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La tendenza a collezionare arte contemporanea da parte degli studi legali è storicamente nata negli Stati Uniti, a metà anni Settanta. Pioniere, al riguardo, fu lo studio Paul Weiss di New York. La nuova frontiera, ormai da tempo invalsa anche in Italia, è invece quella di ospitare esposizioni temporanee di quadri, sculture, foto e installazioni negli ambienti normalmente adibiti a codici e leggi. Che divengono luogo di confronto in cui l’arte si svela, prende forma e stimola la creatività e l’innovazione di chi opera nello studio legale.
È quanto avviene periodicamente da LCA, nell’ambito del progetto “LAW IS ART!”, nato dalla passione di alcuni professionisti per l’arte contemporanea, dalla loro competenza legale in materia di diritto dell’arte. Così, dopo aver ospitato le opere della collezione ACACIA, di Tatiana Trouvè, Letizia Cariello, Chiara Camoni, Botto & Bruno e Franco Guerzoni, la Project Room e l’ingresso dello Studio legale nella sede del capoluogo lombardo accoglie, da oggi e fino al prossimo aprile, una personale di Silvia Camporesi. Il titolo del progetto espositivo è “Impasto morbido”. Un impasto, quello dell’artista di Forlì, classe 1973, che amalgama linguaggi diversi, dalla fotografia al video, prendendo spunto da “ingredienti” tematici quali la vita “normale” quotidiana, le tradizioni popolari, la storia, il mito, la letteratura. L’esito formale si colloca a metà tra finzione e realtà, natura e artificio, immanenza e trascendenza, apollineo e dionisiaco, tra sogno e veglia, tra ragione e suggestione. In un territorio liminare dove il tramonto della ricerca empirica cede il passo all’alba dell’immaginazione, permeata di poesia e metafisica del sublime. Nell’alveo di questo binario di ricerca, si collocano i due progetti distinti, ma fortemente interconnessi e dialoganti, da oggi allo Studio legale LCA. Da un lato “Atlas Italiae”, concluso nel 2015. L’artista, vivendo per “due anni fra la polvere, le erbacce, i pericoli di crollo, gli animali randagi, la paura di entrare in luoghi proibiti”, ha girovagato per l’Italia “alla ricerca di tutti quei paesi abbandonati che prima o poi sarebbero stati sommersi o dimenticati”, trovando nella sua opera il modo, originale e autentico, per “salvarli dall’oblio”, per svelarne l’incredibile bellezza che si è fatta fantasma. In un momento storico per l’Italia contraddistinto da fallimenti, declini, corruzioni, scempi, ecomostri a cui, malgrado tutto, sopravvive. Dall’altro “Mirabilia”, un nuovo viaggio in Italia, questa volta alla scoperta di luoghi insoliti e di grande fascino, tuttora in progress. Un elenco di meraviglie del Bel Paese poco note, al di fuori degli itinerari del turismo usa e getta. Un viaggio “lento”, un “impasto morbido” a lunga lievitazione, da consumare ora nel teatro anatomico di Bologna, nella Biblioteca Malatestiana di Cesena, nel teatro all’antica di Sabbioneta, nelle cave di marmo di Carrara, nell’abbazia di San Galgano o nella Biblioteca Casanatense di Roma. Insomma, da questo pomeriggio gli occhi dei visitatori saranno catturati da quell’Italia di Silvia Camporesi, ora bellissima ora dolorosa. Ieri come oggi. (Cesare Biasini Selvaggi)
In alto: Interno – Rocchetta Alta 2014, inkjet print cm 40×60, in bianco e nero colorata a mano montata su dibond, con cornice e vetro, Edizione 1/5
In homepage: Interno – Apice 2013, inkjet print cm 40×60, in bianco e nero colorata a mano montata su dibond, con cornice e vetro, Edizione 1/5
INFO
Opening: ore 18.00 (solo su invito)
Silvia Camporesi. Impasto morbido
dal 13 dicembre 2017 al 30 aprile 2018
LCA Studio Legale
via della Moscova 18, Milano
visita da prenotarsi all’indirizzo e-mail: LCAarte@lcalex.it
www.lcalex.it