A Milano, negli spazi della Cortesi Gallery, inaugura oggi, 27 ottobre, dalle 18.00 alle 20.00, la mostra “HEINZ MACK. Strutture di energia”, a cura di Francesca Pola, che rimarrà aperta al pubblico fino al 27 gennaio 2023.
Heinz Mack (1931, Lollar, Germania), ha ricordato la galleria, «è una figura fondamentale nell’arte della seconda metà del XX secolo: artista radicale e rivoluzionario, attivo dagli anni Cinquanta in una chiave di continuo rinnovamento. Dopo l’estesa e significativa esposizione monografica dedicata all’artista nel 2019, in cui era possibile ripercorrere il suo intero iter creativo, Cortesi Gallery presenta nella sua sede di Milano una nuova mostra di Mack, che in questa occasione si concentra principalmente sulle opere degli ultimi dieci anni della sua attività».
«L’esposizione, come la precedente, curata da Francesca Pola, in stretta collaborazione con l’artista e il suo studio: intende prestare una particolare attenzione all’attività recente di Mack, concentrandosi sulla dialettica di colori puri delle sue Chromatische Konstellationen (costellazioni cromatiche), che stratificati nella trasparenza o giustapposti nell’accostamento, in contrappunto o gradazione, articolano le spazialità della superficie in nuove, radiose armonie. Vi si ritrova quella relazione dinamica e attiva tra colore, luce, struttura e spazio che costituisce il fulcro ideativo di queste straordinarie strutture di energia, insieme cromatica e fisica».
«Il percorso espositivo è punteggiato da alcune opere di grande dimensione, tra cui le prorompenti scansioni di Parade of Colours (Chromatic Constellation), 2000, in dialogo con lavori recenti provenienti direttamente dallo studio dell’artista, tra cui una selezione di opere su carta, che mettono in evidenza la ricerca della purezza e della trasparenza cromatica».
«Emerge una pittura dirompente, nella quale non c’è nulla di naturalistico o descrittivo, quanto piuttosto un dispiegarsi dello spettro luminoso come distillato di pensiero ed energia. Nell’opera di Mack, il colore è pensato come spazio e luce, che procede dal bianco al nero per gradi intermedi di oscillazione, in opere dove tutto è ritmo, sequenza armonica di un espandersi cromatico in libera sensualità e travolgente luminosità. Il suo obiettivo è fare emergere la luce stessa: nella sua fisicità e realtà autonoma, non come veicolo di sensazioni o emozioni. È una pittura traboccante di luce, dove la purezza del colore si traduce in vibrazioni continue, richiamate anche da due opere della prima stagione dell’artista qui esposte come indici delle sue precoci e fondamentali ricerche sul rapporto tra struttura e vibrazione, che lo rendono uno dei maestri indiscussi della sua generazione».
«L’esposizione si collega idealmente anche alla recente personale dell’artista alla Biblioteca Marciana di Venezia, “Heinz Mack. Vibration of Light”, Evento Collaterale della 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, dove l’opera di Mack è stata presentata in un dialogo di profondo significato storico-artistico con i dipinti a parete e i tondi del soffitto, opera di maestri del colore e della luce quali Tintoretto, Veronese e Tiziano, che arricchiscono il Salone Sansoviniano».
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