Nasce dalla collaborazione di Petra Feriancová (1977), artista rappresentata dalla galleria, con Stano Filko (1937,Veľká Hradná – 2015, Bratislava), uno degli artisti concettuali più importanti della Neoavanguardia del territorio CEE, la mostra “DISTRACTION/ÉLAN/VITAL/ECHO/ALPHA?”.
«Sto provando a dare un ordine alle opere che Stano mi ha offerto in dono, così come a quelle che ho comprato dal figlio dopo la sua morte, ad inserirle in un quadro di riferimento, in un fondo. Obiettivo del mio studio è dar mostra del lavoro allo spettatore. Per le mie opere uso lo stesso approccio, ma spesso è necessario del tempo prima di riuscire ad osservarle a distanza, o comunque dalla prospettiva di uno spettatore. In questo caso la scelta di un’immagine appropriata è più efficace, perché non cerco di prenderne le distanze come faccio con le mie opere». Scrive Petra Feriancová.
La mostra si apre con delle grandi opere, dei banner, realizzati da Stano Filko per la sua partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2005, “Model of the world. Quadrophony”, rappresentativi del modus operandi dell’artista.
«Di solito ho moltissime idee, personalmente credo che le prime siano le migliori, ma considerando che qui non si tratta di un lavoro ‘site-specific’, ma piuttosto ‘situation-specific’, ho lasciato da parte le pareti grezze e i profili per cartongesso che ho avuto in mente per molto tempo. Le mie reazioni iniziali tendono ad essere mimetiche, in quanto provo a comprendere e a diventare un tutt’uno con il mio soggetto. Questa risposta sarebbe epica e antiecologica per Filko. Il tempo e lo spazio sono di nuovo in pericolo. La pressione di dover scavare più a fondo nelle opere di Filko mi ha portata a scoprire di più sulle mie stesse opere, relitti semi-ricercati privi di conclusione. Passando per questa mancanza di conclusione, per i temi ricorrenti legati alla sistematizzazione antropocentrica della natura e alla comprensione della natura in quanto invenzione umana, ho scoperto in un angolo del mio inconscio e in un modo che in un certo senso potrebbe definirsi utilitaristico, che la logica e le associazioni funzionano.». Continua Petra Feriancová.
Il percorso prosegue con una serie di altri lavori chiave della carriera di Filko, come “Happsoc” e “Transcendencia”. Petra Feriancová, che ha curato l’allestimento della mostra, ‘risponde’ ad alcune opere di Filko con dei riferimenti alla sua costante ricerca nel trovare un nuovo sistema.
«Alle opere di Filko in mostra non ho voluto dare un’impronta impattante dal punto di vista architettonico, il mio è un progetto referenziale. Stano Filko è di per sé un architetto, i suoi sono lavori strutturali ed in grado di strutturarsi. Nonostante oggi appaiano frammentati, potenzialmente sono ancora un sistema di architravi, come le rovine di un foro romano. (…) Le opere di Filko sconfinano nello spazio, per questo i miei interventi non ne costituiscono la base, ma piuttosto una glossa. A volte sono invadenti, altre completamente impercettibili. (…) Ho scelto opere del mio passato per ragioni già esposte, perché ho creato i miei lavori quando ho avuto modo di conoscere e ascoltare Stano, in un arco temporale che va dal 2012 al 2015, anno della sua morte. La mia ricerca era orientata verso la zoologia e la botanica e anche se ammiravo i dipinti di Stano, non ne condividevo il punto di vista. Nel 2020 mi hanno invitata a prendere parte a Hydrozoa, a reagire alla mostra permanente di Filko». Approfondisce Petra Feriancová.
“DISTRACTION/ÉLAN/VITAL/ECHO/ALPHA?” resterà visibile fino a marzo 2023. L’inaugurazione arriva quasi a chiusura di un anno che Gilda Lavia ci dice essere stato «intenso e ricco di progetti. Una serie di mostre personali hanno animato gli spazi della galleria (Élle de Bernardini, Marc Bauer e Carla Grunauer) e molti sono stati gli impegni, oltre le fiere, che hanno visto gli artisti della galleria impegnati in altri progetti come: Leonardo Petrucci alla Fondazione Imago Mundi di Treviso, Pamela Diamante con la presentazione dell’opera site specific per Covivio a Milano e prossimamente Gabriella Ciancimino al Museo del Novecento di Milano.».
E a proposito del 2023… «la galleria sarà impegnata con diversi progetti nazionali ed internazionali. Speriamo sia un anno ricco di soddisfazioni e tante belle novità».
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