Categorie: Opening

María Magdalena Campos-Pons: ‘In the garden’, da Dubai a Milano

di - 26 Giugno 2020

A Milano, al numero 5 del centralissimo Corso Matteotti, da oggi, 26 giugno, è possibile entare nell’installazione di María Magdalena Campos-Pons (Matanzas, Cuba, 1959) In the garden, un progetto della Galleria Giampaolo Abbondio curato da Francesca Pasini.

«È di pochi giorni fa la fine dell’avventura di Spazio 22 e ora Galleria Giampaolo Abbondio è già pronta ad annunciare il suo prossimo progetto: l’installazione di María Magdalena Campos Pons. […] L’iniziativa, in programma dal 26 giugno al 13 settembre 2020, inaugura uno spazio temporaneo per l’arte in Corso Matteotti 5», si legge nel comunicato stampa.

«La mia idea di galleria non si è mai fermata e anche la centralità di Milano per il mio lavoro, non è mai venuta meno, quindi quando questo progetto, nato inizialmente per Dubai, non ha potuto concretizzarsi per le tristi vicende della pandemia, ho pensato che la mia città, fosse il luogo più giusto dove presentarlo in anteprima», ha spiegato il gallerista Giampaolo Abbondio alla stampa.

L’installazione di María Magdalena Campos Pons

«In the garden usa la narrazione delle immagini per proporre uno spazio adatto alla meditazione, un racconto fatto di acquerelli, disegni, gouaches, tecniche miste, dove il pubblico potrà concentrarsi su alcuni dei temi di attualità trattati dalle opere: la bellezza del paesaggio, la natura, il ruolo fondamentale dell’acqua nel nostro ecosistema», ha proseguito il comunicato stampa.

«In the garden è un progetto nato per avvolgere una stanza e creare l’empatia di un luogo intimo, di meditazione. Una proposta non convenzionale se si pensa che era destinata a uno stand della fiera di Dubai. Nel luogo dove tutto si moltiplica, pensare a “hortus conclusus”, sembra un’eccentricità. Invece è una dichiarazione poetica, fondante nella sua opera», ha aggiunto Francesca Pasini.

Le parole di María Magdalena Campos-Pons:«Quando ho immaginato In the garden ho pensato a un luogo che invitasse lo spettatore alla redenzione e al peccato, una zona di negoziazione, pacificazione e risoluzione. L’opera è sia monumentale che intima, poiché contrappone luoghi di iniziazione e di cultura interculturale o narrazioni geografiche. Nel dare vita a questo progetto, ho riflettuto profondamente su come il tempo cambia e i gesti e i comportamenti umani creano continuamente trasformazioni e cancellazioni, uniformando la nostra esperienza umana come specie su questo pianeta».

María Magdalena Campos-Pons, Mother Tree. Rooted by the Spine, 2019/20, mixed media on archive watercolor paper triptych: 66 x 101,5 cm each, ph Antonio Maniscalco, courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio

Abbiamo posto alcune domande a Francesca Pasini, curatrice del progetto

Come è nato il progetto In the garden per Milano? Ci sono differenze rispetto a come era stato concepito per Dubai?

«Il progetto In the Garden nasce effettivamente per lo stand di Art Dubai 2020 che purtroppo è stata cancellata a causa dell’emergenza Coronavirus.
È stato un vero peccato perché ritengo che una fiera fosse il luogo ideale per far emergere il contrasto tra la velocità esterna e la pausa soggettiva che i dipinti di María Magdalena Campos-Pons richiedono.
Ho quindi deciso che fosse necessario proporre questo progetto a Milano, nel nuovo spazio espositivo in Corso Matteotti 5, nel cuore della città, cercando di mantenerne intatta la natura. Questa operazione riveste di un nuovo significato, in quanto si tiene in uno spazio temporaneo, che ben interpreta lo spirito d’incertezza che stiamo vivendo in questo momento, sia a livello personale che collettivo».

María Magdalena Campos-Pons, Because the human body is a tree. Spring Awakening III, 2019/20, mixed media on Arches watercolor paper 106,5 x 114,5 cm, ph Antonio Maniscalco, courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio
In che atmosfera si trova immerso chi visita la mostra?

«Ci si troverà avvolti da un’atmosfera onirica, magica fatta di piante, di fiori, di segni…
In the Garden è un progetto nato per avvolgere completamente una stanza e creare empatia con un luogo intimo e di meditazione, in cui l’osservatore è invitato a confrontarsi con la natura che lo circonda, ma anche con la propria natura. Per citare la stessa María Magdalena Campos-Pons si tratta di un’opera che è sia monumentale che intima, poiché vive su una contrapposizione tra luoghi di iniziazione e di cultura a narrazioni geografiche.
È uno spazio in cui lo spettatore è invitato a negoziare, prima di tutto con se stesso e poi con la natura che lo circonda per capire come il come il tempo cambi, e i gesti e i comportamenti umani creino continuamente trasformazioni sul nostro pianeta».

María Magdalena Campos-Pons, Because the human body is a tree. Spring Awakening III, 2019/20, mixed media on Arches watercolor paper 106,5 x 114,5 cm, ph Antonio Maniscalco, courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio

Quali aspetti della ricerca Maria Magdalena Campos-Pons emergono, in particolare, nell’opera In the garden?

«Il dialogo intimo con fiori e alberi che costituisce il fulcro dell’opera di María Magdalena Campos-Pons è stato pensato per uno spazio temporaneo, sia a Dubai che a Milano, per sottolineare metaforicamente l’esigenza di rallentare gli interventi sull’ambiente, renderli meno definitivi; l’ambiente deve essere protetto invece che invaso per farne il luogo della propria intimità. È quasi una profezia.
In the garden usa la narrazione delle immagini per far riflettere su alcuni temi d’attualità trattati dalle opere, come la bellezza del paesaggio, la natura, il ruolo fondamentale dell’acqua nel nostro ecosistema».

María Magdalena Campos-Pons, Because the human body is a tree. Spring Awakening III, 2019/20, mixed media on Arches watercolor paper 106,5 x 114,5 cm, ph Antonio Maniscalco, courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio

La ricerca di María Magdalena Campos-Pons

«Il lavoro di María Magdalena Campos-Pons è definito principalmente dall’indagine sulla sua identità e in particolare sulla sua eredità afro-cubana. Il tema della memoria gioca un ruolo vitale nelle sue istallazioni, fotografie o disegni, riflettendo il sentimento di spaesamento che l’artista prova come espatriata cubana.
Campos-Pons mette costantemente alla prova i confini della pratica artistica, non permettendo mai a se stessa di essere definita da un unico medium. L’esperienza dell’esilio motiva la produzione dell’artista attraverso le tematiche dell’appartenenza, dell’assimilazione e della transculturazione. Altro grande tema ricorrente all’interno della ricerca dell’artista è quello del femminismo, favorito da un forte interesse verso i ruoli di genere.

Fondamentale è la sua partecipazione alla 55ma Biennale di Venezia nel 2013 con il progetto multimediale “53+1 = 54+1 = 55. Letter of The Year” curato insieme a Neil Leonard.

Il lavoro di Campos-Pons è inserito in diverse collezioni pubbliche, tra cui il Smithsonian Institution di Washington, l’Art Institute di Chicago, la National Gallery of Canada, il Victoria and Albert Museum di Londra, il MOMA di New York, il Museum of Fine Arts di Boston, il Miami Art Museum, il Fogg Art Museum di Boston e il Museum Ludwig di Colonia, che vanta la recente acquisizione dell’installazione Bar Matanzas Sound Map presentata dall’artista alla scorsa edizione di documenta di Atene e Kassel», ha ricordato l’organizzazione di In the garden.

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Tag: 55ma Biennale di Venezia Art Dubai Corso Matteotti 5 Galleria Giampaolo Abbondio Marìa Magdalena Campos-Pons milano Neil Leonard Spazio 22

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