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A Milano, a Palazzo Reale, inaugura oggi, 23 luglio, l’antologica di Nanda Vigo (1936, Milano), “Light Project”, a cura di Marco Meneguzzo. «Light Project – ha spiegato l’istituzione – è la prima retrospettiva antologica dedicata da un’istituzione italiana a questa artista e architetto milanese che ha influenzato la scena artistica italiana ed europea degli ultimi cinquant’anni: attraverso l’esposizione di circa ottanta opere – tra progetti, sculture e installazioni – la mostra racconta l’eccezionale percorso di ricerca di una figura di assoluto rilievo nel panorama europeo, dagli esordi alla fine degli anni Cinquanta sino alle esperienze più attuali».
«La mostra – si legge nel comunicato stampa – si inserisce nel percorso con il quale Palazzo Reale, per il quarto anno consecutivo, esplora nella programmazione estiva l’arte contemporanea, approfondendo e valorizzando il lavoro di maestri dell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi e il rapporto che hanno avuto con la città di Milano dove hanno vissuto, creato ed elaborato la propria ricerca, come nel caso specifico di Nanda Vigo».
Abbiamo posto alcune domande a Nanda Vigo.
Questa mostra è la prima antologica che un’istituzione italiana Le dedica. Lei ha influenzato la scena artistica italiana ed europea degli ultimi cinquant’anni: che effetto Le fa vedere ben 80 delle Sue opere in questo contesto? Ed essere tra le pochissime artiste donne ad avere avuto una retrospettiva a Palazzo Reale?
«Meno male che sono ancora viva, per la retrospettiva.
E mi pare molto giusto che un’istituzione milanese mi dedichi questa mostra dopo più di sessant’anni di lavoro essendo inoltre io stessa una milanese doc. Se poi la mettiamo sul femminile, quote rosa a parte, è certo che molto resta ancora da fare».
Come avete selezionato i pezzi i mostra nella Sua enorme produzione e quali aspetti della Sua ricerca emergono maggiormente dal percorso allestitivo?
«L’ordinamento della mostra è per decenni: Sessanta, Settanta, Ottanta, Novanta e Duemila. I pezzi sono stati selezionati in base alla spazio a disposizione. Il filo conduttore è ” la luce” nei suoi aspetti più intriganti, gioiosi e atti ad una ricerca introspettiva personale dell’osservatore».
Tra futuro e passato: Lei ha vissuto tutta la storia dell’arte italiana recente da protagonista. È artista, architetto e designer. Ci può dire due aspetti del mondo dell’arte del passato che andrebbero recuperati? E due “pronostici” per il futuro? Dove sta andando l’arte, oggi?
«Tutto quanto riguarda l’arte del passato deve essere un compendio alla ricerca, quindi tenuto in alta considerazione. Fintanto che i “giovani” non se ne rendono conto, non ci può essere evoluzione. Ecco perché attualmente l’arte è in un momento di pesante stallo. Se non si studia e se non ci si confronta con l’arte passata, è impossibile andare oltre. La mia generazione ha svolto questo lavoro di confronto che chiaramente ha dato i suoi risultati, e tutta l’arte contemporanea, a partire dai concettuali, ai “poveri” e persino ai graffitisti, parte e si consolida attraverso le nostre ricerche. E sono felice di dire “noi” in quanto il meraviglioso è stato che contemporaneamente in tutta l’Europa si sviluppasse a macchia d’olio la “ricerca”. E tutto insieme, con Lucio Fontana sempre in testa, nasce il Movimento Zero e soprattutto si formano tutti i gruppi cinetici, visuali, programmati, etc. Con interscambio tra gli artisti stessi al di là dei critici e dei galleristi. È per questo che mi piace dichiarare che gli artisti hanno fatto un’Europa unita molti anni prima dei politici». (Silvia Conta)
Nanda Vigo
Light Project
A cura di Marco Meneguzzo
Una mostra Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale
In collaborazione con Archivio Nanda Vigo
Dal 23 luglio al 29 settembre 2019
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
Opening: 22 luglio 2019, alle 18.30
Orari: lunedì dalle 14:30 alle 19:30, martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 19.30, giovedì dalle 9.30 alle 22.30, venerdì dalle 9.30 alle 19.30, sabato dalle 9.30 alle 22.30, domenica dalle 9.30 alle 19.30 (primo piano, ingresso gratuito)
www.palazzorealemilano.it