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La ricerca artistica di Lenz Geerk (Basilea, 1988) si colloca in una dimensione intermedia tra metafisica e neoespressionismo. La sospensione metafisica diffusa nelle sue opere, comprese quelle in mostra da oggi negli spazi partenopei di Acappella, è sempre il prodotto della simbiosi realtà/irrealtà. La figura umana è alienata sulla tela sezionata in frammenti attraverso una materia pittorica rarefatta. La sua indagine del cosmo quotidiano assurge a veronica critica di un’esistenza sempre più votata alla transeunte esteriorità. Geerk ha un dichiarato debito verso alcuni artisti della figurazione storica del XX secolo (Bacon, Sutherland, Pearlstein), così come nei confronti di quelle espressioni artistiche trasversali alle arti figurative, ma ormai complementari in una sorta di “melting pot”: la fotografia, la moda, e soprattutto il cinema. Già nel 1933, Ragghianti stigmatizzava riguardo il rapporto tra pittura e cinema che “per quanto si guardi, per quanto si indaghi o si sottilizzi, non è possibile riscontrare, tra queste due espressioni, atra differenza se non, tutt’al più, di tecnica”. I frammenti iconici su tela del giovane Geerk, come in una sequenza cinematografica, trasmettono una forte concettualizzazione dell’immagine, sottolineando un rapporto ambiguo con il reale e, quindi, il suo senso metafisico. (Cesare Biasini Selvaggi)
In alto: Intrusive Thought, 2018
In homepage: Spaghetti, 2018
INFO
Opening: ore 19.00
Lenz Geerk. PEARS & PEARLS
dal 28 giugno al 20 settembre 2018
Galleria Acappella
via Cappella Vecchia 8/A, Napoli
museoapparente.eu – 339 6134112