Categorie: Opening

‘Passaggi di stato’: Paola Pezzi a Gaggenau DesignElementi, Milano

di - 4 Aprile 2022

L’importanza che esercitiamo sulle cose può apparire scarsa se incessante è il divenire che ci circonda e se tutto accede all’esistenza per trascorrere in essa solo un breve istante prima di passare ad altro stato. Enigmatica, così, appare l’alternanza del divenire e dell’essere, ancor più all’uomo che prova il bisogno di trattenere con accanimento il minuto transitorio, il momento che gli sfugge. Paola Pezzi, da sempre, con il suo gesto artistico, disciplina e domina la materia, dando vita a forme in cui è chiara la dimensione del divenire.

Negli spazi di Gaggenau DesignElementi, in un percorso di diciotto opere, che raccontano trentacinque anni di carriera, Paola Pezzi e Sabino Maria Frassà, riescono a restituire qualcosa di naturale, e reale, e autentico: quel momento in cui si assiste al passaggio, quell’attimo che, trasformato in immagine, rivela quella tensione necessaria a comprendere cosa sia successo, cosa sia cambiato.

Paola Pezzi, Passaggi di stato, Gaggenau Materiabilia, 2022. Photo credits Francesca Piovesan

Una canzone diceva «le mani, tutto comincia sempre con le mani». Risuona nel profondo interiore di fronte a un lavoro come A piene mani, un nido, una palla di guanti da lavoro che diventano opera d’arte nell’atto del fare. Naturale e irrefrenabile è la voglia di toccare, con mano appunto, il cambiamento di materia cui si assiste. Che cosa può significare aver voglia di tenere per mano la materia? Forse non è soltanto una questione di possessività, per affermarne la proprietà. Anzi, di fronte a queste opere, viene da pensare che sia soltanto un modo per mantenere il contatto, per comunicare senza parole, per dire «Ti voglio con me, non te ne andare».

Paola Pezzi, Passaggi di stato, Gaggenau Materiabilia, 2022. Photo credits Francesca Piovesan

Volutamente monocroma e bianca per favorire l’unione alla dimensione tattile, sensuale, che instaura con lo spettatore un’immediata empatia, la mostra celebra la mano, il fare di Paola Pezzi dagli anni Ottanta, quando i suoi lavori erano frutto di un gesto di avvolgimento, agli anni Duemila, quando il movimento diventa più centrifugo. Da una spirale che si avvolgeva in se stessa – come in Nuclei originari – con il passare del tempo la spirale originaria si apre, muovendosi dall’origine verso l’esterno. Opera dopo opera è sempre più radicata l’idea che l’artista possa permettersi di non esibire il centro focale da cui tutto nasce: può anzi arrotolarsi in mille giravolte e poi tornare offrendosi pieno di concretezza. Diversi sono i materiali, plastici e tessili comprendendo alluminio, cannucce, cotton fioc, passamanerie, frange e matite: tutti presi dalla vita quotidiana, quasi a rivendicare che tutta la nostra esistenza non è altro che un passaggio di stato.

Paola Pezzi, Passaggi di stato, Gaggenau Materiabilia, 2022. Photo credits Francesca Piovesan

Non commettiamo però l’errore di credere in una dimensione caotica, o disordinata, come potrebbe la mente portarci a credere volendo immaginare pressioni e mutazioni dell’ambiente esterno che ci spingono a trasformarci continuamente. Paola Pezzi costruisce con maestria ed eleganza ordine e spazio, ponendoci nella condizione naturale di aver voglia di scoprire l’incanto del divenire, aspettando un nuovo passaggio di stato per crescere, per vivere davvero.

Paola Pezzi, Passaggi di stato, Gaggenau Materiabilia, 2022. Photo credits Francesca Piovesan

Passaggi di stato è questo, in una parola è vita: vita che si muove in un costante divenire generato dall’esplosione di energia da cui hanno avuto origine. «Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno», sosteneva Ernest Hemingway, «ma tutto ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi».
Nello straordinario legame con Marisa Merz, non solo i materiali – dall’alluminio alle fibre tessili – ma anche il movimento vorticoso avvicinano queste due grandi artiste, nelle opere di Paola Pezzi sembra che la gioia di vivere derivi dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso. Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un’esistenza non convenzionale ma sempre fedele a noi stessi.

Paola Pezzi, Passaggi di stato, Gaggenau Materiabilia, 2022. Photo credits Francesca Piovesan

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