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Sabato 9 marzo al TRA Treviso Ricerca Arte inaugura il progetto espositivo “La scintilla latente”, a cura di Carlo Sala, che pone in dialogo le sculture di Agostino Bergamaschi (Milano, 1990) e i dipinti di Barbara De Vivi (Venezia, 1992): «La mostra ragiona sulla relazione tra iconografia antica e contemporanea e sulla creazione artistica intesa come un’epifania visiva», ha spiegato TRA nel comunicato stampa.
Abbiamo posto alcune domande sulla mostra a Carlo Sala.
Qual è il concept della mostra?
«L’esposizione “La scintilla latente” vuole dare forma a una serie di meditazioni sul rapporto dialettico tra iconografia antica e presente attraverso il lavoro degli autori Agostino Bergamaschi e Barbara De Vivi. Nelle loro ricerche la creazione artistica è intesa come un’epifania visiva che permette l’emersione (nelle installazioni del primo e nei dipinti della seconda) di tutta una serie di immagini, suggestioni e istanze latenti che provengono tanto dalla storia quanto dalla memoria personale. Le opere che compongono il percorso espositivo innescano così una serie di rimandi che vanno dal romanzo “Delitto e Castigo” di Fëdor Dostoevskij agli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, da figure di sante cristiane a topoi tratti dalla mitologia pagana che riemergono nelle fattezze di donne odierne».
Come hai scelto gli artisti invitati? Potresti riassumerci, in estrema sintesi, i cardini delle loro ricerche?
«Ho voluto mettere in dialogo due autori che portano avanti delle pratiche dissimili sul piano formale, ma che presentano varie affinità in relazione all’approccio teorico che sta alla base della mostra. Le installazioni di Agostino Bergamaschi ragionano sul valore stesso dell’atto creativo e sembrano dare sintesi nelle loro forme ad accadimenti dilatati nel tempo e nello spazio per creare dei nuovi immaginari. L’artista, nell’intervista pubblicata sul catalogo della mostra, ha affermato: «mi piace pensare a qualcosa che sia in continuo divenire, che sia accaduto e possa riaccadere nuovamente (…) dove passato, presente e futuro convivono nello stesso istante.nI dipinti di Barbara De Vivi intrecciano i motivi della storia dell’arte al suo vissuto personale attraverso un modus operandi che utilizza la pratica del disegno come strumento per creare un archivio disomogeneo di riferimenti visivi. All’interno dei suoi quadri si fondono (e confondono) immagini contemporanee con storie ancestrali, richiami alla grande pittura rinascimentale e barocca con oggetti quotidiani, ricorrendo al mito e all’agiografia come strumenti per intendere il presente e le proprie istanze di vita».
Una domanda a Sabrina Comin, Project Manager di TRA Treviso Ricerca Arte: come si inserisce questa mostra nella programmazione di TRA? Quali saranno le mostre che inaugurerete nei prossimi mesi?
«La mostra “La scintilla latente” si inserisce con coerenza in un contesto in cui TRA, dal 2013 ad oggi, cerca di offrire una quanto più ampia visione del complesso panorama artistico contemporaneo, con una particolare attenzione verso i giovani artisti, e lo fa collaborando con diversi curatori e numerose istituzioni. Per il programma futuro, posso anticipare che a metà maggio 2019 inaugureremo una mostra collettiva a cura di Valerio Veneruso, con esposte le opere di sei artisti nati negli anni Ottanta, il cui lavoro rispecchia la recente tendenza di consacrare l’errore tramutandolo in vera e propria estetica». (Silvia Conta)
In alto: Barbara De Vivi, Demone meridiano, olio su,tela, 2019
In homepage: Agostino Bergamaschi, Raskol’nikov, 2018
Agostino Bergamaschi, Barbara De Vivi
“La scintilla latente”
a cura di Carlo Sala
Dal 9 marzo al 5 maggio 2019
TRA Treviso Ricerca Arte
Ca’ dei Ricchi
Via Barberia 25, Treviso
Opening: 9 marzo 2019, ore 18.00
Orari: dal martedì al sabato, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15.00 alle 19.00, domenica dalle 15.00 alle 19.00 (lunedì chiuso)
www.trevisoricercaarte.org, segreteria@trevisoricercaarte.org