Bassano del Grappa è un esempio interessante nel panorama culturale italiano; un comune che ha recentemente intrapreso un percorso di valorizzazione culturale, attraverso varie iniziative, tra cui il riallestimento dei Musei Civici. In questo clima vivo inaugura la Fondazione THE BANKETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea.
Gli spazi della Fondazione sono iconici, quelli dell’ex filiale della Banca Commerciale Italiana del quale si mantengono molti elementi distintivi, come l’ingresso con la bussola e le cassette di sicurezza. Uno spazio che oggi si è trasformato in un nuovo hotspot per gli amanti dell’arte, che accoglierà insieme alla Fondazione anche un Museo della Pittura Contemporanea.
L’idea è quella di dar vita ad un moderno museo verticale, che parte dalla collezione privata di Antonio Menon e si trasforma in uno spazio dedicato alla pittura contemporanea, un vero e proprio istituto di ricerca aperto al pubblico. Qual è il filo conduttore della collezione? Quello di non guardare le opere come un investimento ma al contrario di investire su artisti che sono fuori dal sistema, che vengono così sostenuti in base ai valori della pittura e non ai valori del mercato.
Un’apertura di cui avevamo già avuto qualche anticipazione ad ArtVerona e ad Artissima, che nella sede di Bassano del Grappa si concretizzano nelle due mostre inaugurali che saranno visitabili fino al 29 febbraio 2024: un’ampia panoramica sulla pittura (segreta) contemporanea e un focus dedicato all’artista Michele Moro.
La prima mostra a titolo Pittura segreta è a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Paolo Zanatta, un duo che ha messo insieme più di settanta artisti contemporanei, con opere che vanno dagli anni 2000 ad oggi e sono accumunati dall’attenzione ad una pittura intima e profonda.
Non una mostra tradizionale, ma una full immersion nella pittura figurativa che va oltre le etichette e ci svela territori inesplorati, segreti. L’idea è quella di concentrarsi su un’arte capace di andare oltre le dinamiche del mercato e che premi invece la ricerca di qualità, mettendo in primo piano gli autori outsider che la Fondazione si propone di sostenere.
Nella gallery #1, ci si perde tra i dipinti di Agostino Arrivabene, Alessandro Busci, Alessandro Papetti, Alex Folla, Alfio Giurato, Andrea Chiesi, Andrea Martinelli, Andrea Angelo Davoli, Carla Bedini, Chiara Sorgato, Cristiano Tassinari, Daniele Galliano, Daniele Vezzani, Danilo Buccella, Domenico Piccolo, Elisa Rossi, Emanuele Giuffrida, Enrico Robusti, Ettore Frani, Ettore Pinelli, Federico Guida, Federico Lombardo e tanti altri, ognuno con la propria storia da raccontare.
Cosa rende allora questi artisti degli outsider? Ci risponde Paolo Zanatta, conservatore delle collezioni, «Gli autori selezionati mostrano la rivoluzione silenziosa e ‘segreta’ della pittura, la sua capacità di rinnovarsi nel tempo, muovendosi sui sentieri accidentati quanto effimeri del presente in divenire». «Una rivoluzione silenziosa, segreta, operata nella pratica assidua della pittura, quotidiana, in ore e ore trascorse a cavalletto, in studi lontano dalle luci della ribalta e delle pubbliche relazioni a oltranza, dalle speculazioni commerciali», aggiunge Cesare Biasini Selvaggi, segretario generale della Fondazione e curatore della mostra.
Il filo comune si ritrova anche nella ricerca pittorica di questi artisti, che fondono in modo indissolubile la vicenda esistenziale e l’essere artista, arte e vita. Un modello che ha un predecessore celebre e ancora più radicale in Joseph Beuys. Per la maggior parte di loro la pratica della pittura è il mezzo per tornare indietro a un tempo senza storia e a luoghi ancestrali nei quali vi è il dominio incorrotto della natura; luoghi dove dominano le emozioni e prevalgono l’empatia, la spontaneità e i sentimenti più genuini.
Ecco che i temi che vediamo rappresentati sono i più vari, il mito innocente e selvaggio che si svela nella campagna, l’io fanciullo e il tempo dell’infanzia, lo spirito di auto-rappresentazione dei luoghi e delle comunità, la memoria individuale e quella collettiva, la storia interiore o l’identità svelata, le contraddizioni che rimandano ai valori archetipi dell’esistere, il sogno e la percezione reale in cui la figura umana è spesso il trait d’union.
Il percorso continua nella gallery #2, dove invece la scena è tutta di Michele Moro, con la sua personale Champions League. Dove «Il bello rappresentato dall’io nella ritrattistica di Moro è presente in qualsiasi forma che, di per sé, può essere considerata non-bella, non-convenzionale, addirittura brutta. È questa la personale ricerca del sublime dell’artista», come spiega Cesare Biasini Selvaggi.
Perché la scelta di questo artista? «Moro rappresenta il prototipo di artista che la Fondazione THE BANKETS ama, ed è quindi immediatamente entrato a far parte del gruppo di artisti con cui noi abbiamo un rapporto diretto, direi quasi intimo. Perché quando ci si ritrova (l’artista e noi) dentro una tela, si condividono emozioni, nasce un rapporto con l’artista che non può che essere intimo. […] L’esposizione, in questo senso, diventa per l’artista un modo per confermare la propria esistenza, una sorta di liberazione dalla propria solitudine: espongo e quindi sono, esisto. C’è sicuramente anche una giusta e necessaria componente di ambizione, che non diventa comunque mai predominante», ci dice Antonio Menon, presidente della Fondazione.
Due mostre che parlano a loro modo di bellezza, ma anche di riscatto e speranza, attraverso ad una pittura che ci guarda, in cui prevalgono le figure di uomini e donne capaci di intercettare lo sguardo dello spettatore e di monopolizzarlo per far sentire la propria voce.
Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea è un’istituzione nazionale dedicata esclusivamente alla pittura contemporanea. Un centro di ricerca e di formazione specialistica con l’obiettivo di avvicinare all’arte italiana e internazionale un pubblico sempre più vasto. Istituita nel mese di agosto 2023 dal collezionista Antonio Menon, suo Presidente, la Fondazione è un’istituzione no-profit che ha le proprie radici nella raccolta d’arte conosciuta come The Bank, in quanto allestita all’interno di un’ex filiale della Banca Commerciale Italiana. Gli spazi di Bassano del Grappa (VI), trasformati nel 2019 in museo privato a seguito di un accurato intervento di archeologia industriale, sono oggi sede della Fondazione e del costituendo Museo della Pittura Contemporanea. I vertici della Fondazione sono costituiti da: Antonio Menon, presidente; Cesare Biasini Selvaggi, segretario generale; Paolo Zanatta, conservatore delle collezioni. La Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea è stata presentata in anteprima nel 2023 ad ArtVerona e Artissima.
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