Come in un momento meditativo, dove si può invertire il punto di vista per concedersi sempre nuove percezioni sensoriale, percettive ed emozionali, “The Sun For All”, a L’Ascensore, si sviluppa «sull’idea di coesistenza tra diversi elementi, come le colonne, la struttura ad angolo, le luci come se fosse la luce del Sole e che unifica tutto. Questo va a ricreare un’atmosfera che riscalda», ci ha raccontato Daria Melnikova.
La mostra nasce nel modo più naturale possibile: una strana coincidenza di eventi che, a raccontarla, fa sorridere Carlo Corona. Tanti sono i suoi segni particolari, è autobiografica e collettiva, proprio come il sole, che appartiene a tutti e a nessuno al contempo, ed è fedele alla magia di Palermo, da cui tutti, e tutto, ne restiamo stregati.
In un percorso di narrazioni e atmosfere da vivere ed esperire, abbiamo chiesto a Carlo Corona e Daria Melnikova, di condurci alla scoperta del Sole per tutti.
Carlo, Daria, come vi siete conosciuti e come avete costruito questo progetto?
Carlo Corona: «C’è un fatto bizzarro in premessa: da un lato Daria Melnikova mi manda una mail per prendere un appuntamento chiedendo di visitare lo spazio e la mostra di Alice Pilusi, dall’altro, Alberto Laganà, lo stesso giorno, mi inoltra nel gruppo Whatsapp del Team il sito web dell’artista il cui lavoro lo interessava parecchio. Alberto mi chiedeva di contattare Daria per proporle una mostra, al che rispondo che avrebbe visitato lo spazio il giorno dopo. Ad ogni modo il giorno della visita incontro Melnikova insieme ai Genuardi/Ruta e Alberto Laganà, per cui le proponiamo se fosse interessata a esporre presso L’Ascensore. Lei accetta molto volentieri ed entusiasti festeggiamo con un bel bicchiere di vino. Tra me e Daria si era creata una certa simpatia reciproca, una connessione che sfociò del tutto casuale nel proporle un progetto da presentare insieme, lei come artista mentre io come curatore. Nei giorni a seguire parlavamo di una presenza ossimorica nelle cose che osservavamo in città. Parlavamo del modo con cui le cose si mostrano in un modo, ma anche nel loro esatto opposto. Probabilmente è proprio grazie a questi continui ossimori che chi viene a Palermo viene stregato. Daria ama Palermo così, davanti ai suoi occhi la città torna a essere il centro del mondo, vuole guardare a una Palermo che guarda al futuro dai suoi palazzi che testimoniano splendori passati e che hanno reso la città uno scrigno di culture diverse. Il palermitano può essere biondo come gli Svevi, bruno come i Greci, olivastro come gli Arabi».
Daria, che significato ha per te la luce e come il sole può essere per tutti?
Daria Melnikova: «La luce è tutto per me, non posso vivere senza. Come essere viventi non possiamo vivere senza la luce, essa agisce sull’umore, sulla lucidità, sui tempi di reazione, sulla quantità e sulla qualità del sonno dell’uomo. La luce è un elemento fondamentale, è indispensabile per il nostro equilibrio psicofisico. “The Sun For All” non vuole essere un atto rivoluzionario, né una protesta sul cambiamento climatico. È un fatto tangibile per chiunque, il Sole è per tutti: appartiene a tutti ma al contempo non appartiene a nessuno. Ma è anche vero il contrario, perché non puoi possedere il Sole. È un chiasmo, un rapporto che sta a uno per tutti, tutti per uno (Alexandre Dumas)»
Daria, Carlo, L’Ascensore, che progetti avete in programma per i prossimi mesi?
Carlo Corona: «La prossima mostra de L’Ascensore sarà una personale di Luca Grimaldi a cura di Giuliana Benassi, con i quali i Genuardi/Ruta hanno recentemente collaborato nella mostra collettiva intitolata “Post-Turismo” che ha avuto luogo in tre diversi B&B del centro di Roma. Le opere esposte nell’appartamento erano in un dialogo con lo spazio volto a esasperare l’estetica del B&B, richiamandone la natura domestica, il legame con i siti turistici e sottolineando la discrasia derivante dall’esperienza della pandemia. Per L’Ascensore sarà anche l’anno in cui i Genuardi/Ruta apriranno la loro casa editrice, la cui prima pubblicazione sarà il catalogo delle mostre finora svolte a L’Ascensore e in uscita entro aprile. Mi sembra un inizio perfetto per questo 2022, e poi vedremo quali altre progetti ci verranno in mente. Invece, nel 2023 Daria farà parte di un progetto di residenza artistica a Palazzo Monti a Brescia. Altro non sa, in quanto posso dire che lei preferisce vivere senza programmi per il futuro. Per quanto mi riguarda, invece, sto collaborando con il nuovo spazio espositivo a Palermo, La Siringe, per la prossima mostra che verrà presentata a metà aprile. Dopo l’estate ci sarà anche un’esposizione tra gli artisti che hanno vinto al bando proposto da A Priori Magazine a Roma per cui ho collaborato come curatore».
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