Categorie: Opening

‘Rendezvous’: Vibeke Mascini alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano

di - 28 Settembre 2022

Da oggi, 28 settembre, a Milano, negli spazi della Fondazione Arnaldo Pomodoro è aperta “Rendezvous” di Vibeke Mascini (1989, L’Aia), il secondo appuntamento dell’annuale ciclo espositivo di Project Room, «progetto “osservatorio” della Fondazione, dedicato ai più recenti sviluppi del panorama artistico internazionale», affidato per il 2022 alle curatrici Chiara Pirozzi e Alessandra Troncone.

In “Rendezvous” (fino al 18 dicembre), Project Room #16, «progetto inedito che Vibeke Mascini ha concepito per gli spazi della Fondazione, l’artista olandese mette in dialogo le sue ricerche con le suggestioni provenienti dall’approfondimento della pratica artistica di Arnaldo Pomodoro e dei documenti conservati nel suo archivio», ha spiegato la Fondazione.

«Con questa edizione delle Project Room, – ha proseguito – Fondazione Arnaldo Pomodoro dà avvio a un nuovo corso del progetto, che intende evidenziare le assonanze tra temi e interessi di ricerca delle nuove generazioni con quelli che hanno caratterizzato il percorso artistico di Arnaldo Pomodoro, oggetto delle mostre Open Studio allestite nello Studio dell’artista.
Il tema scelto dallo staff di Fondazione e dalle guest curators come chiave interpretativa trasversale delle Project Room e dell’Open Studio 2022 è quello dell’origine, da intendersi nelle sue molteplici valenze espressive, contenutistiche e materiche».

Project Room #16. Vibeke Mascini, Rendezvous, 2022. Installation view at Fondazione Arnaldo Pomodoro. Ph. Carlos Tettamanzi

Il percorso espositivo

«Interessata alle possibilità di trasformazione della materia attraverso l’uso alternativo e autogenerativo dell’elettricità – intesa come proprietà naturale o come frutto di processi industriali – Mascini realizza installazioni multimediali complesse, spesso in collaborazione con studiosi di altre discipline, giocate sull’equilibrio di concetti speculari come vita-morte, positivo-negativo, azione-stasi.
Da questi interessi nasce la curiosità dell’artista per l’uso che Arnaldo Pomodoro fa dell’osso di seppia come supporto da incidere per la creazione di gioielli e piccole sculture, nel quale resta impressa la traccia in negativo dell’oggetto realizzato.
“Rendezvous” riflette sul concetto di impronta, intesa da Mascini come segno fisico di un tempo dinamico che si cristallizza.
Espandendo la sua ricerca al campo delle scienze naturali, l’artista ha attivato una strettacollaborazione con il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, che ha realizzato per il progetto una serie inedita di scansioni 3D di porzioni di impronte di dinosauri del sito paleontologico dei Lavini di Marco (Rovereto), nelle quali è evidente l’incrocio tra specie animali diverse vissute a centinaia di anni di distanza fra loro.
A partire da queste scansioni, Mascini ha realizzato per lo spazio della Project Room della Fondazione alcuni calchi riempiti di acqua nella parte concava, che reagirà al passaggio del pubblico vibrando grazie alla presenza di un rilevatore di anidride carbonica.
In questo modo “Rendezvous” racconta e rende manifesta una stratificazione di segni caricati di nuovi significati, in grado ditrasformare un tempo passato e fermo in un tempo presente e in movimento grazie alla sorpresa generata da un nuovo e inaspettato incontro», ha anticipato la Fondazione.

Ne abbiamo parlato con Chiara Pirozzi e Alessandra Troncone, curatrici del progetto, nell’intervista qui sotto.

Project Room #16. Vibeke Mascini, Rendezvous, 2022. Installation view at Fondazione Arnaldo Pomodoro. Ph. Carlos Tettamanzi

Quali aspetti della ricerca di Vibeke Mascini vi hanno spinto a invitarla?

«Conoscevamo già da diverso tempo il lavoro di Vibeke, artista olandese, e abbiamo sempre apprezzato molto la sua attitudine a lavorare per progetti specifici, ad hoc, attorno a determinati concept.
La sua ricerca si è confrontata lungamente con il tema dell’energia, in particolare quella elettrica, e si incontra perfettamente con la tematica dell’origine che abbiamo scelto per le Project Room. Molti dei suoi lavori precedenti sono legati alla rilettura e al riutilizzo di fonti di energia con scopi differenti rispetto a quelli canonici. Ci piaceva l’idea di questo suo interpretare l’energia – quindi l’origine – di un processo, della materia, attraverso il tema della trasformazione, che a sua volta produce ulteriori significati».

Project Room #16. Vibeke Mascini, Rendezvous, 2022. Installation view at Fondazione Arnaldo Pomodoro. Ph. Carlos Tettamanzi

Parte importante del progetto è la collaborazione con il MUSE di Trento. Ce ne potete parlare?

«La collaborazione con studiosi e scienziati fa parte della pratica dell’artista. Vibeke sin dall’ideazione del progetto per Fondazione Arnaldo Pomodoro si è interessata ai musei di storia naturale e in particolare alla procedura di conservazione dei fossili, che non possono essere trasportati, ma di cui è necessario fare dei calchi. Era interessata all’aspetto di una forma che condensa positivo e negativo, quindi il calco come forma che riempie il vuoto lasciato dall’impronta, che a sua volta diventa un oggetto e materiale conservato in un museo.
Per via di questo suo interesse per il mondo delle scienza naturali, delle impronte e della conservazione delle tracce attraverso i calchi siamo entrate in contatto con Massimo Bernardi, un paleontologo conservatore e curatore del MUSE di Trento con cui l’artista ha intessuto un profondo dialogo. La collaborazione si è concretizzata nella realizzazione, per la prima volta, di una serie di scansioni 3D di una parte delle orme di dinosauro risalenti al periodo Giurassico del sito di Lavini di Marco, nelle vicinanze di Rovereto. Le scansioni sono state inviate all’artista che le ha elaborate e reinterpretate con un processo tecnologico e ha realizzato gli oggetti esposti in mostra. La testimonianza di questo processo è raccolta nel booklet che abbiamo pubblicato in occasione della mostra».

Project Room #16. Vibeke Mascini, Rendezvous, 2022. Installation view at Fondazione Arnaldo Pomodoro. Ph. Carlos Tettamanzi

Al tema dell’origine sono state dedicate le mostre che avete curato per la Fondazione Arnaldo Pomodoro, la prima con Pamela Diamante (ne avevamo parlato qui) e, ora, la seconda con Vibeke Mascini. Come avete scelto questo tema?

«L’origine è un termine che si presta a essere affrontato da molteplici punti di vista, da un lato è inteso come momento fondante della creazione, anche di quella artistica, dall’altro è pensato come origine di processi. Questa parola è tornata spesso negli studi preliminari che abbiamo fatto sull’opera di Arnaldo Pomodoro: essendoci stato chiesto dalla Fondazione stessa di relazionarci con l’archivio siamo partite dallo studio del lavoro dell’artista e abbiamo incontrato frequentemente la parola origine, anche in riferimento alla sculture dell’artista. Ci piaceva estendere questo significato e giocare con l’idea che il lavoro di Pomodoro potesse diventare l’origine di nuove produzioni, delle nuove creazioni delle artiste che abbiamo invitato per questo progetto. Per noi è importante il concetto dell’originare un nuovo processo creativo, una nuova opera a partire dal lavoro di Pomodoro, non come omaggio, quanto piuttosto come spunto per lo sviluppo autonomo di nuove opere delle artiste invitate».

Project Room #16. Vibeke Mascini, Rendezvous, 2022. Installation view at Fondazione Arnaldo Pomodoro. Ph. Carlos Tettamanzi

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