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Barbara Lodola, Rita Lombardi, Annalisa Macchione e Alessandra Trischitta: sono Le Donne Nell’Arte ora protagoniste della mostra, a Torino, nello spazio di Malinpensa Galleria d’Arte By La Telaccia, a cura di Monia Malinpensa.
Barbara Lodola, nata a Somma Lombardo e animata da una grande passione per la ceramica, crea le sue opere prediligendo il RAKU e l’argilla semirefrattaria bianca. Il periodo del blocco forzato per il Covid è stato un momento per riportare alla luce quella creatività che ha sempre avuto. Ha frequentato corsi di ceramica anche presso il Museo Internazionale del Design Ceramico MIDEC (VA). La curatrice, Monia Malinpensa, spiega «La scultura dell’artista Barbara Lodola si alimenta di un’espressione originale e di un dinamismo colloquiale altamente intimistico in cui i visi umani di donne e di samurai pulsano di vita, di annotazioni simboliche e di estro creativo. In un’elegante e incisivo modulo scultoreo i suoi volti, che regalano all’osservatore immediate emozioni e sensazioni uniche, fuoriescono dall’opera con una costante e intensa carica emotiva. Nelle opere di Barbara Lodola la purezza della materia realizzata con l’argilla semirefrattaria bianca, supportata dalla tecnica a lastra cottura Raku, scandisce un percorso assolutamente personale. I volti, variegati dai ritmi segnici e dai contrasti cromatici, si muovono in una precisa linea interpretativa dando così all’opera un risultato finale estetico e contenutistico integro di significato e di composizione»
Rita Lombardi, nata a Roma, dipinge fin dall’adolescenza e conosce varie tecniche, acquarello, pastelli, olio, china e acrilico. È stata allieva dei pittori Santini, Orelli, Santoro e, per due anni dal 2010, del pittore astratto geometrico Savelli. Il suo stile “Arte Progettuale” parte da un’idea che diventa disegno e poi bozzetto colorato. Trasferisce poi il bozzetto sulla tela. Il suo stile rientra nel movimento Neo-Geo dell’americano Peter Halley e dell’olandese Peter Schuyff. «La prospettiva geometrica, la padronanza della tecnica e la validità strutturale danno completezza alle opere di Rita Lombardi, che costruisce in piena autonomia un modulo di base ben preciso. L’effetto visivo e le promesse concettuali definiscono un’espressione pittorica di chiara astrazione dove le forme, i segni e i simboli giocano in una dimensione altamente suggestiva e originale. È un linguaggio che rivela una moderna espressività e che raggiunge una fermezza formale di studiata scansione. Il gioco dei pieni e dei vuoti, la geometria delle linee strutturali e il descrittivismo cromatico creano un’incisiva realizzazione in cui è evidente un risultato di interessante discorso pittorico che le consente di dare un segno pregnante al suo percorso. L’immagine ottica dei suoi soggetti riesce a trasmettere al fruitore una struttura essenziale e una riflessione costante sempre narrata con estrema sintesi e con originale stile», dice Malinpensa.
Annalisa Macchione, nata a Roma, fin da piccola disegna e dipinge ma solo dopo aver terminato gli studi universitari di Lingue Straniere e Traduzione ha potuto dedicare tempo a questa passione. Dipinge prima da autodidatta leggendo libri di teoria del colore e manuali di pittura poi segue vari corsi di pittura e segue le lezioni del M. Luciano Santoro dal 2003 al 2011 con cui ha potuto imparare nuove tecniche. Macchione, spiega la curatrice «dipinge la visione della realtà con un’intensità contenutistica così viva da far emergere nel soggetto la forza espressiva e la resa simbolica in una linea figurativa densa di significati. La natura, vissuta con forti sensazioni e alla scoperta continua di emozioni, si libera in una evidente padronanza della tecnica a olio e mista su tela realizzata con impegno e con ricchezza poetica. É una pittura equilibrata, armoniosa e ricca di una dimensione dal notevole senso interpretativo che va oltre l’esecuzione figurativa del soggetto perché rivisitata con la fantasia entro dei limiti ben definiti. La sensibilità dell’immagine naturalistica manifesta un iter pittorico di inequivocabile partecipazione emotiva e di propria personalità che risalta in ogni dipinto. Pur restando fedele ai canoni realistici, Macchione ci mostra opere di particolare modernità e di saliente ricerca espressiva».
Alessandra Trischitta, nata a Verona, ama l’Arte in tutte le sue espressioni: musica, pittura, scultura, poesia, letteratura, teatro, fotografia, arti visive. Affascinata dalla meravigliosa capacità dell’essere umano di esprimersi tramite immagini, note, fotogrammi, rappresentazioni sceniche. Tale passione è stata ulteriormente rafforzata dallo studio, durante il liceo classico del testo in tre volumi di G.C. Argan sulla Storia dell’Arte Italiana. «Le rappresentazioni che si raccontano nell’arte di Alessandra Trischitta assumono un’intensa espressività e si avvalorano di uno scenario accurato all’insegna di una concreta comunicazione che sa elevarsi in un’affascinante e sognante dimensione personale e spirituale. Ecco allora che le sue opere diventano motivo d’analisi e di pensiero tanto da riuscire a valorizzare le immagini di una straordinaria intonazione poetica. Il rigore tecnico-formale, di grande capacità e suggestione, e l’essenziale resa simbolica, di assoluta ricerca, permettono a Trischitta di raggiungere risultati notevoli di ottima preparazione. È un’arte che sa far meditare e che ci dà l’esatta narrazione dei propri stati d’animo sempre pervasi dal sentimento, da un particolare entusiasmo e da una sensibile intuitività. Ogni composizione è concepita con vera interiorità, evoluzione stilistica e aspetto contenutistico», conclude Monia Malinpensa.