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A Milano, a FuturDome inaugura oggi, 9 ottobre, la prima personale in Europa di Ricardo Carioba (1976, São Paulo): “Non Linear Spatial Normalizations”, a cura di Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria.
Nel museo di Milano, non lontano dalla fermata della metropolitana Loreto, Carioba presenta «quindici installazioni interamente attraversabili, una serie di lavori fotografici e un progetto specificatamente creato per FuturDome. Nell’oscurità del piano interrato, Ricardo Carioba amplifica la percezione dei legami tra suoni e immagini, basandosi sulle informazioni visive derivanti tanto dallo sguardo quanto dall’acustica sonora. Il livello armonico e il piano visuale creeranno una connessione stereofonica tra i nostri occhi e le nostre orecchie, dispiegando le fondamenta della spazialità e della percezione», si legge nel comunicato stampa.
«Il titolo della mostra,“Non Linear Spatial Normalizations”, – ha spiegato FuturDome – fa riferimento alla tecnica di Normalizzazione Spaziale, che viene spesso eseguita nel neuroimaging funzionale, adoperato nella scansione cerebrale. Il ricercatore la esegue per determinare quali siano le aree che comunemente si attivano quando molteplici soggetti umani eseguono gli stessi compiti o vengono stimolati allo stesso modo. La ripiegatura non lineare, si attua invece a posteriori per poter contrastare la deformazione che le immagini del paziente possono presentare (a causa della respirazione, alterazioni anatomiche, movimenti e molti altri fattori)».
Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria ci raccontano la mostra.
Come è nata la personale di Carioba a Milano? Come si inserisce nella visione di FuturDome?
«Ricardo Carioba inaugura la sua prima mostra europea, come un percorso espositivo all’interno del quale il contesto diventa il lavoro. Non per estendere gli spazi di FuturDome o per permeare, per colonizzare la città, quanto, piuttosto, per trovare un tempo e un luogo con le persone che attraverseranno i suoi lavori, dove nuovi significati e nuove percezioni potranno ri-animarle. Da anni avevamo intenzione di mostrare un unicum, nello scenario audiovisuale latinoamericano, tanto per l’utilizzo del colore, quanto per il suo lavoro sul rapporto fra le distanze, e oggi finalmente possiamo aprire al pubblico il suo più esteso progetto ambientale. Includendo un lavoro inedito, concepito appositamente per FuturDome».
Come sarà articolato il percorso espositivo?
«La mostra si sviluppa a partire dall’androne e prosegue nel corpo interno di FuturDome, dal piano interrato al terzo piano. Da Èter (2011) a Bilateral (2019), da Fato Oculto (2018) a Horizonte Negro (2013) saranno presenti due o tre installazioni per piano, accompagnate anche da fotografie e disegni. Abbiamo voluto creare, con “Non Linear Spatial Normalizations”, un corpo fluido, unico, che fondesse in un solo incubatore un ampio e attraversabile spettro dei lavori di Ricardo Carioba, senza interruzioni. Mentre il registro visivo sarà perfettamente scandito, dalle architetture delle stanze, il suono sarà libero di veicolarsi fra stanze e scale».
Come si sviluppa la ricerca dell’artista?
«Nel suo processo artistico, la percezione presenta livelli di lettura scientifici, analitici oppure meramente fenomenici che rendono evidente che cosa significhi apportare conseguenze sulla logicità dell’arte stessa. Fasciati dalle sue installazioni, tutti possono diventare co-costruttori del registro visivo, conferendo un’ulteriore identità al lavoro, che potrebbe far emergere tanti significati quante saranno le persone che interagiscono con esso. Nella scena artistica contemporanea brasiliana, Ricardo Carioba risulta quasi un estraneo, un artista che si muove sui limiti periferici del linguaggio più che nel suo centro; una singolarità che collabora con musicisti e scienziati piuttosto che con altri artisti o curatori. Prendendo i dati come tema e materiale ricorrenti, Carioba ha approfondito una multi-sostanzialità infinitesimale degli scenari che costruiscono le nostre realtà sociali, politiche, tecnologiche e transmediali. Spaziando dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, installazioni, fotografie e disegni incorporano varie onde sinusoidali, impulsi sonori, pixel di luce e dati numerici, a volte in combinazioni straordinarie. A volte in evidente forma di opposizione al mondo».
Quali saranno i prossimi appuntamenti di FuturDome?
«La mostra di Ricardo Carioba a Milano verrà estesa fino a dicembre. A fine gennaio 2020 inaugureremo una mostra dei nostri artisti in residenza e poi ad aprile presenteremo tre diverse personali: due dedicate ad artisti già affermati, provenienti dalla Danimarca, mentre, negli attici, ospiteremo un lavoro nuovissimo di un’artista emergente italiana».
Ricrado Carioba
Non Linear Spatial Normalizations
A cura di Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria
Dal 10 ottobre 2019 al 23 novembre 2019
FuturDome
Via Giovanni Paisiello 6, Milano
Opening: 9 ottobre 2019, dalle 18.30 alle 22.30
Orari: dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 19.30
www.futurdome.org, futurdome@futurdome.org