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A Milano, alla Prometeo Gallery, inaugura oggi, 29 gennaio, “Vicino Altrove”, la bi-personale di Regina José Galindo (1974, Città del Guatemala) e Iva Lulashi (1988, Tirana).
“Vicino Altrove” è «pensata come un luogo antropologico che agisce da principio di senso per chi lo abita e principio di intelligibilità per chi lo osserva. Regina José Galindo e Iva Lulashi, rispettivamente con la performance e la pittura, forniscono una serie di immagini che sono registrazioni obiettive, trascrizioni reali e interpretazioni di storie individuali esplicitamente implicate nella storia collettiva», si legge nel comunicato stampa.
Ecco cosa ci hanno raccontato da Prometeo Gallery.
Come è nata la bi-personale “Vicino Altrove”, perché avete scelto di unire in una bi-personale opere di Regina José Galindo e di Iva Lulashi?
«Vicino Altrove nasce da una riflessione su quegli eccessi che contraddistinguono la nostra epoca e che, complici l’accelerazione smisurata del tempo e la moltiplicazione degli spazi, consentono di essere “vicino” pur essendo “altrove” nello stesso momento. Riconoscendo che i riferimenti dell’identificazione collettiva sono oggi più che mai fluttuanti, e premessa l’inevitabile necessità di produzione di senso individuale, Vicino Altrove è stata pensata, e strutturata, come un luogo antropologico che agisce da principio di senso per chi lo abita e principio di intelligibilità per chi lo osserva. Abbiamo scelto di unire due artiste come Galindo e Lulashi perché entrambe, pur con mezzi differenti, rispondono a tale necessità fornendo una serie di immagini che sono registrazioni obiettive, trascrizioni reali e interpretazioni di storie individuali esplicitamente implicate nella storia collettiva».
Quali opere di Regina José Galindo e di Iva Lulashi esporrete e, rispettivamente, come si collocano nella ricerca dell’artista?
«Di Regina José Galindo abbiamo scelto una selezione di performance contundenti come Die Feier, World Power e El Gran Retorno, realizzati nel 2019 rispettivamente a Vienna, in Cina e a Città del Guatemala, insieme a Make America Great Again (2017), Raices (2015) e La Verdad (2014). In questi lavori, che si inseriscono nella personale ricerca artistica di Galindo come naturale evoluzione dell’uso del corpo come atto di denuncia, di passione politica e di mobilitazione, è evidente come non si dispieghi soltanto l’atto in sé ma anche, e soprattutto, la tensione – o ancor meglio – la relazione prima, e vitale, tra corpi.
Per “Vicino Altrove”, Iva Lulashi ha prodotto una serie di nuovi dipinti che nascono dal ritrovamento e dalla selezione di immagini, ampiamente e socialmente condivise, in cui i riferimenti storici e culturali si intrecciano a ritratti di momenti di vita pubblica e privata. La nuova produzione, che dà sempre nuove e inaspettate sovrapposizioni estetiche a tematiche largamente note, politiche, o religiose o legate alla sfera erotica, si inserisce nella sua personale ricerca artistica approfondendo l’indagine sull’eredità che oggi più che mai è trasmessa e condivisa dalla vasta esibizione di immagini che contraddistingue la nostra società».
Quali saranno le successive mostre in galleria e a quali fiere parteciperà Prometeogallery nei prossimi mesi?
«Prometeo Gallery Ida Pisa raggiungerà Cape Town a Febbraio per partecipare a Investec Cape Town Art Fair con un’ampia selezione degli artisti rappresentati, da lì si sposterà a Madrid per Arco Madrid, con un progetto con Regina José Galindo, Iva Lulashi e Ruben Montini, e al termine di Arco raggiungerà New York per partecipare a The Armory Show con un solo project di Hiwa K. In galleria invece l’attività espositiva continuerà con le mostre personali di Julieta Aranda, Giuseppe Stampone, Fabrizio Cotognini e Filippo Berta».