A dispetto di quanto oggi si è spinti a pensare, non esistono solo gli ‘istallazionisti’, i ‘performatori’ e i ‘poveristi’. Luca Ferraro (Roma 1998) è un pittore propriamente detto, un artista dai connotati estetici strettamente legati a un mondo per molti lontanissimo ma per alcuni fondamentale: il mondo classico.
Spinto da questa sua predilezione, alcuni anni orsono Ferraro è entrato a studiare nell’autorevole Scuola di Pittura – Scuola del Nudo “Scienza dell’Arte” di Marco Rossati, di cui presto è diventato assistente, e nella quale cominciato ad acquisire le sostanze che formano la pittura e le arti propriamente dette.
Nei suoi dipinti e disegni, infatti, salta subito agli occhi l’attenta e a volte sofferta esigenza d’uno spessore pittorico basato sulla ricerca del grande mestiere, strumento essenziale per rappresentare la tensione verso i più rarefatti strati della mente, cioè verso quell’”ordine” che era il fondamento della pittura prima dell’esplosione delle ‘avanguardie’ e ‘postavanguardie’ oggi imperanti.
Com’è evidente, la pittura di questo giovane artista estrae la sua essenza dall’arte antica (principalmente grecoromana, ma anche rinascimentale e barocca…) non solo e non tanto in forza della sensibilità cromatica e del ruolo essenziale che, nell’impianto del quadro, svolge l’oggettivazione del dettaglio; ma soprattutto per la sua percezione della natura come realtà profondamente appartenente alla luce e alle tenebre del mito.
Scrive di lui Marco Rossati nella presentazione a catalogo: «… Il de rerum naturae di Ferraro, espresso quasi puntigliosamente nei particolari, piuttosto che esaurirsi in mere immagini terrestri, pare raccontare l’esperienza di un ‘big bang’ mentale generato da una sorta di istinto, una specie d’irrefrenabile brama di dipingere le immagini nell’istante perfetto del loro realizzarsi nella forma. Infatti estrarre forme e sostanze pittoriche dal mito (quindi dalla storia dell’arte e della letteratura) costituisce la prima connotazione delle sue opere, spesso traversate da una rete di meandri formali e accostamenti di oggetti, all’apparenza immotivati, ma i cui illusori silenzi in realtà parlano degli enigmi e degli arcani ‘quasi irrisolvibili’ di ogni contesto esistenziale. Parlano, insomma, del concreto presente perennemente incombente del mito. Eppure questa ‘aspirazione’ classica, caparbiamente dipinta e polemicamente sottratta a ogni capziosa attualità, è pervasa da un modo di sentire, vedere e fare, a mio avviso rappresentativo dell’estrema, ultima speranza del nostro tempo: il ritorno alla mente. Aspirazione certo molto più attraente delle squinternate eppur violentissime immagini spruzzate sul mondo dalla moderna acquiescenza».
LUCA FERRARO: DIPINTI E DISEGNI 2021 – 2024
Presentazione di Marco Rossati
Dal 7 al 19 dicembre 2024, nel “Caffè Letterario” – Via Ostiense 95, Roma
Inaugurazione: sabato 7 dicembre dalle 18
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