Un filo rosso sfila tra i corridoi di tre collezioni diverse e le unisce per creare un unico discorso intorno all’arte italiana tra le due guerre. Si tratta delle collezioni della GAM di Torino, dei Musei Reali di Torino e dell’avvocato Giuseppe Iannaccone, messe a sistema in occasione della mostra Viaggio Controcorrente – Arte Italiana 1920-1945, a partire dal 5 maggio e fino al 12 settembre 2021 alla GAM. La mostra è organizzata in collaborazione con Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo, che hanno incoraggiato un ambizioso progetto non solo culturale, ma anche benefico.
Circa 130 opere raccontano il viaggio controcorrente di alcuni artisti che hanno lavorato nel periodo storico molto intenso tra la fine della Grande Guerra e il termine della Seconda Guerra Mondiale. Conclusa l’esperienza delle Avanguardie, si guarda nuovamente al grande passato italiano, prediligendo impostazioni chiare e sobrie, forme pure e composizioni armoniche. Sarà possibile osservare visioni personali e collettive di artisti che hanno scelto linguaggi in controtendenza rispetto al rigoroso ritorno all’ordine di matrice classica e alle politiche culturali del regime fascista, affrancandosi dalle imposizioni accademiche.
Ammiriamo così il lirismo poetico della quotidianità in Ottone Rosai e Filippo de Pisis, l’irruenza espressionista di Scipione e i lavori di Mario Mafai e Antonietta Raphaël – i tre della Scuola di Via Cavour. Il reale ci viene restituito attraverso la lente di Fausto Pirandello, Renato Guttuso e Alberto Ziveri, e uno sguardo è rivolto alle ricerche dei Sei di Torino (Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio, Enrico Paulucci) e del Chiarismo lombardo (Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Umberto Lilloni), fino alle forze innovatrici dei pittori e scultori di Corrente (Ernesto Treccani, Renato Birolli, Lucio Fontana, Aligi Sassu, Arnaldo Badodi, Luigi Broggini, Giuseppe Migneco, Italo Valenti, Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Emilio Vedova).
Le opere sono suddivise nelle sezioni che scandiscono le scelte tematiche di questi grandi artisti: Interni; Figure; Allegorie e Ritratti; Nature morte; Paesaggi/Vedute.
La mostra è curata da Annamaria Bava, responsabile Area Patrimonio dei Musei Reali, Riccardo Passoni, direttore della GAM e Rischa Paterlini, curatrice della collezione Iannaccone. Come ha sottolineato anche l’Assessora alla Cultura della Città di Torino Francesca Leon, i tre curatori mettono in evidenza immediatamente uno dei valori principali che anima la mostra: la collaborazione. Insieme creano una perfetta sintesi delle tre collezioni, ricostruendo puntualmente una stagione creativa, complessa e vitale, dell’arte italiana del Novecento. Unitamente alla mostra, Bava, Paterlini e Passoni hanno curato i testi di approfondimento del catalogo della mostra edito da Silvana Editoriale.
I confini tra raccolte pubbliche e quella privata si sfumano per una testimonianza unica e completa. Interessante è la scelta di presentare alcuni capolavori dalle collezioni di arte antica della Galleria Sabauda, per un raffronto immediato con le opere del Novecento. Lo sguardo attento non mancherà di notare possibili suggestioni, sia nei temi che nello stile, riattivando il confronto tra antico e moderno così come doveva aver stimolato gli artisti del primo Novecento, per emozioni senza tempo.
Da parte sua, l’avvocato milanese Giuseppe Iannaccone ha felicemente messo a disposizione 73 opere della sua preziosa collezione. La sua preziosa raccolta è un unicum nel panorama italiano e internazionale, che dagli anni Novanta ha l’obiettivo di ricostruire la storia dell’arte italiana al di là degli aspetti retorici e ufficiali, riscoprendo tracciati originali, battuti da artisti che credevano fermamente in un’arte multiforme, personale.
La cultura ha da sempre avuto un effetto positivo, benefico. In questo caso, tale principio vale più che mai. Oltre all’interesse storico-artistico, la mostra alla GAM ha anche un importante risvolto sociale. Parte del ricavato sarà infatti devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus. Quest’anno la fondazione festeggia 35 anni di attività con un importante traguardo: l‘Istituto di Candiolo IRCCS, che con il quotidiano impegno di medici, ricercatori, infermieri e tecnici è divenuto un centro oncologico di eccellenza e di rilievo internazionale al servizio della comunità tutta.
La mostra alla GAM sostiene la ricerca, in una rinnovata alleanza tra cultura e salute.
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