“Il Vuoto Addosso” è la seconda personale di Ruben Montini (1986, Oristano) nello spazio milanese della Prometeogallery di Ida Pisani, un percorso espositivo che si snoda attraverso opere appositamente realizzate e che, domani, sarà inaugurato da una performance. La mostra si lega, fin dal titolo, alla sensazione di vuoto frequente nell’individuo contemporaneo che, in questo contesto, assume una dimensione più vasta e sociale alla ricerca del cambiamento: «Non esiste – scrive Angel Moya Garcia nel testo critico che accompagna la mostra – atto più politico che la condivisione dell’intimità di una persona che cerca una rivoluzione, una protesta e una difesa dei propri diritti solo attraverso la normalizzazione della propria quotidianità. Non esiste istanza più politica che l’emergenza di evidenziare la vulnerabilità e le incertezze di un modello comportamentale che differisce dall’oggettivizzazione e dalle prescrizioni imposte.».
Abbiamo posto alcune domande sulla mostra a Stefano De Gregori, gallery manager.
Qual è il concept della mostra? Che opere vedremo?
«La personale di Ruben Montini, la seconda nello spazio di via Ventura, si focalizza su diversi aspetti della sua ricerca.
Il vuoto addosso è una sensazione privata dilatata e altamente diffusa nella realtà attuale.
In questo caso specifico l’artista si concentrerà su un vuoto emotivo e personale che diventa radicalmente poetico e politico. La mostra verrà presentata da un testo curatoriale scritto da Angel Moya Garcia. L’esposizione occuperà il piano superiore della Prometeogallery e la Project room, in cui verranno esposte tutte opere inedite realizzate appositamente per la mostra».
Per l’opening è prevista una performance, potete darci qualche anticipazione?
«La performance, “Il vuoto attorno” introdurrà la mostra e stimolerà fin dall’inizio la riflessione su ciò che viene nascosto.
Un abbraccio sospeso in completa solitudine in cui l’artista, sorretto soltanto da alcune strutture in acciaio, si rapporta ad un’alterità celata».
Quali sono, in breve, i cardini della ricerca di Ruben?
«Come spiega Angel Moya Garcia nel suo testo scritto per la mostra: «Urgenza, radicalità, romanticismo e nostalgia caratterizzano la ricerca di Ruben Montini. La sua necessità di evidenziare l’indebolimento di quei legami che derivano dal senso di appartenenza e dalla partecipazione alla vita collettiva di una determinata comunità, insieme all’esigenza di sublimare alcuni aspetti della propria vita privata determinano una produzione di lavori in cui ricami, rappresentazioni fotografiche, installazioni e performance diventano istantanee, precarie e fragili. Un linguaggio visivo intimo e rivolto verso la storia della performance che l’artista attualizza e rilegge costantemente». ».
Come si inserisce questa mostra nella programmazione della Prometeo Gallery? Quali saranno i prossimi progetti?
«La personale di Ruben Montini sarà la mostra inaugurale della programmazione per il nuovo anno di Prometeogallery.
In programmazione abbiamo una mostra che presenteremo a Madrid in concomitanza con la fiera di Arco, in cui verranno presentate le opere di Mao Tongqiang, per la prima volta in Spagna, a cura di Ada Naval. In seguito per Milano, durante il periodo di Miart, sarà presentata una personale dedicata all’artista Curdo Iracheno Hiwa K.». (Silvia Conta)
Ruben Montini
“Il Vuoto Addosso”
dal 22 febbraio al 23 marzo 2019
Prometeogallery
Via Privata Giovanni Ventura 6, Milano
Opening: 21 febbraio 2019, ore 18.30
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 11.00 alle 19.00, sabato dalle 14.00 alle 19.00
www.prometeogallery.com, info@prometeogallery.com