della galleria Mazzoleni, nella sua sede di Torino, aprono al pubblico la mostra “TOSCANI CHEZ MAZZOLENI” (fino al 14 gennaio 2023), curata da Nicolas Ballario, in occasione della settimana torinese dell’arte.
La mostra vuole celebrare gli 80 anni del grande fotografo Oliviero Toscani ed è l’ultima e terza tappa del ciclo presentato a Palazzo Reale di Milano, sua città di origine, e Palazzo Albergati a Bologna.
«Inaugurare la mostra di un artista che collabora per la prima volta con la galleria è sempre un’emozione che ha il sapore della scoperta e dei nuovi inizi […] Da sempre il binomio fotografia-comunicazione ha richiamato nel nostro immaginario gli scatti irriverenti di Oliviero Toscani. Il suo stile visionario ha cambiato la storia della fotografia inaugurando possibilità espressive inesplorate. Le sue immagini più celebri, ormai note al grande pubblico in quanto icone di comunicazione, sono state però in primo luogo ragione di scandalo o oggetto di censure perché recepite come attacchi alla morale e al senso comune del pudore», riferiscono i galleristi Davide e Luigi Mazzoleni.
Al piano terra della galleria troviamo scatti iconici e tra i più rappresentativi di Toscani che ne hanno conferito la fama internazionale, alternati ad altri meno noti. La scelta allestitiva ha previsto una quadreria che ne ripercorre la carriera: un viaggio temporale e tematico, che passa dalla fotografia pubblicitaria, ai temi politici, guerra, religione, al razzismo, alla sessualità.
Tra i soggetti immediatamente riconoscibili, talvolta tra la provocazione e la polemica, ritroviamo la grande fotografia della modella malata di anoressia Isabelle Caro (No Anorexia – 2007), in apertura della mostra. Un punto di partenza per la visita della mostra, quasi un invito a riflettere sulla condizione umana, a mettere a nudo anche noi stessi.
È una grande panoramica, con risvolti per certi aspetti inaspettati se riferiti al nostro tempo, attualissimi e per certi versi precursori.
Una novità della mostra è la produzione innovativa di una selezione di fotografie stampate su microcemento, che permettono una resa completa e materica delle immagini.
Al piano superiore il corpus delle fotografie del Grande Cretto di Alberto Burri di Gibellina lascia senza fiato ed esplode in tutta la sua potenza. Emergono dalle immagini l’incredibile luce e l’energia del luogo, aspetti resi ancora più vividi dalla stampa, anche in questo caso, su cemento e dalla resa prospettica delle inquadrature.
Le fotografie di grandi dimensioni sono accostate ai Cretti del maestro Alberto Burri, in particolare degli anni ’70, creando un dinamismo ed un dialogo unici nel percorso di mostra.
Il progetto fotografico ha inizio nel 2018 quando per la collana di libri Fashion Eye, Louis Vuitton invitò 10 celebri fotografi per immortalare altrettante città. Gibellina fu la scelta di Toscani, immergendosi nella grande opera di Land Art di Burri.
È interessate la versatilità di Toscani, ed il contrasto tra i cicli fotografici presentati al piano superiore della galleria, dal citato Grande Cretto, al proseguo delle fotografie iconiche come quelle della campagna Benetton, sino al progetto Razza Umana, con il quale Toscani a partire dall’Italia ha fotografato chiunque lo desiderasse, creando il più grande archivio fotografico esistente sulle differenze morfologiche e sociali dell’umanità.
I galleristi ci parlano di una missione «artistico-culturale della galleria […] rendendo urgente un aggiornamento costante e critico sulle vicende contemporanee, sugli accadimenti e le dinamiche sociali, sia individuali che collettive», che risulta raggiunta con una scelta di mostra come quella di Olivero Toscani.